Il messaggio con cui John Deere ha presentato ufficialmente al CES 2022 il nuovo trattore a guida completamente autonoma sembra calibrato per toccare i tasti emotivi di un annuncio storico sia per sottolineare che siamo nella direzione di una innovazione che porta a risultati richiesti da chi segue le logiche ESG. La conferenza stampa di presentazione parte infatti dai dati che stanno contribuendo all’ampio dibattito sulla trasformazione del food system e che mettono in evidenza una crescita della popolazione mondiale destinata a toccare i 10 miliardi di persone nel 2050 che si accompagna a una crescita nella necessità di produzione di cibo che è a sua volta in crescita del 50% rispetto all’attuale capacità produttiva. Il tutto in un contesto che chiede la massima attenzione alle risorse.
Questa premessa ha lo scopo di contestualizzare la vera grande novità di questo annuncio ovvero che il nuovo fully autonomous tractor di John Deere non solo è in grado di portare sul campo nuove forme di efficienza, produttività e rilevazione di dati preziosi per la gestione sempre più accurata delle risorse, ma che è pronto per la produzione su larga scala. Ed è proprio questa la “notizia” più rilevante: dopo tanti anni di sperimentazione e dopo tante dimostrazioni il trattore a guida autonoma arriva sul mercato americano entro il 2022. Al CES 2022 arriva dunque non solo un fully autonomous tractor, ma un “mezzo di produzione automatizzato” che supera il lungo percorso di sperimentazione, che è pronto per essere prodotto su larga scala e che vuole rappresentare un tassello fondamentale nel sistema di gestione intelligente di dati e robotica per il mondo dell’agricoltura
Il punto di partenza per questo “trattore-robot” in realtà non è tanto il mezzo in sé, quanto il John Deere Operations Center Mobile, un sistema intelligente di gestione dati che permette il controllo e la gestione da remoto di tutte le attività e, da sottolineare con particolare attenzione, la possibilità di accedere e visionare video live dalla macchina, di controllare immagini del territorio e del lavoro che sta svolgendo, di raccogliere e analizzare dati e di controllarli su metriche di riferimento. Grazie al John Deere Operations Center Mobile è possibile intervenire da remoto sulle attività che vengono svolte in campo dal trattore modificando la direzione, la velocità, fermandolo per raccogliere dati più precisi o per controllare il terreno in una determinata area o per effettuare un controllo accurato a fronte della segnalazione da parte del trattore stesso. Un sistema di controllo e sicurezza avverte in tempo reale l’agricoltore di eventuali anomalie relative alle performance del trattore degli strumenti di produzione associati o appunto dell’ambiente nel quale opera.
John Deere ha voluto semplificare pesantemente l’approccio all’automazione in campo. Il trattore a guida autonoma deve essere “condotto” in campo e “programmato” per le attività che deve svolgere nell’ambito di un determinato territorio. In questo perimetro, sotto il controllo del GPS guidance system, svolgerà i compiti definiti grazie a un sistema di sicurezza e di movimento basato su 12 videocamere che sono in grado di attivare una visione a 360° per il rilevamento di ostacoli e per il calcolo in tempo reale delle distanze. Le immagini raccolte dalle videocamere sono poi “date in pasto” a una deep neural network che classifica ogni pixel in un tempo di 100 millisecondi attraverso il quale l’Operations Center Mobile di John Deere è in grado di guidare la macchina a fronte di un ostacolo, di bloccarla o di inviare una segnalazione. Nello stesso tempo il trattore autonomo monitora costantemente la propria posizione rispetto al piano di lavoro con un livello di accuratezza di un paio di centimetri.
A queste condizioni l’agricoltore può controllare da remoto via mobile l’attività pianificata e occuparsi di altre attività disponendo poi di una serie di dati sia in relazione al lavoro svolto sia in relazione all’ambiente per poter pianificare con maggior accuratezza ed efficienza le attività successive.