Agritalia: come esportare il Made in Italy nel mondo in modo smart e sostenibile

Una soluzione efficiente ed efficace sia per i rivenditori americani che vogliono avviare progetti di private label, sia per i produttori italiani che vogliono conquistare il mercato d’Oltreoceano. Agritalia esporta la tradizione gastronomica italiana in tutto il mondo diffondendo e difendendo il meglio della tradizione del Belpaese

Pubblicato il 24 Apr 2021

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Sergio Massa, CEO di Agritalia

Il settore alimentare presenta una tra le più complesse supply chain ed è fondamentale che flussi e processi siano ben organizzati affinché ogni attore della filiera ne possa trarre beneficio, ancor di più se si tratta di catene del valore che attraversano il globo da un lato all’altro. Rendere la supply chain sempre più smart al fine di garantire il più alto standard di servizio possibile al cliente finale è proprio la mission da cui nasce l’azienda partenopea Agritalia che, fondata dai fratelli Sergio e Stefano Massa e supportata dalle consociate Agrusa e Agrilogistica, propone ai suoi clienti un programma innovativo “just in time” per avere merce sempre fresca sugli scaffali, eliminare permanenze inutili di magazzino, rimediare allo spreco di cibo, detto altrimenti Food Waste, ma anche riducendo i costi e l’impatto sull’ambiente.

Un sistema che l’azienda utilizza con successo già da alcuni anni. Il primo a sperimentarlo nel 2015 è stato un grande cliente nordamericano che gestisce oltre 400 negozi e 10 centri di distribuzione negli USA e, che grazie ad Agritalia, ha registrato fin dal primo anno un risparmio medio di 2,5 milioni di dollari. Ai rivenditori esteri, interessati ad inserire nel loro catalogo prodotti nostrani, propone soluzioni chiavi in mano: dalla individuazione dei fornitori al riordino a scaffale; mentre per i piccoli e medi produttori italiani Agritalia rappresenta l’opportunità di una vetrina privilegiata sul mercato USA.

“Amiamo definirci orgogliosi sostenitori del Made in Italy. Il nostro modello – spiega Sergio Massa, CEO di Agritalia – apre le porte del mercato statunitense anche ai produttori più piccoli o di nicchia che da soli non avrebbero la forza o le conoscenze per approdare sul suolo americano. Siamo orgogliosi di scoprire il meglio che la nostra terra offre e portarlo sugli scaffali dei negozi esteri”.

La sfida: portare la qualità dell’Agroalimentare italiano sulle tavole degli americani senza produrre sprechi

Agritalia è un’azienda napoletana specializzata da 34 anni in programmi di private label e nell’esportazione delle più tipiche specialità agroalimentari italiane principalmente verso il Nord America (il secondo mercato di destinazione per le specialità italiane, dopo l’Europa) che oggi può contare su un portafoglio di oltre 700 prodotti tra pasta (di oltre 20 pastifici italiani con circa 50 diverse tipologie tra formati tradizionali e regionali), olio extra vergine di oliva (del quale vanta una quota del 5% dell’export dall’Italia verso gli Stati Uniti offrendo diverse tipologie di prodotto, dai monocultivar agli infusi a base di aromi naturali), sughi, aceto balsamico (con un vasto assortimento di aceti di vino e di Aceto Balsamico di Modena IGP di diversa densità), ma anche cous cous, surgelati (pizza e gelato italiano) e prodotti biologici, provenienti da fornitori certificati in tutte le regioni d’Italia.

Fulcro di questa intensa attività commerciale è l’hub di Nola, una piattaforma di 5.000 mq dotata delle più avanzate tecnologie, dove le merci arrivano e sostano il tempo necessario per il consolidamento per poi ripartire verso il mercato di destinazione. Qui interviene Agrilogistica che mette a disposizione delle aziende italiane ed estere una serie di servizi di logistica intelligente e le supporta in ogni fase dell’export, contribuendo a ridurre i tempi e i costi. Fondata nel 1991, Agrusa è la “sorella” americana di Agritalia e Agrilogistica e dalla sua sede nel New Jersey riduce le complessità di importazione e offrendo servizi quali sdoganamento, consegne su rotaia e su strada, assicurazione marittima, coperture per responsabilità del prodotto, gestione dell’inventario nei magazzini, capacità EDI, e servizi amministrativi. La collaborazione sinergica delle tre società offre soluzioni “su misura” per retailers nord americani, distributori e importatori.

