Mettere i consumatori al centro rendendo più “democratico” l’accesso a set di dati di grandi dimensioni per comprendere appieno e rapidamente le loro esigenze. Questo l’obiettivo che ha spinto il produttore di birra olandese Heineken a servirsi del nuovo chatbot di intelligenza artificiale generativa (GenAI) di Stravito che, grazie a Large Language Models (LLM), mira a rivoluzionare le capacità di comprensione delle esigenze dei consumatori nell’industria alimentare e delle bevande (qui il racconto del case study ufficiale ndr.).
Dai dati all’azione con la GenAI di Stravito
Fondata in Svezia nel 2017 da un team di imprenditori con decenni di esperienza nel settore della tecnologia e della ricerca, Stravito rappresenta una soluzione di gestione della conoscenza che facilita l’accesso alle ricerche e agli insights di mercato, permettendo di prendere decisioni informate in modo semplice e rapido.
Stravito Assistant è l’AI conversazionale enterprise-ready progettata per setacciare migliaia di punti dati e fornire analisi intelligenti per guidare decisioni in grado di aumentare l’efficienza operativa oltre che sviluppare e commercializzare nuovi prodotti riducendone il time-to-market.
La piattaforma di GenAI non solo ha semplificato il processo di caricamento dei documenti e l’accesso ai dati con la funzione di ricerca ma ha anche permesso a tutto il personale di Heineken, indipendentemente dal ruolo, di interagire con l’AI per discutere di questioni aziendali.
Negli ultimi quattro mesi, Heineken ha quasi raddoppiato la quantità di dati interni a cui accede nelle sue operazioni, passando da un utilizzo inferiore al 30% a quasi il 60% con l’aiuto dell’assistente. Heineken può ora interrogarsi rapidamente su gusti e preferenze dei consumatori, come la percentuale di giovani adulti interessati alla birra analcolica, compito che in precedenza avrebbe richiesto progetti di ricerca dispendiosi in termini di tempo.
Heineken sceglie la GenAI per semplificare la condivisione della conoscenza
Quella di Heineken è una realtà molto decentralizzata: è presente in tutto il mondo con più di 90 compagnie operative, ciascuna supportata da squadre locali e professionisti degli insight sul territorio. Un piccolo team globale ad Amsterdam offre orientamento e strumenti per rendere la gestione delle società operative locali più efficace.
Louise Fitzpatrick, Global CMI Capabilities Manager HEINEKEN racconta “Ci siamo resi conto che spesso parlavamo linguaggi diversi, c’erano persone che facevano un ottimo lavoro ma che non veniva visto, condiviso o discusso, e spesso si verificava una duplicazione di sforzi tra i team.”
L’obiettivo principale di Heineken era dunque quello di creare una versione unificata della verità e promuovere una cultura della condivisione. Come spiega Louise, l’azienda disponeva già di una piattaforma di gestione della conoscenza prima di Stravito, “ma con il tempo le persone hanno smesso di usarla poiché l’esperienza utente era troppo complicata. Tutto doveva essere caricato manualmente e lentamente, e non era intuitivo per gli utenti.”
“Quello che cercavamo era qualcosa di più rapido e incentrato sull’AI. Qualcosa che potesse realmente semplificare il processo sia per chi condivideva la propria conoscenza sia per chi la consumava. È allora che abbiamo iniziato a interagire con Stravito” prosegue Louise.
Un sistema di gestione degli insight per decisioni consumer-centered
Un anno dopo l’implementazione, KIM (Knowledge & Insight Management) è diventata il metodo standardizzato per la condivisione delle intuizioni all’interno di Heineken, ricevendo elogi anche dai dirigenti senior per la sua facilità d’uso e l’abbondanza di contenuti.
L’obiettivo è mettere gli insight al servizio dell’innovazione e del processo decisionale incentrato sul consumatore, riducendo al contempo la necessità di nuova ricerca grazie all’utilizzo efficace delle conoscenze esistenti, risparmiando tempo e risorse.
Lalo Luna, Global Head of Category & Shopper Insights, sottolinea che KIM ha avuto un ruolo cruciale nel cammino dell’azienda verso la democratizzazione degli insight oltre i confini del team CMI (Consumer Market Insights), facilitando lo sviluppo delle competenze in tutta l’organizzazione coinvolgendo i team di brand, innovazione e R&D, che necessitano di accesso agli insight.
Lalo aggiunge “Sfruttando KIM, dotiamo i nostri team degli strumenti necessari per prendere decisioni focalizzate sui consumatori e ottenere successo nei rispettivi mercati.”
Meno ricerca, più innovazione grazie a KIM
“Nel creare KIM, volevamo ottimizzare il lavoro della nostra ricerca esistente. Ciò significava ridurre la quantità di ricerca necessaria” continua Louise. “In passato, avremmo avviato un progetto per scoprire una specifica opportunità di innovazione, coinvolgendo un certo numero di gruppi di discussione, in diversi mercati, partendo da zero. Ma con KIM disponiamo di una vasta conoscenza”.
Louise afferma: “Riutilizzare i nostri insight esistenti ci ha permesso di risparmiare un paio di centinaia di migliaia di euro e di completare il processo in sei settimane. In precedenza, sarebbe stato impossibile raccogliere input così rapidamente. Ora disponiamo di sei o sette piattaforme di innovazione validate dai consumatori, estremamente istruttive, senza aver condotto nuove ricerche.”