Il digitale può e deve fare tanto per la sicurezza alimentare e per proteggere e valorizzare il Made in Italy. Ma in particolare un ruolo importante può esseree svolto dalle soluzioni basate sulla Blockchain in chiave Agrifood. Il richiamo classimo è “Dal campo alla tavola” e questo passaggio, grazie alla diffusione di Precision farming e di Agridata inizia a diventare realtà. Anche grazie a progetti come quello destinato al settore vitivinicolo avviato da Almaviva con Agea e Mipaaf.
Antonio Amati, direttore generale IT Almaviva e vicepresidente IT di Unindustria Lazio ha portato questa esperienza al Greenmed Summit 2017 a Tel Aviv sottolineando l’importanza dell’ambito applicativo Smart Agrifood per la Blockchain. Amati ha evidenziato in quella circostanza che la Blockchain permette di attuare un modello di collaborazione e uno scambio informativo sicuro e trasparente che permette di condividere le informazioni e certificare i passaggi dell’intera filiera, per evitare o individuare frodi o sofisticazioni e per aumentare il valore del prodotto finale. Una opportunità dunque per il Made in Italy e una forma di innovazione verso la roadmap Agricoltura 4.0 promossa dal Mipaaf
Il progetto per lo Smart agrifood nel vitivinicolo realizzata da Almaviva con Agea e Mipaaf è costituita da una piattaforma pubblica condivisa per garantire la tracciabilità in tutte le fasi di trasporto e gestione delle uve e nelle attività di processo di trasformazione e di imbottigliamento, a partire dalle attività del produttore sino al consumatore finale. Il progetto permette di mettere a disposizione delle filiere e degli stakeholder un registro distribuito, con tutte le attività svolte da tutti gli attori della filiera per garantire la trasparenza nei processi, la qualità e la originalità del prodotto.