L’agriturismo in Italia ha registrato una crescita ininterrotta negli ultimi venti anni, raggiungendo 1,36 miliardi di euro di fatturato in aumento del 6,7% sul 2016 e 12,7 milioni di presenze (+5,3%) con una media di 3,9 giorni di permanenza e Sicilia, Puglia e Toscana in testa tra le mete predilette, nel 2017. Per il mondo dell’agrifood è un opportunità che va letta nella prospettiva dell’evoluzione che caratterizza le imprese agricole italiane e nel rapporto nuovo con i diversi clienti, non più solo e necessariamente in chiave B2B, ma anche B2C.
In questo sviluppo a sostenere la domanda sono soprattutto i turisti stranieri, tra i quali, accanto ai tradizionali Paesi di provenienza (Germania, Paesi Bassi, Francia e Stati Uniti) si evidenziano incrementi a doppia cifra di ospiti dal Brasile, Russia, Cina Croazia e Danimarca.
In aumento alloggi privati, B&B, turismo enogastronomico e attività didattica
Proprio nel biennio 2016-17 l’agriturismo evidenzia una contrazione della propria quota di mercato (11% degli arrivi e 8,7% delle presenze totali) in favore degli alloggi privati e dei bed and breakfast, che fanno registrare un aumento, rispettivamente del 9,1% e del 2,2% sugli arrivi e del 5,5% e del 5,3% sulle presenze. Uno dei fattori determinanti di tale tendenza si lega al fenomeno dell’home sharing e al successo di portali come Airbnb, Booking.com e altri siti che promuovono anche gli alloggi privati.
Di pari passo, aumenta anche la richiesta di pacchetti turistici legati all’enogastronomia e si registra una crescente domanda di esperienza: sono sempre più richiesti i tour enogastronomici, le degustazioni e i corsi di cucina. Tuttavia la ristorazione è proposta da poco meno della metà delle aziende (i posti a sedere complessivi in Italia sono 441.771, in testa Veneto, Sardegna e Lombardia, ma con un lieve calo dello 0,5% sul 2016; la media nazionale di posti a sedere per azienda è pari a 38,7, ndr), e solo un’azienda su 5 fa degustazioni. Ma quando si accompagna alla vendita diretta dei prodotti (+220,2% in soli 5 anni dal 2011 al 2016), contribuisce al grande successo del turismo enogastronomico.
Nel 2017, cresce anche l’attività didattica e sociale, proposta da 1.547 aziende agricole con autorizzazione per agriturismo (+3,3% sul 2016), mentre risultano più che raddoppiate rispetto al 2010 (anno della prima rilevazione). Esistono 2.680 fattorie didattiche (+17% nel 2018 sul 2017) e 213 fattorie sociali/operatori di agricoltura sociale iscritti (+129% sul 2017) negli elenchi regionali a testimonianza di come l’incremento degli operatori di agricoltura sociale coinvolti sia anche accompagnato da un crescente riconoscimento da parte del sistema pubblico.
Di fronte a un panorama competitivo totalmente mutato e all’affermarsi di nuovi servizi, sempre di più sarà necessario che il Governo e le norme rimangano al passo con i tempi e con il mutato scenario al fine di non perdere il treno delle opportunità.
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