Nel 2020 Agritalia ha registrato un fatturato di circa 70 milioni di euro e ogni anno spedisce più di 3000 container di merci tra cui anche alcuni marchi di proprietà con diversi posizionamenti di mercato: Bella Italia, livello premium e artigianale, Celio, naturale e sostenibile, Don Peppe, nella fascia di valore. La maggior parte va alle più grandi catene di supermercati del mercato statunitense; il 15% delle esportazioni riguarda l’Europa e quote minoritarie Asia e Pacifico. Agritalia ancora oggi è guidata dai fondatori insieme a uno staff che solo negli ultimi 5 anni ha conosciuto un incremento del 65% (oggi i dipendenti del Gruppo sono circa 70) e vanta una significativa quota rosa (il 62% dei dipendenti sono donne) e un’età media di 39 anni.

Un programma di export “just in time” che riduce i costi e l’impatto sull’ambiente

Leo Nucera, Direttore Sales e Marketing di Agritalia

Il segreto del successo della formula Agritalia si chiama Automated Replenishment Program (Arp), un innovativo sistema di gestione operativa che rivoluziona l’importazione e l’esportazione, garantendo un risparmio del 20% dei costi legati all’esportazione di generi alimentari negli USA, eliminando le inefficienze della catena distributiva, i rischi di over-stock e semplificando il processo di riordino. ARP consente di efficientare il sistema produttivo, razionalizzare i carichi di merce in partenza, consegnare anche un singolo pallet direttamente ai centri di distribuzione regionali, garantendo la massima flessibilità anche per piccoli progetti di private label. Alla base di tutto c’è il Cloud Sourcing Intelligence (CSI), un software proprietario sviluppato per analizzare i dati delle vendite e stimare le necessità di approvvigionamento con tre mesi di anticipo, aiutando a gestire le tempistiche di produzione, il consolidamento delle merci e l’ottimizzazione del trasporto.

L’export italiano per i prodotti agroalimentari rappresenta circa l’8% del PIL italiano, praticamente circa 35 miliardi di euro, ma solo il 30% del tessuto imprenditoriale è strutturato per esportare in mercati limitrofi. La nostra visione – racconta Leo Nucera, Direttore Sales e Marketing di Agritalia – prevede una logistica smart che eviti tutte le inefficienze e faccia in modo che ogni prodotto, prima di arrivare nelle case dei consumatori, segua il percorso più breve e rapido possibile dal momento della produzione al consumo, riducendo i costi e fornendo prodotti più freschi. Questo vale tanto per il Nord America che per progetti futuri in Europa o Asia”.

La combinazione del programma di rifornimento automatizzato e dell’intelligenza di approvvigionamento del CSI consente ai prodotti di essere sempre puntuali sugli scaffali, eliminando rischio di esaurimento o eccesso di scorte che influiscono negativamente sulle prestazioni e sull’immagine del retailer. Un modello sicuro, efficiente e affidabile pensato per essere flessibile per adattarsi all’evoluzione continua di un mercato che sta diventando sempre più esigente e dinamico e dove non riuscire a segnare il passo vuol dire rimanere tagliati fuori. Al tempo stesso, la minuziosa programmazione e la razionalizzazione dei processi contribuiscono a realizzare un modello di logistica ecosostenibile che rappresenta la grande sfida del nostro tempo.

Da sempre la capacità di leggere le tendenze e i cambiamenti del mercato sono alla base del successo di Agritalia, e aver puntato fin da subito sulla sostenibilità ne è un esempio. Un profilo dettagliato dedicato alla sostenibilità di Agritalia, potete trovarlo in questo articolo su ESG360.

Immagine fornita da Shutterstock

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