Codifica dei prodotti, tracciabilità e rintracciabilità sono processi fondamentali per garantire la qualità, la sicurezza e l’autenticità dei prodotti agroalimentari in modalità end-to-end. Dal campo alla tavola, la tecnologia aiuta gli operatori del Food e del Beverage ad accelerare e rendere più efficaci ed efficienti le procedure, massimizzando sia la trasparenza informativa che la marginalità. I vantaggi si declinano su più aspetti gestionali, funzionali e commerciali. Perché i brand, oltre che alla soddisfazione e alla sicurezza dei consumatori finali, devono stare attenti a non perdere la loro fiducia per non perdere la loro competitività e la loro marginalità.
Codifica dei prodotti: dalla serializzazione all’anticontraffazione
L’aggiunta di numeri di lotto, codici a barre e date pertinenti alle confezioni di alimenti e bevande consente di tracciare lungo la filiera la storia e la movimentazione di ogni singolo prodotto alimentare commercializzato. In caso di richiamo, la sistematizzazione dei processi di codifica dei prodotti, serializzazione ed etichettatura permette di rintracciare rapidamente i prodotti agroalimentari ovunque si trovino nel mondo. Per inciso, in un settore dove in Italia le eccellenze del Made in agroalimentare sono pesantemente impattate dalla competizione e dalla contraffazione in ogni sua forma (frodi, italian sounding o grey market), proteggere l’integrità delle catene di approvvigionamento è parte integrante di una strategia vincente per tutti. Utilizzando le tecnologie legate all’Auto-ID a supporto della codifica dei prodotti e standard di codifica quanto più possibile condivisi a monte e a valle, gli operatori del Food & Beverage possono garantire una tracciabilità e una rintracciabilità massimamente funzionali, veloci ed efficienti.
Le tecnologie di riferimento della tracciabilità
Dal punto di vista tecnologico, la tracciabilità fa riferimento a tutte le soluzioni legate all’Auto-ID. L’identificazione automatica supporta tutta la filiera:
- agricoltori
- allevatori
- produttori
- trasportatori
- distributori
- consumatori
- enti certificatori
- forze dell’ordine
- sanità
- uffici legali
Non solo: la tracciabilità associata permette di ottimizzare anche tutti i servizi associati (help desk, pre e post vendita). Ma attenzione: l’identificazione automatica, si badi bene, non è una soluzione a pacchetto. Per garantire la funzionalità dei servizi e l’efficienza dei processi, prima di scegliere è importante fare un’analisi lagata a:
- necessità che si vogliono risolvere in termini di risultati e di efficienza
- obiettivi che si vogliono raggiungere in termini applicativi ed economici
- procedure che si vogliono ingegnerizzare
Il processo di identificazione inizia da un sistema di codifica delle informazioni che può essere fatto scegliendo tra tecnologie diverse, ognuna delle quali risponde a differenti esigenze applicative. La lista include:
- Etichette barcode
- Tag RFID ed NFC
- Sensori beacon
- Smart card
- Stampanti fisse o mobili
- Lettori fissi o mobili
- Varchi e tunnel Rfid
- Tecnologie indossabili
- Soluzioni vocali
- Soluzioni biometriche
Maggiore trasparenza e chiarezza dal back end al front end
Un’evoluzione normativa legata al presidio sempre più regolamentato del settore agroalimentare e un’attenzione crescente dei consumatori finali rispetto a cosa mangiano, oltre a ciò che spendono, ha esteso il numero di informazioni che servono alla codifica dei prodotti. Se è vero che nella scelta dei prodotti alimentari quasi 7 consumatori italiani su 10 (66,5%) si preoccupa della sicurezza e quasi 6 su 10 (59,1%) della salute, è vero anche che oltre 8 consumatori su 10 (83%) è disposto a pagare di più per un alimento che ha tutte le informazioni richieste e certificate da una terza parte (Fonte: DNV GL Annual report 2020).
Non a caso, si sono diversificati i modelli di data modelling e di data pool che vanno oltre il GTIN. Dall’origine dei prodotti alla tipologia di ingredienti, dai metodi di lavorazione alla sostenibilità della produzione e del packaging, nel tempo le filiere agroalimentari hanno imparato ad arricchire i dati codificati per agevolare l’operatività.
