Sostenibilità

Fileni, 72 arnie negli allevamenti bio per salvaguardare la biodiversità



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Con il progetto “Buon miele non mente”, la società protegge le api dal rischio di estinzione e si serve del polline raccolto come bioindicatore dell’ambiente per monitorare la qualità dell’aria, del suolo e dell’acqua nei territori circostanti

Pubblicato il 3 giu 2024



Fileni – Buon miele non mente – 1

Le api svolgono un ruolo cruciale nel mantenimento dell’equilibrio ecologico e della biodiversità naturale, oltre a produrre una vasta gamma di alimenti di alta qualità. Di fronte al crescente rischio della loro estinzione, Fileni – tra i principali player del settore avicunicolo italiano – ha deciso di intervenire per proteggerle e preservarne la condizione con il progetto “Buon miele non mente”.

Nelle aree verdi di tre dei suoi allevamenti biologici, a Fabriano (Ancona), Cannuccia (Jesi) e Ostra (Ancona), la società ospiterà colonie di api mellifere utilizzandole come sensori naturali per monitorare la qualità dell’aria, del suolo e dell’acqua nel raggio di chilometri dalle 72 arnie.

Il progetto conta sulla collaborazione di AMAP, Agenzia per l’Innovazione nel Settore Agroalimentare e della Pesca “Marche Agricoltura Pesca”, e CREA, il principale Ente di ricerca italiano dedicato alle filiere agroalimentari, vigilato dal Ministero dell’Agricoltura, della Sovranità Alimentare e delle Foreste (MASAF).

Il nuovo progetto Fileni di biomonitoraggio ambientale

Il lavoro incessante delle api permette di monitorare lo stato di salute dell’ambiente: ogni singola ape visita quotidianamente migliaia di fiori ed entra in contatto con l’aria, l’acqua, il terreno e i pollini, coprendo fino a 3mila ettari attorno all’arnia. Le api fungono quindi da bioindicatori ambientali, consentendo di effettuare, in aggiunta ad altre analisi, micro-campionamenti a tappeto che sarebbe impossibile condurre manualmente.

Fileni si occuperà pertanto di raccogliere piccole quantità di polline fresco dalle api per esaminare la biodiversità presente nel territorio circostante gli alveari e per verificare la sua qualità. Il progetto si inserisce in un programma innovativo in cui le api sono definite “nomadi”, poiché le arnie vengono trasferite in diverse regioni e le api attraversano l’Italia, producendo un miele che racchiude la biodiversità dei territori più adatti alla raccolta del miele.

L’impegno “nature positive” votato al ripristino e alla rigenerazione

Con l’installazione delle 72 arnie, la tutela e il monitoraggio della biodiversità e la rigenerazione di spazi verdi, Fileni conferma il suo impegno a essere “nature positive“, promuovendo attività che ripristinano e rigenerano le risorse naturali e gli ecosistemi invece di degradarli.

Parte del miele biologico prodotto dal progetto sarà donato al Microbiscottificio Frolla, una cooperativa sociale che offre percorsi di inserimento lavorativo a persone con disabilità nella produzione di prodotti da forno.

Giorgio Poeta, agronomo e apicoltore che ha fondato la sua azienda agricola a Fabriano, è il partner tecnico dell’iniziativa. Ha condotto numerosi studi sulle api come bioindicatori capaci di evidenziare la salubrità dell’ecosistema.

Nel progetto “Buon miele non mente”, avrà il ruolo di supervisore e coordinatore, monitorando l’attività delle api, i pollini e la piccola produzione di miele biologico garantita attraverso processi di controllo ed estrazione a norma di legge.

Si occuperà in particolare di installare le arnie, dell’analisi apistica, delle visite veterinarie, della sicurezza e del rispetto delle normative per il posizionamento degli alveari, oltre che della cura, manutenzione e monitoraggio.

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