Si rinnova e rafforza l’impegno di Princes Industrie Alimentari, società che gestisce a Foggia uno dei più grandi stabilimenti in Europa per la trasformazione del pomodoro, nel promuovere innovazione, legalità e trasparenza lungo tutta la filiera del pomodoro pugliese, simbolo di eccellenza dell’agrifood Made in Italy. Implementando la tracciabilità con Blockchain e tenendo sotto controllo l’utilizzo di acqua, azoto e pesticidi nella lavorazione dei campi, il progetto intende sostenere l’economia italiana, favorendone la ripresa e promuovendo lo sviluppo delle comunità agricole locali.
Queste le novità della campagna 2020 mirate a valorizzare e aumentare la competitività della filiera del pomodoro pugliese che da sola contribuisce a circa il 30% all’intero volume del pomodoro italiano da industria. Princes, gruppo internazionale di Food & Beverage, con una forte attenzione alla sostenibilità economica, sociale e ambientale, punta a valorizzare il territorio della Capitanata lavorando pomodoro pugliese coltivato con le più alte certificazioni internazionali in tema di lavoro etico e promuovendo l’adesione alla Rete del Lavoro Agricolo di Qualità. Un tema questo nel quale si individuano anche le prospettive di uno sviluppo nel segno delle logiche ESG: Environmental Social Governance.
“Oggi non solo confermiamo il nostro impegno a garantire il futuro sostenibile di tutto il comparto, ma vogliamo assumerci la responsabilità di valorizzare il Made in Italy in tutto il mondo per contribuire alla ripresa del Paese grazie anche alle competenze professionali, le innovazioni tecnologiche e le eccellenze agro-alimentari che ci offre il territorio pugliese” commenta Gianmarco Laviola, Amministratore Delegato di Princes Industrie Alimentari.
Tracciabilità e sostenibilità nella filiera del pomodoro
Da un lato c’è il progetto di tracciabilità del pomodoro, realizzato con tecnologia blockchain e sviluppato con Coldiretti, che verrà esteso al 100% della produzione di PIA. Da questo si avrà completa garanzia in termini di provenienza, trasporto e lavorazione, incrementando la tutela della qualità del prodotto, la semplificazione delle transazioni e la trasparenza di pricing. L’intero percorso del pomodoro, dal campo della società agricola fino allo scaffale dei più importanti retailer internazionali, sarà interamente tracciato.
Dall’altro il progetto Ecofert, sviluppato in partnership con Princes e il Dipartimento Agronomico dell’Università di Foggia, che pone la Capitanata all’avanguardia in tema di sostenibilità ambientale, permettendo di ridurre il consumo di acqua da irrigazione e di azoto con benefici in termini economici per le aziende agricole. Nel 2019, Ecofert è stato esteso a circa 650 ettari coltivati, permettendo di ridurre di circa 1 milione di metri cubi di acqua e 6 mila kg di azoto, pari a un risparmio di circa 1.100/1.400 euro per ettaro. Il progetto sarà esteso alla totalità dei coltivatori partner PIA nella prossima campagna.
Inoltre, PIA continua a impiegare i suoi sforzi per la riduzione dell’uso dei pesticidi nella produzione (oltre il 95% ne era totalmente priva già nel 2019) con l’implementazione di trappole digitalizzate che, grazie al monitoraggio continuativo dei campi, permettono un pest control più efficiente e l’ottimizzazione degli interventi fitosanitari, con benefici sia economici per il coltivatore che ambientali per la collettività.
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