Una prima importante collaborazione, che vedeva la collaborazione proprio tra IBM, Walmart e diverse altre realtà sulla sicurezza della filiera agroalimentare, era stata avviata nella prima metà del 2017 nella forma di un consorzio cui era stata affidata la missione di garantire maggiore sicurezza ai consumatori lungo tutta la filiera del cibo. In particolare in quel caso l’obiettivo era quello di ridurre i rischi di contaminazione da cibo non controllato e in generale i rischi di intossicazione alimentare. (leggi l’articolo IBM con i big del settore food per la sicurezza alimentare). In quel consorzio erano presenti nomi come Dole, Driscoll’s, Golden State Foods, Kroger, McCormick and Co, McLane, Nestlé, Tyson Foods, Unilever e appunto Walmart e IBM che oggi proseguono questo impegno, sempre basato sulla Blockchain, per dare vita con JD.com e con l’Università di Tsinghua a un’alleanza volta a sviluppare forme di maggior controllo su tutta la filiera agroalimentare del mercato cinese.
Una Blockchain per la sicurezza alimentare
IBM, Walmart, JD.com e l’Università di Tsinghua attraverso il proprio laboratorio ingegneristico di tecnologie E-commerce collaboreranno alla realizzazione di una Blockchain espressamente dedicata alla sicurezza alimentare. Il focus della collaborazione è nella realizzazione di un metodo progettato per standardizzare la raccolta dati relativi all’origine dei cibi, ai componenti legati alla lavorazione e ai trattamenti ricevuti e dunque alla sicurezza e all’autenticità delle materie prime e del prodotto finale.
Il progetto prevede l’utilizzo della Blockchain come piattaforma per gestire tracciabilità nell’agrifood di tutte le informazioni in real time su tutta la food supply chain. Con questo progetto IBM, Walmart, JD.com e l’Università di Tsinghua saranno nella condizione di fornire informazioni affidabili a tutti gli “stakeholder” della catena alimentare, vale a dire: produttori, fornitori, regolatori, consumatori che potranno tutti disporre di maggiore trasparenza grazie alla gestione dei sistemi di condivisione dei dati con procedure non più così complesse e frammentarie come quelle cartacee spesso soggette a errore.
La sicurezza alimentare ha bisogno di standard
Il mercato di riferimento di questo progetto è appunto rappresentato dalla Cina ed è su questo mercato che Walmart, JD, IBM e l’Università di Tsinghua hanno concentrato gli sforzi con produttori e regolatori della filiera agroalimentare allo scopo di dare vita a quegli standard che stanno alla base della creazione di un ecosistema di sicurezza alimentare nel grande mercato cinese.
Rispetto a questo progetto da IBM arriva la piattaforma Blockchain sulla quale si appoggerà l’attività di consulenza dell’Università di Tsinghua con le conoscenze sulle tecnologie e sulle logiche della sicurezza alimentare in Cina. Walmart e JD collaboreranno allo sviluppo e alla distribuzione della tecnologia a fornitori e rivenditori che operano sul mercato cinese e che si uniranno a questa alleanza. Walmart ha già investito in modo significativo sulla ricerca nella sicurezza alimentare in Cina anche grazie al Centro di Collaborazione e Sicurezza Alimentare che ha promosso la food security, sia tramite la propria rete di fornitori, sia lavorando con JD, che ha una ricca esperienza su tutti i canali di commercializzazione alimentare. I due sono stati in grado di fare leva sull’esperienza di JD nell’impiego di intelligenza artificiale (IA), Blockchain, Big Data e altre nuove tecnologie a protezione dei consumatori.
Tutte la fasi di lavorazione tracciate con la Blockchain
La collaborazione avviata tra IBM e Walmart a metà 2017 ha già permesso di testare l’utilizzo della Blockchain per la tracciabilità dei prodotti alimentari, in particolare nel caso della carne di maiale in Cina e del mango negli Stati Uniti. La Blockchain ha permesso di seguire tutte le fasi di lavorazione dei cibi in tutti gli spostamenti lungo la supply chain dalla produzione agli scaffali dei negozi. Tra l’altro un test di Walmart ha mostrato come con la blockchain si sia ridotto il tempo necessario a tracciare il percorso di una confezione di mango dalla fattoria al negozio da giorni o settimane a due secondi.