Dal 9 giugno al 7 settembre sarà possibile inviare le manifestazioni di interesse per l’acquisto di uno o più terreni del quarto lotto della Banca nazionale delle Terre Agricole di Ismea che, nata nel 2016, favorisce l’incontro tra domanda e offerta di terra, con la possibilità per i giovani sotto i 41 anni di pagare il prezzo del terreno ratealmente, con un piano di ammortamento fino a 30 anni. Si tratta di oltre 16 mila ettari, che costituiscono 624 aziende potenziali, per un valore complessivo minimo atteso di 255 milioni di euro. Già coltivati e in grado di produrre reddito fin da subito, i terreni agricoli sono ubicati in prevalenza nel Sud (74%) – soprattutto in Sicilia, Basilicata e Puglia -, nel Centro Italia (17%), in particolare in Toscana, e nel Nord (9%), distribuiti tra Emilia-Romagna, Veneto, Lombardia, Piemonte e Liguria e verranno assegnati da Ismea tramite una procedura di vendita all’asta semplice e trasparente.
Il Ministro delle Politiche agricole alimentari e forestali Stefano Patuanelli lo ritiene uno strumento fondamentale perché, offrendo terreni, “rende operative le misure per realizzare un’agricoltura 5.0, un modo anche per coinvolgere i giovani. Oggi, con l’avvio del IV bando, si vuole dare una scossa alla strutturale rigidità del mercato dei terreni agricoli. E’ un progetto che permette di riscoprire il valore della terra con elementi nuovi, come l’innovazione, la sensoristica, la riduzione dell’impronta ambientale sulle produzioni e delle emissioni. Si tratta di ripartire con nuove consapevolezze e abbiamo bisogno delle nuove generazioni per continuare su paradigmi diversi”.
Il valore strategico legato alla disponibilità di superfici coltivabili
Di fronte alla crescita costante e inarrestabile della popolazione mondiale e allo spostamento delle abitudini alimentari nei Paesi in via di sviluppo a un’alimentazione prettamente proteica, più complessa e dispendiosa dal punto di vista della combinazione dei fattori produttivi, “il settore agricolo e, in primis, la disponibilità di superfici coltivabili” commenta il Presidente di ISMEA Enrico Corali “è destinato a diventare sempre più centrale nell’economia mondiale. Pensando a questi bisogni futuri, la BTA è un progetto lungimirante, prezioso e necessario che rimette in circolo terreni produttivi offrendo un’opportunità di investimento a nuovi operatori o di consolidamento per aziende già operative”.
E ora come ora “L’agricoltura è tra i protagonisti del rilancio economico del Paese – interviene il Direttore generale di Ismea Maria Chiara Zaganelli – anche grazie alla rinnovata centralità che il settore ha conquistato durante i difficili mesi di pandemia, dimostrando ancora una volta quelle doti di resilienza che gli hanno permesso di non interrompere mai la catena degli approvvigionamenti. In questo contesto la terra assume ancora di più il suo valore di asset strategico e motore di sviluppo per l’economia del Paese”.