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Industria alimentare: le 4 tecnologie digitali di riferimento



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Il settore alimentare è al centro di una grande trasformazione: Intelligenza Artificiale, Big Data e Cybersecurity stanno ridefinendo l’industria del food, alzando gli standard di qualità e sicurezza e creando nuove opportunità che impattano direttamente sulla competitività

Aggiornato il 23 ago 2024



Industria alimentare: cresce il ruolo dell'innovazione tecnologica

L’innovazione tecnologica sta ridefinendo i confini e i contenuti dell’industria alimentare, un settore in costante evoluzione per rispondere alle esigenze di sostenibilità e salute. La Food Technology, che va vista anche in relazione all’Agricoltura 4.0, conta su innovazioni come intelligenza artificiale, big data e cybersecurity. Tecnologie che non solo stanno rivoluzionando i processi produttivi, ma anche creando nuove opportunità per le aziende alimentari a livello globale, tra cui la possibilità di mantenere alti standard qualitativi e di sicurezza.

Innovazione e tecnologia nel settore alimentare

Le dinamiche evolutive dell’industria alimentare si nutrono di progressi tecnologici e innovativi, che vanno oltre la semplice automazione dei processi produttivi. L’implementazione di soluzioni avanzate come Intelligenza Artificiale (IA), IoT (Internet of Things), Blockchain e analisi dei Big Data sta rivoluzionando il concetto stesso di food technology.

Questi strumenti consentono un controllo più accurato della filiera, migliorano le previsioni di vendita, ottimizzano i processi logistici e favoriscono una maggiore sostenibilità ambientale. L’innovazione tecnologica nel settore alimentare non è più un optional, ma un imperativo per rimanere competitivi in un mercato sempre più esigente e globalizzato.

Principali trend della Food Technology

Il panorama della Food Technology si sta muovendo su diverse traiettorie innovative. La personalizzazione nutrizionale guidata da algoritmi AI è uno degli aspetti più interessanti, con soluzioni che offrono diete personalizzate basate su dati genetici o metabolici dell’individuo che possono essere di riferimento per il mondo della produzione.

Da segnalare anche la crescente importanza dell’Agritech, che incorpora tecnologie digitali nell’agricoltura per aumentare la produttività e ridurre l’impatto ambientale. Infine, non può essere trascurato il ruolo delle food delivery apps e delle piattaforme di commercio online, che stanno cambiando radicalmente il modo in cui i consumatori acquistano e consumano il cibo.

Le 4 tecnologie di riferimento per la produzione alimentare

Quattro sono le tecnologie che stanno plasmando la produzione alimentare del futuro. In primis, l’Intelligenza Artificiale, che permette di automatizzare i processi e migliorare la previsione della domanda. A seguire, la Blockchain offre trasparenza e tracciabilità lungo l’intera catena del valore alimentare. Terzo pilastro è l’IoT (Internet of Things), con sensori intelligenti che monitorano le condizioni di crescita delle colture o degli animali da allevamento. Infine, la Robotica avanzata entra in gioco per ottimizzare i processi produttivi, riducendo sprechi e migliorando l’efficienza.

Intelligenza Artificiale e industria alimentare

L’intelligenza artificiale sta giocando un ruolo fondamentale nell’evoluzione dell’industria alimentare: dalla produzione alla distribuzione, al consumo. Ecco alcuni esempi di come l’IA può essere utilizzata in questo settore:

  1. Produzione: L’IA può essere utilizzata per ottimizzare i processi di produzione alimentare, ad esempio monitorando le condizioni di crescita delle colture o degli animali e regolando automaticamente fattori come l’irrigazione o l’alimentazione per massimizzare la resa. Può anche essere utilizzata per prevedere la domanda di determinati prodotti e pianificare di conseguenza la produzione.
  2. Controllo qualità: L’IA può essere utilizzata per automatizzare il controllo qualità, ad esempio analizzando le immagini degli alimenti per identificare difetti o contaminanti. Può anche essere utilizzata per monitorare le condizioni di conservazione degli alimenti e inviare allarmi se queste condizioni superano i limiti sicuri.
  3. Tracciabilità: L’IA può aiutare a tracciare la provenienza degli alimenti, fornendo una catena di fornitura più trasparente. Questo può aiutare a prevenire frodi alimentari e a identificare rapidamente la fonte di eventuali problemi di sicurezza alimentare.
  4. Personalizzazione: L’IA può essere utilizzata per personalizzare l’esperienza alimentare dei consumatori. Ad esempio, può essere utilizzata per raccomandare ricette o prodotti basati sulle preferenze individuali, sulle abitudini alimentari o sulle esigenze dietetiche.
  5. Consegna: L’IA può essere utilizzata per ottimizzare la logistica e la consegna degli alimenti, ad esempio prevedendo i tempi di consegna, pianificando i percorsi di consegna più efficienti o utilizzando robot per la consegna degli alimenti.

In sintesi, l’intelligenza artificiale ha il potenziale per rendere l’industria alimentare più efficiente, sicura e personalizzata. Tuttavia, è importante notare che l’IA non è una soluzione a sé stante e deve essere integrata in un approccio più ampio alla gestione e all’innovazione nel settore alimentare.

Big data e industria alimentare

La grande disponibilità di dati ha aperto nuovi orizzonti nella gestione della filiera alimentare. Il loro utilizzo in forma di Big Data consente oggi di analizzare e interpretare pattern complessi, dai comportamenti d’acquisto dei consumatori alle variabili climatiche che influenzano la produzione. Queste preziose informazioni permettono di ottimizzare i processi produttivi, migliorare la qualità dei prodotti e prevedere le tendenze del mercato con una precisione mai vista prima.

