Diffusi da FederUnacoma i dati relativi al mercato delle macchine agricole italiane che chiude il 2021 con un saldo nettamente positivo con crescite consistenti per tutte le tipologie di mezzi. Complessivamente, quella del 2021 è una crescita record che non soltanto recupera il deficit verificatosi nel 2020 a causa della crisi pandemica, ma che migliora sensibilmente la performance del settore rispetto alle ultime stagioni, evidenziando una ripresa della domanda di macchinari agricoli di nuova generazione.
Sulla base delle immatricolazioni fornite dal Ministero dei Trasporti, la tipologia di macchina con la percentuale d’incremento più consistente è quella dei sollevatori telescopici, che nel 2021 raggiungono le 1.491 unità, con un attivo del 56%.
Le trattrici segnano un incremento del +36% rispetto al 2020, in virtù di quasi 24.400 unità vendute, un quantitativo che riporta il mercato su livelli elevati dopo anni nei quali la media delle immatricolazioni si era attestata al di sotto delle 19 mila unità.
Incrementi consistenti anche per le mietitrebbiatrici, che dopo il picco di vendite nel mese di giugno (100 macchine, pari ad un incremento del 33%) hanno registrato un calo nella seconda metà dell’anno chiudendo, tuttavia, con un bilancio positivo: 392 unità complessive per un attivo del 30%.
Nella seconda metà dell’anno anche i rimorchi hanno evidenziato un calo delle immatricolazioni, mantenendo comunque a fine dicembre un attivo del 20,4% grazie a 9.464 unità vendute; mentre le trattrici con pianale di carico registrano proprio a dicembre un buon incremento della domanda e chiudono l’anno con un totale di 673 unità, pari ad una crescita del 19,3%.
“Una spinta agli investimenti è venuta dagli incentivi fiscali per il 4.0 – spiega il Presidente di FederUnacoma Alessandro Malavolti – vale a dire per quelle tecnologie elettroniche avanzate che nella meccanica agricola trovano applicazioni sempre più ampie, dai sistemi satellitari ai protocolli Isobus fino alla sensoristica e ai sistemi di rete; ed è positivo che il Governo abbia mantenuto questi incentivi anche per l’anno 2022”.
“Il rinnovo del parco macchine è una priorità per il nostro Paese – continua Malavolti – e necessita di sostegni molto consistenti: oltre a quelli per il 4.0, servono anche i contributi che possono venire dai Piani di Sviluppo Rurale cofinanziati dall’Unione Europea e dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, che gestisce i fondi comunitari del Next Generation e che dovrebbe presto entrare nella sua fase operativa, tutti strumenti che favoriscono l’introduzione di innovazioni tecnologiche, migliorando funzionalità, compatibilità ambientale e sicurezza dei mezzi meccanici”.
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