Le aspettative e la necessità di raggiungere obiettivi di sostenibilità stanno spingendo un forte cambiamento in molti settori. Il mondo dell’edilizia è certamente uno dei comparti che più hanno la necessità di accelerare la propria trasformazione, sia per le dimensioni dell’impatto ambientale direttamente attribuibile a case, edifici e infrastrutture, sia per l’impatto che è invece collegato agli stili di vita e al modo con cui viviamo questi ambienti. In altre parole, più si agisce sugli asset del mondo building più si contribuisce al raggiungimento di obiettivi di riduzione delle emissioni di CO2 e per questo, come osserva Angelo Luigi Marchetti CEO di Marlegno: “oggi più che mai servono innovazione e intelligenza”.
Marlegno, la vocazione all’innovazione e all’apertura
Marchetti mette subito in evidenza l’importanza di portare la cultura dell’innovazione in azienda, di “guardare all’esterno”, di cogliere nuovi stimoli e sollecitazioni e di anticipare il mercato. In particolare, questo approccio appare importante perché “sulla sostenibilità ambientale, le tecnologie digitali sono assolutamente fondamentali” e su questo tema Marchetti richiama un parallelismo con il mondo automotive: “pensiamo al fatto che per tanto tempo siamo stati abituati a vivere le vetture come un bene associato al concetto di possesso: oggi non ci sorprende più l’idea di considerarlo come un servizio. Non solo – prosegue -, la dotazione di apparati Internet of Things e di Intelligenza Artificiale ha creato nuove abitudini e nuovi comportamenti che aumentano a loro volta il livello di personalizzazione di ogni singola vettura, offrendo nuove forme di sicurezza, di comfort e di gestione dei consumi che permettono di rispondere anche alla domanda di sostenibilità”.
Certamente, per il mondo dell’edilizia è venuto il momento di accelerare con un cambiamento che ha dei presupposti culturali molto rilevanti. “Siamo abituati a case concepite in modo statico, come manufatti che ‘devono durare dei secoli’, ovvero come abitazioni disegnate su un concetto di abitare che consideravamo costante nel tempo. La realtà però oggi è molto diversa. Nel giro di una decina d’anni il modo di vivere una casa può cambiare anche in modo molto profondo. In poco tempo cambiano le aspettative, le abitudini, le esigenze e cambia il contesto ambientale nel quale la casa stessa è collocata”
Angelo Luigi Marchetti porterà la visione e l’esperienza di Marlegno al prossimo ASAP Service Management Forum 2021 dedicato ai temi della servitization e della circular economy in programma il 27 e 28 ottobre.
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Cognitive House: una casa intelligente, dinamica, capace di interagire e favorire abitudini sostenibili
L’esempio più recente è sotto gli occhi di tutti ed è legato a uno degli effetti della pandemia che ci ha costretti a restare tra le pareti domestiche molto più a lungo di quanto non sia mai avvenuto prima, a riorganizzare gli spazi secondo criteri che non avremmo mai pensato di affrontare e in tantissimi casi di trasformare la nostra abitazione in un luogo nel quale gestire la nostra stessa attività professionale. Il tutto senza una pianificazione, senza un disegno preventivo, ma come risposta ad una emergenza.
Davanti a una trasformazione che sta vivendo delle vere e proprie accelerazioni “la casa necessita di diventare più dinamica, – osserva Marchetti – ha bisogno di cambiare, di rispondere a questa domanda e di gestire maggiori possibilità di personalizzazione e per farlo deve essere nella condizione di interagire con i propri utenti”.
E qui arriviamo al punto e alla visione di Marlegno. “La casa deve appunto dialogare, interagire e raccogliere dati, informazioni, deve saper aumentare costantemente la propria capacità di conoscenza nel vissuto quotidiano con chi la vive e con l’ambiente nel quale è collocata. Sulla base di questa intelligenza si possono costruire dei comportamenti che attengono anche alle performance dell’edificio stesso. In questa prospettiva l’edificio può contribuire attivamente, con intelligenza, a favorire abitudini che permettano di raggiungere obiettivi di sostenibilità, di maggiore sicurezza, senza rinunciare al comfort, ma anzi arricchendolo, sulla base di una maggiore conoscenza, di un portfolio dei servizi che aumentano la capacità di personalizzazione”.
