Carrefour porta la certificazione della blockchain nelle filiere chiave del food

La sicurezza della blockchain come garanzia per i consumatori e come asset di sviluppo per gli operatori del retail e della Gdo. Con un focus sull’agroalimentare e sull’ortofrutta e carne in particolare uno dei primi progetti in Italia

Pubblicato il 06 Lug 2018

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Portare sulla blockchain la filiera del pollo per garantire ai consumatori la possibilità di accedere in qualsiasi momento l’accesso a tutte le informazioni su come sono allevati, alimentati e trattati gli animali che vengono poi venduti sugli scaffali della GDO. Garantire una tracciabilità completa su tutta la filiera con la partecipazione, grazie alla blockchain, di tutti gli attori per definire un modello da estendere poi ad altre filiere, a partire da quella degli agrumi.

L’obiettivo di Carrefour Italia è quello di mettere a valore, per i propri clienti, la principale caratteristica della blockchain: la sicurezza nella certificazione dei dati conferiti da parte di tutti gli operatori a beneficio di una informazione da mettere a disposizione dei consumatori sulla qualità del prodotto che trovano sul loro scaffale nei punti vendita di Carrefour Italia. Con il progetto blockchain i clienti Carrefour potranno verificare se i polli sono allevati senza l’uso di antibiotici, all’aperto, con una finestra informativa che si apre su una filiera costituita da 29 allevamenti, due mangimifici e da un macello. Dal pollo si passerà poi agli agrumi per la filiera che produce ortofrutta a marchio Carrefour.

Grazie a un QR Code presente sulle confezioni dei prodotti i consumatori saranno nella condizione di accedere ai dati di ciascun prodotto e potranno consultarli con il supporto di una interfaccia realizzata da Carrefour Italia. La blockchain porta a questo progetto i valori della sicurezza, della immutabilità delle informazioni registrate e la garanzia sull’attendibilità di tutti i dati portati da tutti gli attori. Il progetto arriva in Italia dopo un primo avvio, qualche mese fa, in Francia realizzato sulla filiera del pollo d’Auvergne e anche in quel caso il passaggio si è poi esteso all’ortofrutta con la filiera del pomodoro Marmande.

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