Informazioni di prodotto che crescono
Il fattore e-commerce, che la pandemia ha solo potenziato, ha imposto una gestione dei master data di prodotto abilitata dall’automazione e dalla digitalizzazione di un numero crescente di procedure. Nell’ambito agroalimentare, in particolar modo, ai canali di vendita occorrono informazioni di prodotto supplementari sia per l’operatività interna che per la gestione del front end sul cliente finale. Ad esempio, secondo quanto previsto dalla normativa 1169/2011, nel caso dei prodotti alimentari i dati che devono essere riportati sulle confezioni o sulle etichette deve includere ben in vista:
- lista denominazione del prodotto
- elenco degli ingredienti (in ordine decrescente rispetto alla quantità presente)
- presenza di allergeni
- valore nutrizionale
- dati relativi ai termini di scadenza e alle modalità di conservazione
- nome dell’azienda produttrice
- sede dello stabilimento
- lotto di appartenenza
- luogo di origine
Come e perché i dati gestiti fanno la differenza
Lavorare sulla qualità dei dati, in sintesi, deve essere è il principale obiettivo delle supply chain agroalimentari in quanto sono proprio l’opacità e l’incoerenza dei dati a far lievitare i costi. Il problema è che nel passaggio di consegne tra fornitori, produttori, operatori logistici e distributori, i sistemi di codifica dei prodotti e di gestione delle informazioni fanno riferimento a modelli e approcci diversificati a seconda delle diverse finalità di utilizzo di ogni singolo operatore. Questo genera, a cascata, rallentamenti ed errori che si traducono in un numero elevato di riconciliazioni, reclami e rallentamenti che incidono sugli sprechi alimentari. Senza contare che inefficienze di trasmissione e dati di prodotto non corretti possono portare a situazioni sanzionatorie, portare al ritiro di un prodotto, al blocco di una linea di produzione e alla chiusura di un impianto, con un impatto mediatico che impatta pesantemente sulla brand awareness. Introducendo un sistema più avanzato di codifica dei prodotti alimentari e di tracciabilità condivisa tra tutti gli operatori è possibile
- identificare e localizzare materie prime e prodotti finiti lungo tutta la filiera alimentare, rendendo più efficiente lo stoccaggio, la movimentazione e la distribuzione
- aumentare la fiducia dei consumatori rispetto all’affidabilità del sistema alimentare
Come e perché la tracciabilità è importante per tutti
L’innovazione aiuta a non compromettere la velocità e la competitività del business e permette alle filiere agroalimentari di ottenere, memorizzare e inviare informazioni accurate di prodotto (e non solo di prodotto). Ma attenzione: codifica dei prodotti e tracciabilità non sono solo importanti per le multinazionali. Sono fondamentali anche per i produttori di piccole e medie dimensioni. L’accreditamento per la sicurezza alimentare, ad esempio, è spesso un requisito fondamentale per poter vendere i propri prodotti tramite rivenditori e canali online. Per ottenere questo accreditamento qualsiasi operatore deve dimostrare di avere una chiara visibilità end-to-end della propria catena di approvvigionamento, potendo identificare rapidamente e facilmente da dove provengono i prodotti e dove stanno andando. Per i consumatori, invece, la tracciabilità degli alimenti e le informazioni di prodotto oltre a contribuire a tutelare la loro salute sono un fattore di fiducia in un marchio. A questo proposito si parla anche di una trasformazione delle supply chain agroalimentari in value chain dove il valore non è solo la qualità dei dati ma la qualità di un ecosistema orientato alla trasparenza, all’etica e alla sostenibilità.
I vantaggi dell’automazione e della tracciabilità
Gli operatori del Food & Beverage dovrebbero sforzarsi di lavorare insieme, condividendo metodologie di codifica dei prodotti e sistemi di scambio per adottare tecnologie consolidate e quanto più possibile standardizzate. Abilitare un sistema di codifica dei prodotti unito alla tracciabilità agroalimentare permette di abbandonare i sistemi legacy inefficienti e basati su carta ma anche le logiche compartimentate a silos. Oltre a ottenere maggiore flessibilità e interoperabilità, le catene di approvvigionamento supportate dalle tecnologie diventano più resilienti anche nei confronti delle varie evoluzioni normative che, a seconda dei vari Paesi, potrà richiedere scenari diversi. Rispetto alle organizzazioni più gradi e strutturate, è probabile che i coltivatori e i produttori più piccoli siano i meno attrezzati per gestire il cambiamento ma introdurre processo di tracciabilità degli alimenti apre loro maggiori opportunità di partecipare al nuovo scacchiere economico e comunicare meglio e con chiarezza con tutti gli interlocutori: dai fornitori ai consumatori finali.