Un percorso espositivo phygital per diffondere la conoscenza della filiera del Tartufo Bianco d’Alba, la cui cerca e cavatura in Italia sono, da dicembre scorso, listate nel Patrimonio Culturale Immateriale Unesco. E’ quello che offre il Metaverso sviluppato da Hevolus Innovation e Microsoft Italia, in collaborazione con l’Ente Fiera Internazionale del Tartufo Bianco D’Alba, il Centro nazionale Studi Tartufo e l’Assessorato al Turismo della Regione Piemonte.
Il progetto fa leva sulle potenzialità offerte dalla soluzione hVerse di Hevolus Innovation, la prima piattaforma low-code a livello mondiale per realizzare metaversi enterprise in autonomia, e sul potere computazionale dei servizi cloud Azure di Microsoft per coinvolgere i visitatori in una innovativa esperienza in chiave web 4.0, simultanea e interattiva, e supportare l’Ente Fiera Internazionale del Tartufo Bianco nel dare ulteriore slancio al turismo enogastronomico all’insegna di una sempre maggiore sostenibilità.
“Essere al fianco di questa manifestazione così legata al territorio è l’occasione per Microsoft di sottolineare come il digitale possa rivelarsi un alleato straordinario per valorizzare un’eccellenza del Made in Italy – afferma Luba Manolova, Direttore della Divisione Microsoft 365 di Microsoft Italia – La collaborazione di lunga data con questo evento ci consente anno dopo anno di creare e testare scenari sempre più ibridi, unendo realtà e digitale in un connubio ideale che dimostra come la trasformazione digitale può abbracciare ogni ambito e può portare grandi benefici a ogni settore. Grazie alla collaborazione con il nostro Partner Hevolus e le tecnologie innovative possiamo estendere l’esperienza della Fiera Internazionale del Tartufo Bianco d’Alba a un pubblico sempre più ampio con esperienze più ricche e coinvolgenti“.
Un’esperienza phygital che rilancia il turismo enogastronomico
Entrando in uno spazio espositivo che fonde il contesto fisico e i contenuti digitali, i visitatori si muoveranno nel Metaverso con il proprio avatar semovente e dalle sembianze realistiche, seguendo un percorso narrativo interattivo alla scoperta del Tartufo Bianco d’Alba, articolato in cinque tappe: etimologia e ambito scientifico, descrizione dei territori di cerca, tecniche di individuazione ed estrazione, appuntamenti gourmet di show cooking e presentazione del Mercato Mondiale del Tartufo Bianco d’Alba, luogo nel centro storico di Alba dove si apprezzano e si acquistano i tartufi del territorio di Langhe, Monferrato e Roero.
L’evento può essere fruito nel Metaverso dell’Ente Fiera sia in webXR, su device portatili, sia in realtà aumentata olografica indossando i visori Microsoft HoloLens 2 e coinvolge gli spettatori passo dopo passo con immagini, contributi video, audio sonori spaziali, accompagnati da gemelli digitali 3D che riproducono in alta risoluzione un esemplare di Tuber magnatum Pico e un cane da tartufo.
Metaverso e cloud per educare alla sostenibilità
“A partire dal claim di questa edizione, Time is up, vogliamo sottolineare l’attenzione della Fiera a sviluppare progetti sempre contemporanei – spiega Liliana Allena, Presidente della Fiera Internazionale del Tartufo Bianco d’Alba – Ecco perché la sfida del cambiamento climatico è diventato per noi stimolo a coinvolgere le nuove generazioni, che avvertono l’urgenza di fare qualcosa di concreto: se da un lato la nostra intenzione è quella di creare curiosità verso la destinazione, dall’altro vogliamo sperimentare la modalità di fruizione futura dei territori pensando ai viaggiatori di domani, alla Z generation”.
Fissata la meta, “Le tecnologie phygital, la realtà estesa, il Metaverso e il Cloud Computing possono svolgere un ruolo importante nell’affrontare sfide sociali e ambientali presenti e future, contribuendo soprattutto a contenere l’impatto che il cambiamento industriale su larga scala sta generando – commenta Antonio Squeo, Chief Innovation Officer di Hevolus – Tutti i settori oggi necessitano di un ampio processo di educazione e sensibilizzazione agli obiettivi di sviluppo sostenibile e di opportune strategie che vadano nella stessa direzione. Il 2030 è oramai vicino e la sustainability è un must per tutti”.