Le spinte della competizione globale, la crescente pressione verso un sistema produttivo che sia sostenibile e rispettoso dell’ambiente e le preferenze del consumatore in continua evoluzione – sempre più orientate verso il bisogno di maggiore trasparenza e conoscenza dei prodotti – sono solo alcune delle sfide che il settore agroalimentare è chiamato ad affrontare ora e nei prossimi anni. Il digitale può rivelarsi, se correttamente inserito nelle strategie aziendali e nelle dinamiche di filiera, un formidabile alleato nell’aiutare le imprese della trasformazione alimentare a inserirsi in un contesto così dinamico e sfidante.
L’Osservatorio Smart AgriFood ha analizzato, sin dal primo anno della Ricerca, gli impatti del digitale sull’intera filiera. Ad esempio, rispetto all’approvvigionamento della materia prima, le tecnologie digitali possono contribuire a rafforzare i legami con i fornitori, favorendo una corretta gestione delle imprese agricole e delle attività di coltivazione e allevamento così da ottenere un prodotto finito di migliore qualità. Nelle fasi industriali, l’applicazione del paradigma “Industria 4.0” consente vantaggi in termini di efficacia ed efficienza grazie, ad esempio, all’impiego dei Big Data Analytics, in grado di fornire indicazioni per l’ottimizzazione dei processi, oppure dei robot e co-bot, che assistono gli operatori nello svolgimento delle proprie mansioni.
Un altro ambito rilevante, in cui il digitale sta mostrando tutti i suoi benefici, è quello della tracciabilità (legata non solo ad obiettivi regolatori, ma – più in generale – alla condivisione e valorizzazione dei dati di filiera a beneficio della trasparenza ed efficienza della supply chain). Da una mappatura condotta dall’Osservatorio Smart AgriFood emerge che sono più di 40 le soluzioni innovative presenti sul mercato italiano, ovvero quelle soluzioni basate su tecnologie in grado di impattare significativamente su una o più fasi del processo di tracciabilità, consentendo, in particolare, di automatizzare la raccolta dei dati, abilitarne una condivisione più efficace e consentirne una migliore elaborazione. Fra queste, la Blockchain assume un ruolo primario (impiegata nel 43% delle soluzioni), ma non devono essere sottovalutate le tecnologie legate all’analisi dati (34% delle soluzioni) o l’Internet of Things (30% delle soluzioni); infatti fra gli esempi di maggiore interesse, l’Osservatorio ha rilevato i sensori applicati alla logistica, che consentono di monitorare le condizioni di trasporto e conservazione del prodotto fornendo informazioni tempestive affinché la sua qualità non sia alterata.
Nonostante queste premesse, la diffusione delle tecnologie digitali fra le aziende italiane della trasformazione alimentare sembra limitata. Secondo il recente Censimento Permanente delle Imprese condotto da ISTAT, nel 2018, il 10% delle imprese dell’industria alimentare con più di dieci addetti utilizza l’intelligenza artificiale nei propri processi, il 6% l’IoT e solamente il 3% utilizza i Big Data Analytics.
Al di là dei numeri sull’utilizzo delle tecnologie innovative, quali sono effettivamente i fabbisogni che spingono oggi le industrie del settore ad applicare – o a pensare di farlo – soluzioni digitali ai propri processi? Quali i benefici riscontrati da chi ha già sperimentato, e quali le barriere all’innovazione?
Per fare chiarezza sul tema, l’Osservatorio Smart AgriFood ha avviato un’indagine rivolta a tutte le aziende italiane della trasformazione alimentare. Comprendere a fondo i fabbisogni che l’innovazione è chiamata a soddisfare, le barriere che ad oggi non hanno consentito una maggiore diffusione del digitale presso le aziende della trasformazione e, soprattutto, i benefici riscontrati da chi ha cominciato ad applicare soluzioni innovative ai propri processi: sono queste le principali domande a cui questa survey, caratterizzata dal forte focus sulle produzioni tipiche del comparto agroalimentare italiano, intende rispondere. Un’attenzione particolare sarà infatti dedicata alle specifiche filiere e alle differenze (in termini di fabbisogni, benefici ecc. ) che le contraddistinguono.
Una maggiore chiarezza sullo stato di digitalizzazione dell’industria alimentare italiana risulta del resto indispensabile per poter definire delle politiche pubbliche che aiutino le imprese a cogliere le opportunità offerte dal digitale, così come per orientare le aziende tecnologiche nell’offrire prodotti che rispondano alle esigenze delle imprese.
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