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Loacker: con SAP IBP e Capgemini si sente il “gusto” dell’innovazione



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Il progetto di digital transformation basato su SAP Integrated Business Planning in un’azienda di eccellenza del mondo agroalimentare. Dal demand e supply planning sino allo scheduling di produzione in un percorso impostato per garantire l’approccio Clean Digital Core e per condurre l’azienda verso una Intelligent Supply Chain con il massimo rispetto degli standard

Pubblicato il 18 gen 2024



Headquarter Unterinn Loacker
L'Headquarter di Loacker

Il mondo agroalimentare rappresenta un settore soggetto da tempo a tante e diverse forme di pressione. Lo sviluppo del mercato, l’evoluzione dei gusti e delle preferenze dei clienti, le tante variabili e minacce che pesano sulle dinamiche dell’approvvigionamento, e la ricerca di materie prime sempre più sostenibili, impongono alle aziende di disporre di una supply chain sempre più flessibile, integrata e intelligente in grado di gestire i rischi e cogliere le opportunità. Per le aziende attive nei consumer product del mondo food in particolare si tratta di sfide che hanno un impatto diretto sulla competitività e che devono essere affrontate anche attraverso un ripensamento e un ridisegno dei processi core.

Ed è proprio in questo scenario che si colloca il progetto avviato da un’azienda di eccellenza nell’industria dolciaria come Loacker in collaborazione con Capgemini e basata sulla tecnologia SAP Integrated Business Planning (IBP). Un progetto partito dal Demand e Supply Planning e arrivato sino allo Scheduling di Produzione con l’obiettivo di garantire capacità produttiva e pianificazione anche a fronte di instabilità e imprevisti.

Aumentare la capacità di previsione nell’approvvigionamento

Il progetto nasce con un focus primario sull’evoluzione della supply chain, con una particolare attenzione alle componenti legate alla gestione del rifornimento di materie prime per la produzione. L’obiettivo di riferimento dell’operazione può essere individuato nella volontà di mettere a disposizione di Loacker una precisa capacità di previsione della domanda per organizzare con altrettanta precisione l’approvvigionamento, la produzione e le attività legate alla spedizione e alla distribuzione. Tra i fattori che hanno contribuito a questo sviluppo sono poi da annoverare le necessità di un aggiornamento dell’organizzazione IT e di un ripensamento di procedure appesantite da tanti interventi manuali, con inefficienze e rischi di errore.

Grazie all’adozione di SAP IBP sono stati poi completamente rivisti tutti i processi, sfruttando al massimo le best-practices presenti all’interno della piattaforma SAP. Capgemini ha messo in campo la capacità di gestione di programmi complessi con il coinvolgimento dei migliori esperti sull’Integrated Business Planning per ciascuna area, unitamente all’expertise e alle lesson-learned sviluppate dal proprio Centro di Eccellenza SAP nell’ambito di altri progetti.

La portata e la valenza del progetto devono essere poi valutati riconducendoli ad alcuni elementi del contesto in cui si è sviluppato. Va evidenziato nello specifico che Loacker è un grande brand di riferimento nel mondo dolciario, con una storica vocazione nella produzione di wafer. Il volume della produzione è arrivato a superare i 1.060 milioni di unità all’anno, viene lavorato in due stabilimenti ed è poi esportato e commercializzato in 110 paesi. L’azienda ha sentito da tempo l’esigenza di aumentare controllo e precisione a livello di pianificazione in un approccio che è entrato a far parte in modo integrante della propria strategia e per questo aveva adottato una prima generazione di strumenti dedicati al planning già nel 2005. In occasione della migrazione a SAP S4/HANA sono maturati i tempi per un rinnovamento complessivo degli strumenti di supporto alle decisioni e per un intervento strategico sui processi.

Il modello Clean Digital Core e il massimo rispetto degli standard

L’approccio proposto da Capgemini ha puntato alla creazione di una Intelligent Supply Chain in grado di consentire a Loacker di raggiungere la migliore visibilità e flessibilità su tutte le operation e come fattore abilitante per un percorso verso l’Intelligent Industry. Metodologicamente, nell’implementazione delle tecnologie è stato fatto riferimento alla strategia Clean Digital Core con l’obiettivo di massimizzare l’efficacia dei processi Core Enterprise nel massimo rispetto degli standard.

Sulla base di questi principi il lavoro è stato poi da Capgemini facendo riferimento alle best practices standard che SAP IBP mette direttamente a disposizione. Il rispetto di questo approccio ha rappresentato nello stesso tempo un fattore di accelerazione e una garanzia per velocizzare gli sviluppi futuri. La decisione di ridurre al minimo le gli sviluppo custom è stata resa possibile grazie alla profonda conoscenza e alla specializzazione acquisita da Capgemini a livello di SAP IBP e rappresenta una scelta che consente sia di sfruttare al massimo tutte le potenzialità di ciascuna best practice sia di essere poi nella condizione di recepire in modo diretto, veloce e semplice ogni successivo aggiornamento.

La numerosità e varietà delle competenze messe in campo da Capgemini per il progetto Loacker SAP Integrated Business Planning rappresenta l’altro grande asset di riferimento e si tratta di skill che vanno dalla componente di Demand Planning fino alla schedulazione della produzione per arrivare alla gestione degli impatti tecnologici e organizzativi. In tutte le fasi del progetto Capgemini ha avuto la capacità di includere nel team di progetto al momento corretto le figure professionali e gli skill più appropriati, sia per quanto attiene la tecnologia sia per la conoscenza dei processi.

