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Agrivoltaico e sostenibilità: un nuovo equilibrio tra energia e agricoltura



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Combinando produzione agricola ed energia solare, l’applicazione del fotovoltaico nel settore primario promette di rivoluzionare l’uso delle terre agricole e la produzione di energia pulita in Europa, ma ci sono importanti sfide tecniche e normative da superare

Pubblicato il 16 dic 2024



agrivoltaico

Non ci sono altre strade per la sostenibilità che non siano quelle che mettono in relazione, o meglio in connessione, diverse tipologie di innovazione. L’agricoltura si sta muovendo da tempo verso l’Agricoltura 4.0, sta generando dati e conoscenza che permettono di gestire le risorse con più precisione e di considerare il settore primario come un ambito che si connette con gli sviluppi del mondo produttivo agroalimentare o con le prospettive legate alle energie rinnovabili.
La combinazione tra agricoltura e produzione di energia elettrica fotovoltaica solare, meglio conosciuta come agrivoltaico, rappresenta un fattore chiave per raggiungere gli obiettivi di produzione energetica a livello UE per il 2030. E per raggiungere tali obiettivi, in termini di prospettive, potrebbe essere sufficiente destinare anche solo l’1% della superficie agricola utilizzata (UAA, Utilized Agricultural Area) alla generazione di energia solare.

Agrivoltaico e sostenibilità: alla ricerca di un nuovo equilibrio

L’agrivoltaico presuppone la ricerca di una nuova forma di equilibrio nell’uso del terreno: deve cioè permettere di rispondere alle esigenze energetiche senza compromettere la capacità produttiva agricola. I benefici possono essere molto consistenti ma la strada verso una adozione su larga scala impone di affrontare in modo nuovo tutti i fattori in campo: le innovazioni tecnologiche, le evoluzioni agronomiche, gli impegni dettati dalle normative e l’impatto dei cambiamenti climatici.

Gli incentivi governativi e le strategie politiche a loro volta sono chiamate a svolgere un ruolo importante per attuare le forme più adeguate di integrazione di questa tecnologia nel tessuto produttivo europeo, perché si tratta di modificare il modo in cui vengono utilizzate in parte le terre agricole, il modo in cui viene prodotta energia e il tutto deve essere coerente con una serie di fattori tra cui, solo per citarne due tra i più importanti, il rispetto della vocazione agricola di un territorio e l’analisi degli effetti dei cambiamenti climatici su quel territorio e sulla sua capacità produttiva.

Adattamento al climate change: il ruolo di agrivoltaico e sostenibilità

Il settore primario, più di altri comparti, sta mettendo in evidenza come la sostenibilità ambientale sia strettamente legata a nuove forme di sviluppo tecnologico. La creazione di strategie di adattamento ai cambiamenti climatici si costruisce considerando con attenzione e con modelli previsionali adeguati quali possono essere le condizioni che consentono nuove forme di sviluppo economico. A fronte di un aumento della temperatura occorre comprendere con precisione gli impatti sulla capacità produttiva agricola attuale e come può evolvere, ovvero come può essere sostituita.

In questo senso va collocato l’agrivoltaico, come una soluzione che può da una parte integrare la produzione di energia solare fotovoltaica con le pratiche agricole tradizionali senza compromettere l’estensione e la qualità dei terreni coltivati o come l’occasione per pianificare una evoluzione che consenta di utilizzare i pannelli fotovoltaici come “protezioneper nuove colture.

Per produrre energia pulita, offrire protezione alle colture, ottenere una riduzione dello stress termico e attuare una diversa gestione dell’efficienza idrica è necessario predisporre una raccolta di dati in grado di disegnare diversi scenari. Solo in questo modo, agrivoltaico e sostenibilità possono tradursi concretamente in una prospettiva economica vantaggiosa per gli agricoltori e per le energy company. Per i primi si profila la possibilità di disporre di una doppia fonte di reddito e di una diversa gestione delle risorse naturali, per i secondi si aprono nuove possibilità di sviluppo.

Il sistema agrivoltaico nell’area UE

Nonostante i benefici indiscutibili, lo sviluppo dell’agrivoltaico in Europa si scontra con diverse sfide. La mancanza di una definizione armonizzata del rapporto tra fotovoltaico e agricoltura a livello dell’UE complica l’implementazione uniforme di questi sistemi, influenzando direttamente l’ammissibilità a sovvenzioni agricole e regimi fiscali.

In aggiunta, massimizzare la produzione energetica senza compromettere il rendimento delle colture richiede appunto un equilibrio molto delicato. Le procedure complesse per ottenere permessi e connessioni alla rete elettrica rappresentano un altro ostacolo significativo, così come l’aumento dei prezzi dei terreni che potrebbe mettere a rischio la stabilità economica degli agricoltori.

Strategie e incentivi per l’espansione dell’agrovoltaico

Per superare le barriere che frenano l’adozione dell’agrovoltaico, è fondamentale che gli Stati membri dell’UE integrino incentivi specifici nei loro piani strategici nazionali della politica agricola comune (PAC). Questi incentivi possono includere aiuti finanziari, semplificazione delle procedure di permesso e di connessione alla rete, nonché programmi di ricerca e sviluppo.

È essenziale coinvolgere le comunità rurali nel processo decisionale, garantendo che siano pienamente consapevoli dei benefici derivanti dall’integrazione dell’agrovoltaico nelle loro pratiche agricole. Solo attraverso un approccio inclusivo e ben coordinato sarà possibile realizzare il pieno potenziale di questa innovativa forma di sinergia tra agricoltura e produzione di energia rinnovabile.

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