In due anni, la Piattaforma Italiana degli attori dell’Economia Circolare (ICESP Italian Circular Economy Stakeholder Platform), coordinata da ENEA, ha guadagnato circa 100 partner provenienti da istituzioni, società, associazioni, sindacati, università, enti di ricerca e autorità governative regionali e municipali.
E’ emerso dagli atti della seconda conferenza annuale ICESP, organizzata a Roma il 27 e 28 novembre 2019 presso la sede ENEA e la Camera dei deputati. Identificate le otto priorità d’azione per una proposta di agenda strategica nazionale per l’economia circolare, sull’esempio delle azioni intraprese in altri paesi europei.
Queste riguardano strumenti economici, standard, affari regolatori, risorse tecniche e strumenti di monitoraggio, iniziative per rafforzare il mercato dei sottoprodotti e materiali riciclati, rafforzare il sistema infrastrutturale, formare nuovi professionisti e diffondere la cultura di circolarità.
“L’alto numero di partecipanti è un segnale incoraggiante, che sottolinea l’attenzione prestata in Italia alle questioni dell’economia circolare. Oggi siamo leader in Europa, ma dobbiamo portare avanti proposte e progetti concreti per superare le attuali barriere ed evitare il declassamento” ha concluso il presidente dell’ENEA Federico Testa “La piattaforma è un esempio molto significativo di collaborazione. L’obiettivo comune è collaborare con progetti e azioni pratiche, sinergiche e integrate che consentano al sistema paese di cogliere le aperture fornite dall’economia circolare ”.
L’impegno di ICESP per la sostenibilità
I sei gruppi di lavoro attivati nell’ambito dell’ICESP riguardano ricerca ed eco-innovazione; diffusione di conoscenze e formazione; strumenti di politica e governance con focus su End of Waste; strumenti di misurazione; sistemi di progettazione, produzione e distribuzione e consumo sostenibili, ecc.
Questi gruppi hanno sviluppato e mappato 60 buone pratiche per catene di produzione, città e aree periferiche, classificandole in aree tematiche come gestione dei rifiuti, produzione, consumo, innovazione e investimenti, valutando anche ripetibilità e possibili effetti a livello locale, regionale e nazionale.
Un approccio inclusivo e multi-settoriale alla produzione di revisioni e relazioni sull’approccio italiano alla gestione dell’economia circolare, mettendo in evidenza aree critiche e azioni prioritarie da attuare a vari livelli, promuovendo così una transizione nazionale, ovvero la transizione dell’Italia vista come Sistema Paese.