Accelerare il passaggio all’economia circolare, attraverso la produzione e la valorizzazione delle materie prime critiche e strategiche da risorse secondarie, è stato al centro della sesta conferenza annuale della Piattaforma italiana degli attori per l’economia circolare (ICESP), tenutasi presso la sede di Unioncamere a Roma.
Nata sei anni fa come nodo italiano dell’omologa iniziativa europea ECESP, l’ICESP conta oltre 800 specialisti provenienti da circa 300 entità diverse, tra cui istituzioni pubbliche, aziende, associazioni di categoria, centri di ricerca e rappresentanti della società civile.
Focus sulle materie prime critiche
Il focus di quest’anno della Conferenza è stato dedicato alle materie prime critiche, un tema fondamentale per l’Unione europea e in particolare per l’Italia, che si trova nella condizione di importare oltre il 99% di materie prime critiche necessarie per le filiere industriali hi-tech. Importanzioni che arrivano da Paesi spesso caratterizzati da una forte instabilità politica e sociale.
Gilberto Dialuce, presidente ENEA ha sottolineato che ICESP fornisce un contributo significativo alla transizione del nostro Paese verso l’economia circolare. Nello specifico poi ENEA dispone di una vasta competenza interdisciplinare su tutti gli aspetti dell’economia circolare e supporta a livello nazionale i ministeri dell’Ambiente e della Sicurezza energetica e delle Imprese e Made in Italy. Inoltre contribuisce al Tavolo nazionale materie prime critiche e alla Piattaforma italiana del fosforo.
Si prevede un aumento della domanda di terre rare di 4,5 volte entro il 2030
A sua volta Roberto Morabito, presidente ICESP e direttore del Dipartimento ENEA Sostenibilità ha sottolineato che: “La Piattaforma ICESP rappresenta uno dei principali luoghi di discussione sui temi chiave per la transizione circolare del Paese. E Claudia Brunori, vicedirettore all’economia circolare dello stesso Dipartimento ENEA ha sottolineato che “La transizione ecologica e la digitalizzazione implicano un aumento significativo dell’uso delle materie prime critiche e in questo scenario si prevede un aumento della domanda di terre rare di 4,5 volte entro il 2030 per le turbine eoliche e un aumento della domanda di litio per le batterie dei veicoli elettrici di 11 volte entro il 2030″. Brunori ha poi conitnuato osservando che: “Il riciclo da fonti secondarie è uno dei pilastri nella strategia europea di approvvigionamento sostenibile delle materie prime critiche. L’economia circolare può giocare un ruolo strategico, ma servono iniziative ad ampio raggio d’azione”.