Politica Economica

Agricoltura e pesca, la Commissione europea estende le misure di sostegno



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Adottata una proroga limitata che consente agli Stati membri di continuare a concedere aiuti di importo limitato (sezione 2.1 del quadro temporaneo di crisi e transizione) alle imprese di questi settori fino al 31 dicembre 2024

Pubblicato il 6 mag 2024



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In risposta alle continue perturbazioni del mercato che vanno a detrimento delle imprese attive nella produzione primaria di prodotti agricoli e nei settori della pesca e dell’acquacoltura, la Commissione europea ha introdotto una modifica al quadro temporaneo di crisi e transizione per gli aiuti di Stato con l’obiettivo di prorogare alcune disposizioni per un periodo di sei mesi.

Prorogate alcune disposizioni del quadro temporaneo di crisi e transizione

Il 9 marzo 2023 la Commissione europea ha adottato l’attuale quadro temporaneo di crisi e transizione per promuovere misure di sostegno in settori fondamentali per la transizione verso un’economia a zero emissioni nette, in linea con il piano industriale del Green Deal. Il 20 novembre 2023 ha adottato una proroga limitata per alcuni tipi di aiuti a causa delle persistenti distorsioni del mercato, in particolare nel settore dell’energia.

L’11 aprile 2024, la Commissione ha avviato una consultazione con gli Stati membri riguardo alla persistenza di una grave perturbazione economica che va a discapito soprattutto del settore primario dell’agricoltura e dei settori della pesca e dell’acquacoltura.

Ha anche preso nota delle conclusioni del Consiglio europeo del 17 e 18 aprile 2024 che enfatizzano l’importanza di un settore agricolo resiliente e sostenibile per la sicurezza alimentare e l’autonomia strategica dell’UE, supportando la continuazione dei lavori su un possibile prolungamento del quadro temporaneo di crisi e transizione.

Cosa cambia per i settori agricoltura, pesca e acquacoltura

Così la Commissione ha deciso di adottare una proroga limitata della sezione 2.1: aiuti di importo limitato del quadro temporaneo di crisi e transizione per il settore agricolo primario e per i settori della pesca e dell’acquacoltura.

La decisione, che posticipa la graduale eliminazione del quadro, permette agli Stati membri di erogare aiuti a importo limitato alle imprese attive in questi settori per altri sei mesi, fino al 31 dicembre 2024. Inoltre, concede agli Stati membri più tempo per implementare le misure di sostegno necessarie.

Come tiene a sottolineare la Commissione, tale proroga non comporta un incremento dei massimali stabiliti per gli aiuti a importo limitato. Pertanto, gli Stati membri potranno continuare a fornire alle imprese colpite dalla crisi o dalle sanzioni e controsanzioni, anche da parte della Russia, fino a 280 mila euro (settore dell’agricoltura) e a 335 mila euro (settori della pesca e dell’acquacoltura).

Rimangono invariate le altre sezioni della disciplina

La modifica introdotta dalla Commissione europea non influisce sulle rimanenti disposizioni del quadro temporaneo di crisi e transizione: la sezione 2.1, che consente agli Stati membri di erogare aiuti a importo limitato (fino a 2,25 milioni di euro), sarà gradualmente eliminata entro il 30 giugno 2024 per tutti i settori diversi dalla produzione agricola primaria, dalla pesca e dall’acquacoltura.

Anche la sezione 2.4, che consente agli Stati membri di erogare aiuti per compensare i prezzi elevati dell’energia soprattutto per quelle imprese a forte consumo di energia, a fronte dei costi aggiuntivi dovuti agli aumenti eccezionali dei prezzi del gas e dell’energia elettrica, sarà gradualmente eliminata entro il 30 giugno 2024.

La fase di eliminazione graduale delle sezioni 2.2 e 2.3 sul sostegno alla liquidità sotto forma di garanzie statali e prestiti agevolati e della sezione 2.7 sulle misure volte a sostenere la riduzione della domanda di energia elettrica si è conclusa il 31 dicembre 2023.

Mentre le sezioni volte ad accelerare la transizione verde e a ridurre la dipendenza dai combustibili rimarranno in vigore fino al 31 dicembre 2025. Si tratta delle sezioni 2.5: misure che accelerano la diffusione delle energie rinnovabili, 2.6: misure che agevolano la decarbonizzazione dei processi industriali e 2.8: misure per accelerare ulteriormente gli investimenti in settori strategici per la transizione verso un’economia a zero emissioni nette (si invita a leggere Net Zero Industry Act: il Parlamento Europeo ratifica la legge ndr.) .

La revisione del regolamento agricolo “de minimis”

Considerando le pressioni inflazionistiche degli ultimi anni e il contesto attuale, in cui il settore agricolo deve far fronte anche ai prezzi elevati delle materie prime, la Commissione avvierà una revisione del regolamento agricolo “de minimis” che sostanzialmente esenta gli aiuti di piccola entità nel settore agricolo dal controllo degli aiuti di Stato, poiché considerati senza impatto sulla concorrenza e sugli scambi nel mercato unico.

Più precisamente, gli Stati membri possono concedere un sostegno al settore agricolo fino a 20 mila euro per beneficiario (25 mila, se lo Stato membro dispone di un registro centrale degli aiuti “de minimis”) per un periodo di 3 anni, senza obbligo di notifica preventiva alla Commissione. Le norme “de minimis” agricole sono state rivedute da ultimo nel 2019 e attualmente la loro scadenza è prevista il 31 dicembre 2027.

Un sostegno mirato a settori critici

Con l’adeguamento odierno del quadro temporaneo di crisi e transizione, la Commissione dimostra ancora una volta la sua capacità di agire rapidamente e di dare agli Stati membri più tempo per fornire il sostegno necessario ad aiutare gli agricoltori e i pescatori, tuttora alle prese con sfide specifiche dovute alle perturbazioni del mercato causate dalla guerra della Russia contro l’Ucraina. Allo stesso tempo – spiega Margrethe Vestager, vicepresidente esecutiva responsabile per la Concorrenza – gli strumenti temporanei relativi agli aiuti di Stato devono essere limitati per tener conto unicamente delle esigenze specifiche legate alla crisi. È quindi una buona notizia il fatto che, come previsto, altri elementi del quadro siano in via di graduale eliminazione in quanto non più necessari. Si tratta di un segnale positivo della ripresa in corso in Europa, che fa seguito a crisi ancora non del tutto superate. Inoltre, alla luce delle pressioni inflazionistiche degli ultimi anni, la Commissione sta per avviare la revisione del regolamento agricolo “de minimis”, la cui scadenza è al momento prevista nel 2027. Il regolamento può essere utilizzato dagli Stati membri per fornire agli agricoltori aiuti di piccola entità in modo rapido e flessibile“.

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