Il panorama culinario italiano, rinomato in tutto il mondo per la sua varietà, autenticità e raffinatezza, riceverà un significativo impulso grazie al nuovo fondo da 76 milioni di euro presentato dal Masaf (Ministero dell’agricoltura, della sovranità alimentare e delle foreste).
Il provvedimento, previsto nella legge di Bilancio del 2021 con l’allora ministro Stefano Patuanelli, è destinato a supportare l’eccellenza Made in Italy nel settore dell’enogastronomia e dell’agroalimentare, in modo da promuovere l’occupazione giovanile e garantire alle imprese strumenti che possano metterle nella condizione di mettere al primo posto la qualità.
In campo risorse significative per sostenere la qualità del Made in Italy
Così si dà seguito, come spiega il Ministro Francesco Lollobrigida durante la conferenza stampa di presentazione del fondo, all’impegno finanziario precedentemente messo in campo dall’ex ministro Patuanelli, ideatore della misura e oggi capogruppo al Senato del Movimento cinque Stelle.
“Oggi mettiamo a disposizione del settore agroalimentare risorse che forniranno gli strumenti necessari per produrre qualità ed eccellenza” prosegue il Ministro sottolineando la necessità di assicurare stabilità e di fare sistema per competere su scala europea e internazionale.
L’importanza di questa iniziativa, sottolinea Lollobrigida, risiede nella “consapevolezza del valore della cucina italiana nel mondo, che è simbolo di distintività e di grande eccellenza […] Sull’agroalimentare non ci devono essere divisioni politiche, ne va delle battaglie a livello internazionale”.
76 Milioni in due linee di intervento per innovazione e formazione
Il fondo prevede interventi pari a 56 milioni di euro destinati all’acquisto di macchinari professionali e di altre attrezzature nuove di fabbrica strumentali alla produzione e vendita di prodotti agroalimentari di alta qualità, in favore di ristoranti, pasticcerie e gelaterie. In questo caso si tratta di contributi a fondo perduto fino al 70% delle spese ammissibili, con un massimo di 30.000 euro per ciascuna impresa.
La seconda misura è dedicata ai “giovani apprendisti” con una dotazione di 20 milioni di euro, rivolta ai diplomati under 30 nei servizi dell’enogastronomia e dell’ospitalità alberghiera. I giovani beneficiari riceveranno un contributo a fondo perduto per la remunerazione lorda dell’apprendistato, fino a un massimo di 6.000 euro per ciascun anno di apprendistato.
L’obiettivo, dunque, non è solo quello di migliorare l’efficienza produttiva e la qualità dei servizi offerti, sostenendo l’innovazione e la modernizzazione delle attività. Ma anche di incentivare la formazione e l’ingresso di giovani talenti nel mondo della gastronomia, assicurando la continuità di tradizioni millenarie e stimolando nuove idee e approcci innovativi.
Il ruolo chiave della scuola per la qualità dell’agroalimentare
“Credo sia una scelta positiva quella di aver coinvolto tutti i mondi rappresentativi di queste categorie, compreso quello della scuola, perché diamo ai giovani risorse per imprese più sane e floride, quindi più resilienti anche alle crisi economiche che viviamo: l’Italia deve proteggere l’elemento cardine della nostra produzione che è la qualità – aggiunge Lollobrigida – La nostra storia è fatta di contaminazioni culturali che ci portiamo nelle nostre produzioni e che ci permettono di essere percepiti come una super potenzia della qualità. Questo deve renderci consapevoli della potenzialità che abbiamo dal punto di vista economico” conclude il Ministro.