Con la Cognitive House verso una innovazione digitale a livello di infrastruttura
Questa visione innovativa dell’edilizia abilita lo sviluppo e l’adozione di criteri di economia circolare, ovvero la possibilità di ridurre gli sprechi e l’impatto ambientale sotto tutti gli aspetti. Marchetti sottolinea che per raggiungere questi obiettivi in Marlegno si è scelto di portare innovazione su tutti i processi costruttivi a partire dalla progettazione per arrivare alla messa in opera, sulla base di un concetto definito come “Cognitive House” che si concretizza in un’abitazione che va oltre la domotica alla quale abbiamo iniziato ad abituarci e che ci permette di gestire il controllo dei consumi o la personalizzazione di apparati elettrici ed elettronici.
La Cognitive House di Marlegno porta l’innovazione digitale a livello di infrastruttura e grazie all’utilizzo di sensori Internet of Things si pone nella condizione di rilevare e gestire quelli che sono a tutti gli effetti i veri “parametri vitali di un’abitazione”. I dati raccolti sono gestiti da una soluzione di Intelligenza artificiale che li mette in relazione con altre fonti di dati e permette di avere il controllo puntuale dello stato di salute dell’edificio nel suo complesso, del suo rapporto con le persone e con l’ambiente, e permette di attuare ad esempio una corretta manutenzione, per prevenire danni o rischi e per allungare il suo ciclo di vita.
Un Life Cycle Assessment per gestire nativamente tutto il ciclo di vita di un edificio, compresa la sostenibilità
Marchetti sottolinea poi il concetto di Life Cycle Thinking, di “pensiero” attento al ciclo di vita degli edifici come componente fondamentale di un progetto destinato ad approdare al concetto di Life Cycle Assessment, ovvero la capacità di offrire garanzie complete sul “comportamento” di un edificio in tutti i suoi componenti, in una “misurabilità” delle performance abitative e legate alla sostenibilità che vanno dalla gestione dei rifiuti all’impronta carbonica, dalla gestione delle risorse ambientali ed energetiche ai parametri di sicurezza.
Ecco che il valore di un immobile a questo punto non è più ancorato ai soli parametri tradizionali, ma si arricchisce di valori che sono per loro natura dinamici e che permettono ai clienti o ai progettisti di effettuare le loro scelte abitative o progettuali sulla base di dati sempre più precisi e con una sempre maggiore consapevolezza.
“Il progettista – sottolinea Marchetti – deve avere la possibilità di scegliere non solo sulla base di caratteristiche strutturali, estetiche o di prezzo, ma anche sulle possibilità di determinare e agire a livello di impatto ambientale. Per certi aspetti grazie al Life Cycle Thinking e al Life Cycle Assessment deve essere in grado di comprendere nel progetto anche la gestione dell’impatto ambientale a fronte di determinati comportamenti sino ad arrivare alla gestione della fase che attiene alla conclusione del ciclo di vita dell’edificio, alla sua demolizione. In questo senso l’obiettivo di Marlegno è quello di rendere le abitazioni sempre più personalizzabili, sicure, sostenibili e sempre più adatte a una gestione del patrimonio immobiliare ispirato alla erogazione di servizi”.
Cognitive House come fattore abilitante per la servitization nell’edilizia
Si arriva così al tema della service transformation applicata al mondo immobiliare: “Nessuno vende ‘metri cubi’ di legno, al contrario oggi si propone un servizio di progettazione, si realizzano e definiscono servizi, si personalizzano nuovi livelli di assistenza. La progettazione implica sempre più una analisi delle esigenze abitative, delle abitudini, anche nella prospettiva di distribuire la capacità di intelligenza del digitale sui parametri che più incidono sulla soddisfazione di determinate esigenze degli utenti finali. Questo processo permette di personalizzare la casa sulla base di necessità che cambiano nel tempo e, guardando al futuro, permette di pianificare anche una evoluzione del servizio”.
E qui entra in gioco l’altra grande anima di Marlegno, quella dell’intelligenza verso i clienti, verso la conoscenza delle esigenze, della disponibilità ad affrontare un certo tipo di prospettive abitative anche a livello economico. Questa dimensione dell’analisi mette in relazione queste aspettative con i costi correlati all’adozione e al supporto di questo tipo di innovazioni e individua percorsi che siano sostenibili anche dal punto di vista economico come, ad esempio, la scelta di portare servizi di cognitive housing nell’ambito del social housing, ovvero su condomini complessi dove il costo viene ripartito su più clienti.
“Siamo convinti – conclude Marchetti – che le logiche della Cognitive House permettano una gestione del patrimonio costruito tale da disporre di un rapporto continuo e costante con l’edificio, di agire sulle abitudini delle persone e di attuare nuovi servizi che consentono di aumentare il valore del parco”.