L’innovazione in un settore complesso come l’energia passa anche dalla capacità di analizzare la grande mole di dati a disposizione: in questo senso va vista la notizia che vede coinvolti due big del calibro di Eni e HPE. Il supercomputing HPC4 di Eni, in funzione dal 2018, ha ricevuto un upgrade, che ne permetterà un significativo miglioramento delle prestazioni, così da accelerare la scoperta di nuove fonti di energia. Più nel dettaglio, la piattaforma edge to cloud HPE GreenLake consentirà di incrementare le prestazioni di HPC4, migliorando la sua capacità di calcolo durante l’esecuzione di simulazioni, e raddoppiando la capacità di archiviazione per migliorare l’accuratezza della modellazione e delle simulazioni ad alta intensità di immagini tipiche della complessa ricerca energetica.
Il nuovo HPC4 di Eni è ospitato nel Green Data Center di Ferrera Erbognone, in provincia di Pavia ed è basato sui server HPE ProLiant DL385 Gen10 Plus. Da notare che il supercompunting di Eni ridurrà i rifiuti elettronici utilizzando l’approccio HPE Asset Upcycling Services: si tratta di una modalità che rientra nell’iniziativa di circular economy di HPE Financial Services, sfruttando la longevità degli asset per riutilizzare i prodotti, riciclando le apparecchiature del sistema HPC4 esistente e sostituendole con soluzioni più recenti.
“Nell’era degli Insight, la capacità di sfruttare i dati in modo efficiente e rapido avrà un ruolo significativo nell’ottenere risultati di business ottimali – ha dichiarato Antonio Neri, presidente e CEO di HPE – . Le nostre soluzioni integrate di calcolo ad alte prestazioni (HPC) e HPE GreenLake supportano Eni nell’ottenere una maggiore accuratezza delle immagini delle analisi sismiche critiche e sono fondamentali per incrementare i risultati nella produzione di energia. Siamo entusiasti di contribuire all’importante missione di Eni, impegnata nell’identificare e sviluppare nuove fonti energetiche”.