Anche durante la fase di lockdown più stringente dovuta alle misure di contenimento del contagio da Covid-19, la filiera del legno non si è fermata, continuando a contribuire al ripristino del nostro patrimonio forestale e alla sicurezza delle comunità, montane e non. A ricordarlo è il PEFC Italia (Programme for Endorsement of Forest Certification schemes), l’ente normatore della certificazione della buona gestione del patrimonio forestale, che si è impegnato a ricostituire gli ecosistemi forestali distrutti dalla tempesta Vaia del 2018 anche durante l’emergenza sanitaria, contribuendo contemporaneamente a preservare la salute delle persone.
La filiera del legno durante e dopo il Coronavirus
Dalla Magnifica Comunità di Fiemme in Trentino ai Consorzi Forestali della Lombardia e Friuli Venezia Giulia, oltre ai numerosi gestori di proprietà collettive in Veneto ed Emilia Romagna, hanno dato continuità all’attività di recupero del legname distrutto dalla tempesta Vaia. Anche durante la pandemia, producendo imballaggi e fornendo legname per la filiera medicale e alimentare, assicurando la circolazione di persone, merci e mezzi di soccorso. In questo modo, non si è interrotto neanche il lavoro di tante aziende a valle della filiera, che hanno sostituito il legname di importazione.
Ora la filiera del legno riparte con numerose aziende certificate pronte a proporre idee e progetti innovativi che vanno incontro alle nuove necessità dei cittadini e alle nuove dinamiche lavorative e sociali che si stanno delineando con la Fase 2. Grazie alla sostenibilità, alla facile reperibilità sul territorio e alle proprietà antibatteriche del legno, si possono realizzare tavoli per lo smart working, barriere anti contagio, fino alla logistica e al delivery.
Lo spiega Antonio Brunori, Segretario Generale PEFC Italia secondo cui “La crisi attuale mostra, ancora una volta, l’importanza di rivedere la nostra economia, deglobalizzando quelle risorse che non avremmo bisogno di importare, scegliendo materiali più sostenibili e naturali e valorizzando le eccellenze legate alla green economy che si trovano sul nostro territorio”.
Un’estate sicura e sostenibile con i posti ombrellone in spiaggia
Un posto ombrellone privato per tutelare la sicurezza e garantire il distanziamento sociale, senza rinunciare alla spiaggia, alla privacy e alla facilità di accesso per le persone con disabilità. E’ questa l’idea di Legnolandia, il marchio friulano che dal 1830 lavora il legno per la creazione di bio-costruzioni, parchi gioco, arredi pubblici e privati, in vista della stagione balneare post-Coronavirus.
Strutture modulari a basso impatto, superficie di 16 metri quadrati (4×4), realizzate con il legno solidale proveniente dalle foreste friulane abbattute dalla tempesta Vaia, e un tessuto traspirante utilizzato anche per la produzione delle mascherine chirurgiche che consente la circolazione dell’aria con il dovuto filtraggio protettivo.
Gli spazi pensati da Legnolandia possono essere dotati di ombrelloni, lettini, tavolini e portarifiuti, tutti in legno certificato e solidale, per consentire il consumo di pasti rimanendo nel proprio spazio ed evitare gli assembramenti ai chioschi spiaggia. Passatoie a doppio senso di percorrenza consentono di raggiungere in sicurezza il proprio ombrellone, mentre passerelle mobili aggiuntive facilitano l’ingresso alle persone con disabilità.
Barriere sostenibili che garantiscono il social distancing
Nata come azienda produttrice di pallet e imballaggi, la ditta di Casalmaggione (Cr) certificata PEFC Aschieri – De Pietri ha reinventato i propri prodotti adattandoli alle necessità attuali. Plexiglass e abete certificato 100% PEFC, di provenienza alpina, danno vita ad una barriera protettiva facile da assemblare e smontare, oltre che sostenibile per soddisfare le esigenze di esercizi pubblici e privati, dai negozi agli studi, per contribuire alla riduzione del contagio e rispettare le distanze di sicurezza senza limitare la comunicazione.
Legno 100% italiano per sostenere l’economia in lockdown
Palm Spa, Azienda BCorp di Viadana (Mantova), ha potuto contare su una filiera di approvvigionamento di legno italiano (pioppo della Pianura Padana e abete delle Alpi del Nord Est) e sull’acquisto di legname della Filiera Solidale PEFC proveniente dall’allestimento delle piante abbattute da Vaia.
Di conseguenza, durante il periodo di lockdown non ha subìto ripercussioni o interruzioni di forniture del legname dall’estero e ha contribuito a promuovere l’economia locale. Inoltre, Palm ha garantito stabilità e volumi di fornitura di pallet in legno PEFC ad aziende del settore farmaceutico, biomedicale e ortofrutticolo.
Lavora di fronte alla montagna anziché fare una montagna di lavoro
È la soluzione pensata dall’azienda certificata PEFC Fattoria Del Legno di Andrea Zenari a Caltrano (VI), tipica tree farm dove al vivaismo si associa la valorizzazione del territorio con funzione turistica e didattica.
La Fattoria mette a disposizione aree attrezzate, realizzate con i tronchi schiantati dalla tempesta Vaia, prenotabili per effettuare lo smart working immersi nel bosco. Il tutto nel completo rispetto delle misure adottate dal Governo per il contenimento e la gestione dell’emergenza sanitaria.
Inoltre, la tree farm sta realizzando tavoli in legno certificato PEFC e garantito dal logo “Filiera Solidale” da collocare nelle aree esterne degli uffici e dei co-working, così da aumentare le postazioni disponibili sfruttando la stagione calda in arrivo.