La corsa dei prezzi energetici, ulteriormente accelerata dall’invasione russa dell’Ucraina, si fa sentire su famiglie e imprese, mettendo peraltro a rischio la sicurezza degli approvvigionamenti. Per questo motivo, la Commissione europea ha deciso di correre ai ripari con la presentazione del piano REPowerEU: l’obiettivo è eliminare gradualmente l’utilizzo di almeno 155 mld di m3 di gas fossile, equivalenti all’intero volume importato dalla Russia nel 2021 (a sua volta pari a circa il 40% dei consumi europei). Quasi due terzi di tale riduzione potrebbero essere conseguiti entro un anno, ponendo fine all’eccessiva dipendenza dell’UE da questo fornitore.
Più nel dettaglio, REPowerEU si basa su due principali pilastri:
– Diversificazione degli approvvigionamenti di gas, grazie all’aumento delle importazioni (GNL e via gasdotto) da fornitori non russi e all’aumento dei volumi di produzione e di importazione di biometano e idrogeno rinnovabile;
– riduzione più rapida dell’uso dei combustibili fossili nell’edilizia, anche abitativa, nell’industria e a livello di sistema energetico grazie a miglioramenti dell’efficienza energetica, all’aumento delle energie rinnovabili e all’elettrificazione e superando le strozzature infrastrutturali.
Previsto, inoltre, il rafforzamento della capacità di stoccaggio europea: la Commissione europea intende presentare entro aprile una proposta legislativa che preveda che gli impianti di stoccaggio sotterraneo di gas in tutta l’UE siano riempiti per almeno il 90% della capacità entro il 1º ottobre di ogni anno. La situazione spinge la Commissione a ipotizzare poi l’adozione di misure di emergenza volte a limitare l’effetto di contagio dei prezzi del gas sui prezzi dell’energia elettrica, ad esempio stabilendo limiti di prezzo temporanei. Possibile anche l’istituzione di nuovo quadro temporaneo di crisi per gli aiuti di Stato che consenta di fornire aiuti alle imprese colpite dalla crisi, con particolare riferimento a quelle energivore.
Particolarmente rilevante, è poi l’accenno al pacchetto di misurare per la decarbonizzazione Fit for 55, adottato dalla Ue la scorsa estate: secondo la Commissione, la completa attuazione del piano (caratterizzato da una forte spinta su rinnovabili ed efficienza) permetterebbe di ridurre il nostro consumo annuo di gas fossile del -30%, l’equivalente di 100 miliardi di metri cubi (mld di m3), entro il 2030.
“Dobbiamo diventare indipendenti dal petrolio, dal carbone e dal gas russi. Non possiamo assolutamente fare affidamento su un fornitore che ci minaccia esplicitamente. Dobbiamo agire ora per attenuare l’impatto dell’aumento dei prezzi dell’energia, diversificare le fonti di approvvigionamento di gas per il prossimo inverno e accelerare la transizione verso l’energia pulita. Quanto più velocemente passeremo alle energie rinnovabili e all’idrogeno, associati a una maggiore efficienza energetica, tanto più velocemente saremo di fatto indipendenti e in controllo del nostro sistema energetico. Discuterò le idee della Commissione con i leader europei a Versailles nel corso di questa settimana e mi impegnerò poi per attuarle rapidamente con la mia squadra, ha affermato Ursula von der Leyen, Presidente della Commissione Europea.