Cybersecurity e food technology

Con l’aumento della digitalizzazione nel settore alimentare, la cybersecurity assume un ruolo sempre più centrale. Le minacce informatiche possono infatti compromettere non solo i dati sensibili delle aziende, ma anche l’integrità della filiera alimentare stessa. E’ quindi fondamentale adottare sistemi di sicurezza avanzati per proteggere le infrastrutture critiche, garantire la privacy dei dati dei consumatori e salvaguardare la reputazione dell’azienda.

Ecco alcuni punti su come la cybersecurity si interseca con la produzione alimentare:

  1. Protezione dei dati: Le aziende di produzione alimentare raccolgono una grande quantità di dati, che vanno dalle informazioni personali dei clienti ai dettagli di produzione e distribuzione. Questi dati devono essere protetti da accessi non autorizzati, manipolazioni o furti.
  2. Sicurezza dei sistemi di produzione: Molti processi di produzione alimentare sono ora automatizzati e controllati da software. Un attacco informatico potrebbe interrompere questi sistemi, causando interruzioni della produzione, danni alle attrezzature o, nel peggiore dei casi, compromettendo la sicurezza alimentare.
  3. Sicurezza delle infrastrutture IoT: Dispositivi IoT come sensori di temperatura, sistemi di tracciamento GPS e macchine di produzione automatizzate sono sempre più utilizzati nel settore alimentare. Questi dispositivi possono essere vulnerabili agli attacchi informatici se non adeguatamente protetti.
  4. Protezione della proprietà intellettuale: Le ricette, le formule e le tecniche di produzione possono essere considerate proprietà intellettuale nel settore alimentare. La protezione di queste informazioni da furti o spionaggio industriale è un aspetto importante della cybersecurity.
  5. Conformità normativa: In molti paesi, le aziende di produzione alimentare sono tenute per legge a proteggere i dati dei clienti e a seguire determinate norme in materia di cybersecurity.

Battuta d’arresto per gli investimenti nel Foodtech

Nel primo semestre del 2024, gli investimenti nel mondo Foodtech hanno subito una drastica frenata, registrando un calo del 64% rispetto allo stesso periodo del 2023. Secondo l’analisi semestrale dell’Osservatorio Investimenti Foodtech di TheFoodcons, gli investimenti ammontano a soli 41,63 milioni di euro, un volume di risorse ben lontano dai 114,1 milioni che erano stati messi a disposizione nello stesso periodo l’anno precedente.

(Si invita alla lettura del servizio completo: Investimenti nel Foodtech in frenata: -64% nel primo semestre 2024. Può essere interessante consultare il servizio relativo ai dati 2023: TheFoodCons: investimenti in crescita per l’Agrifood-tech in Italia n.d.r.).

Nonostante la flessione generale, l’Agritech resta il settore più finanziato e con un volume di investimenti che arriva a 12,89 milioni di euro, conferma il suo ruolo centrale. Questo comparto è seguito dall’innovazione Next Gen, che include cibi e bevande innovative, con investimenti pari a 10,04 milioni di euro (24,5% del totale), e dalle tecnologie per la ristorazione, che hanno attratto 4,56 milioni di euro (11,1%).

Fonte: Report semestrale dell’Osservatorio Investimenti Foodtech di TheFoodcons

Geograficamente, la Lombardia si conferma come la regione leader, assorbendo il 72,1% degli investimenti totali, pari a 39,09 milioni di euro. Seguono il Piemonte con il 16,3%, la Liguria con il 5,1% e il Lazio con il 3,4%. Complessivamente, il Nord Italia domina con una quota del 93,8% degli investimenti, evidenziando una concentrazione geografica che potrebbe limitare lo sviluppo del settore in altre aree del paese.

In termini di modalità di finanziamento, i bandi rappresentano il 23,3% degli investimenti, con un volume di 9,68 milioni di euro. I round A, più consistenti, coprono il 38,7% con 16,1 milioni di euro, mentre il crowdfunding ha contribuito per il 22%, raccogliendo 9,15 milioni di euro. Questi dati indicano una diversificazione delle fonti di finanziamento, ma anche una dipendenza significativa dai bandi pubblici e privati.

Chiavi di volta per un rilancio sostenibile e inclusivo del settore

Un aspetto rilevante emerso dal report riguarda la gender equality: le founder donna sono presenti solo in poco più del 10% delle startup finanziate. Questo dato sottolinea un problema di rappresentanza di genere che potrebbe influire sulla diversità e sull’innovazione del settore.

A livello globale, la quota italiana di investimenti in Foodtech è tornata ai livelli pre-2023, attestandosi allo 0,57% rispetto all’1,634% dell’anno precedente. Questo calo riflette una tendenza globale di diminuzione degli investimenti nel settore agrifood-tech, suggerendo una fase di consolidamento e riflessione a livello internazionale.

Secondo Antonio Iannone di TheFoodCons, nei prossimi anni sarà cruciale osservare il ruolo dei fondi settoriali, che potrebbero dare un nuovo impulso agli investimenti. Inoltre, è comune che i primi sei mesi dell’anno siano interpretati come una fase di studio, con una ripresa più decisa a partire da settembre. Questo potrebbe significare che il settore Foodtech potrebbe vedere un risveglio nella seconda metà dell’anno, spinto da nuovi fondi e strategie di investimento più mirate.

Articolo aggiornato al 23 agosto 2024

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