Una trasformazione di questa portata in una industry come il consumer product nel settore agroalimentare assume un valore speciale. Si tratta infatti di un settore nel quale è fondamentale tenere conto di fattori rilevanti espressamente legati alla gestione delle materie prime, alla loro deperibilità e alla tempestività nei processi di gestione. In secondo luogo, si tratta di un mondo nel quale è oggi estremamente importante riuscire a indirizzare l’adozione di standard comuni da parte di tutti gli attori della supply chain. Un esempio a questo riguardo è rappresentato dalle modalità di gestione di alcune materie prime. Il lavoro messo in campo da Capgemini, ha permesso di aumentare in modo rilevante l’efficienza del processo su tutti gli attori coinvolti, con una riduzione dei rischi di errore e una velocizzazione nelle decisioni e nelle azioni di verifica e controllo.

Questo aspetto merita di essere posto in relazione con le sfide che sono state affrontate per garantire una piena integrazione a livello di operation sulle linee di produzione, nel rispetto degli obiettivi dell’azienda, ovvero considerando che la trasformazione è stata progettata e attuata riducendo al minimo gli impatti sulle attività correnti. In un’azienda consumer product è infatti necessario agire sempre con una doppia prospettiva: occorre disporre degli strumenti per pianificare le vendite in un arco temporale di mesi, ma è nello stesso tempo fondamentale avere sempre la massima tensione sulla quotidianità. Grazie all’applicazione su larga scala delle logiche del digital manufacturing è stato possibile governare in tempo reale sia l’evoluzione dell’infrastruttura e dell’organizzazione, sia le istanze produttive in corso.

Questa specifica necessità ha visto uno studio importante su tutti i fattori che permettono di aumentare la conoscenza sui processi e sugli asset coinvolti, coadiuvati da strumenti previsionali a cui è stato affidato l’obiettivo di ridurre al massimo i rischi di interruzione nelle forniture o nella produzione.

La centralità degli skill: prodotto, digital e processo

La necessità di agire contando sempre su skill specifici è un altro fattore chiave del progetto e Capgemini ha scelto di indirizzarlo con un effort strutturato su tre livelli: le competenze di prodotto, le competenze digitali e le competenze di processo. Proprio grazie alla capacità di disporre di esperti su ciascuno di questi asset ha permesso di impostare da subito il progetto e la sua gestione con una visione di insieme sia nell’immediato sia per gli sviluppi futuri.

Lo stesso avvio del progetto ha potuto godere di questi benefici. Loacker aveva condotto una attenta e precisa analisi delle proprie esigenze in termini di bisogni e di interventi sui processi. Questa analisi ha permesso la creazione di un piano di lavoro strutturato in tre fasi: il disegno del progetto basato sulle best practices offerte da SAP IBP e la loro configurazione affinché potessero soddisfare al meglio i requisiti di Loacker. Un secondo momento finalizzato a valutare gli effort e a definire la loro struttura con una speciale attenzione al demand planning e del demand forecasting. La terza fase ha visto la definizione del timing delle singole attività suddivise per ogni arco temporale unitamente alla definizione precisa delle risorse necessarie.

Gli sviluppi futuri

Il progetto SAP IBPrileva Gianguido Benelli, Client Partner Capgemini – ha permesso la creazione di nuovo valore e contribuisce all’attuazione della roadmap di evoluzione strategica di Loacker. Il lavoro svolto consentirà a Loacker di adottare algoritmi intelligenti per migliorare l’efficienza e l’efficacia della catena di approvvigionamento, salvaguardando il nucleo digitale dei processi core dell’azienda. L’azienda ha investito molto nella crescita delle competenze digitali dei propri dipendenti, in modo da garantire l’adozione piena della strategia di Intelligent Supply Chain definita.”

L’approccio adottato conferma la volontà di garantire il massimo rispetto degli standard anche come presupposto per assicurare la migliore scalabilità e portabilità nella direzione di modelli PaaS e SaaS. Lo sviluppo di SAP IBP rappresenta infatti un processo in evoluzione che prevede l’implementazione di ulteriori funzioni e funzionalità che si collocano nel solco del percorso dell’azienda verso la public cloud di SAP.

Un ulteriore next step è poi rappresentato dalla riorganizzazione delle persone chiamate a gestire il digital Change con team composti da specialisti di processo e specialisti tecnologici in stretta collaborazione, proprio per poter implementare al meglio tutti gli altri strumenti di Digital manufacturing necessari per competere sul mercato.

La scelta di Capgemini

La modalità di approccio e di gestione dei progetti di digital transformation in ambito industriale – osserva Manfred Mayr, Head of IT Organization Loacker – rappresenta una delle motivazioni che stanno alla base della scelta di Loacker verso Capgemini e SAP. Una valutazione che si appoggia anche sulle competenze a livello di processi e di governo delle supply chain, della capacità di abilitare il passaggio dalla digitalizzazione industriale all’Intelligent Industry e naturalmente dalla conoscenza delle tecnologie SAP e IBP in particolare”.

Manfred Mayr, Head of IT Organization di Loacker e Gianguido Benelli, Client Partner di Capgemini
Manfred Mayr, Head of IT Organization di Loacker e Gianguido Benelli, Client Partner di Capgemini durante l’ultima edizione del SAP Now 2023

Competenze e metodo con i quali Capgemini ha inoltre permesso a Loacker di raggiungere l’obiettivo strategico di poter creare e disporre di un proprio centro di eccellenza interno su SAP per pianificare una gestione completa e autonoma della piattaforma.

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