Sostenibilità e Regolamentazione

Analisi e sfide del Greenwashing nel Barometro ESG 2025



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Il Barometro ESG di MainStreet Partners rappresenta uno strumento chiave nel contesto dei fondi europei, che offre analisi approfondite sulle performance e sulle politiche sostenibili e permette di individuare le pratiche di greenwashing nel settore.

Pubblicato il 13 mar 2025



Rating assegnato ai fondi per asset e categoria SFDR

Nel panorama finanziario europeo, l’attenzione verso le pratiche sostenibili e i criteri ESG sta diventando sempre più preponderante, influenzando decisioni di investimento e politiche aziendali. Contestualmente, emerge la necessità di una regolamentazione più stringente per contrastare il fenomeno del greenwashing, ovvero quelle pratiche che permettono alle aziende di apparire ingannevolmente più sostenibili di quanto non siano in realtà.

In questo contesto critico e in evoluzione, il Barometro ESG di MainStreet Partners si propone come uno strumento fondamentale per gli investitori che cercano di navigare attraverso le complessità del mercato dei fondi europei. Attraverso l’analisi delle performance e delle politiche sostenibili adottate questo strumento offre una chiave di lettura essenziale per comprendere meglio quali siano realmente gli attori che stanno facendo la differenza nel campo della sostenibilità.

Analisi delle tendenze ESG e di sostenibilità nel mercato europeo dei fondi

L’edizione di quest’anno del Barometro ESG e di Sostenibilità 2025 di MainStreet Partners si distingue per l’approccio metodologico che integra valutazioni di gestione complessiva, strategie di fondo e dettagli sulle singole partecipazioni in portafoglio. Questa tripartizione permette non solo di misurare la performance ambientale, sociale e di governance ESG, ma anche di scrutare l’effettiva implementazione delle politiche sostenibili dichiarate. Il focus su oltre 9.500 fondi ed ETF offre una panoramica esaustiva, evidenziando una tendenza verso standard più rigorosi e una maggiore diversificazione tra i gestori. Questo incremento degli standard è testimoniato dalla diminuzione del punteggio medio assegnato agli asset manager nel 2024, spingendo il settore verso una maggiore maturità e responsabilità.

Neill Blanks, Managing Director di MainStreet Partners

Greenwashing e regolamentazione: il ruolo del Barometro ESG di MainStreet Partners

Il fenomeno del greenwashing rappresenta una sfida significativa nell’ambito degli investimenti sostenibili, con aziende che spesso adottano strategie di marketing volte a presentare un’immagine ingannevolmente verde. MainStreet Partners, attraverso il suo Barometro ESG, permette di individuare queste pratiche disoneste. Introducendo nel 2024 il sotto-pilastro ‘Allineamento Normativo UE’, la società ha rafforzato i propri strumenti di verifica della coerenza tra le dichiarazioni degli asset manager e le reali azioni intraprese. Il report evidenzia come l’87% dei fondi analizzati rispetti i requisiti imposti dalle normative europee, mentre il restante 13% fallisce principalmente a causa dell’utilizzo di denominazioni fuorvianti. Questa analisi dettagliata aiuta gli investitori a navigare attraverso un panorama normativo complesso e in continua evoluzione, supportandoli nella scelta di fondi veramente sostenibili e conformi alle normative vigenti.

L’analisi delle tendenze ESG e di sostenibilità nel mercato europeo dei fondi evidenzia una crescente sensibilizzazione verso pratiche di investimento responsabile. Tuttavia, la sfida del greenwashing rimane significativa, sollecitando un intervento normativo più incisivo. In questo contesto, l’impegno verso una trasparenza maggiore non solo rafforza la fiducia degli investitori, ma orienta anche il settore verso una crescita sostenibile che rispecchia gli obiettivi globali a lungo termine. La collaborazione tra enti regolatori e istituzioni finanziarie sarà determinante per garantire che le promesse di sostenibilità si traducano in azioni concrete e misurabili.

Neill Blanks, Managing Director di MainStreet Partners, ha osservato che: “All’inizio del 2024, si sarebbe potuto pensare che la complessità normativa sarebbe diminuita rispetto agli ultimi tre anni ma non è stato così. La pressione regolamentare continua a intensificarsi, con il rischio di multe per chi non si adegua, oltre al danno reputazionale che ne consegue. Per supportare i nostri clienti nell’evoluzione dello scenario normativo, nel 2024 abbiamo introdotto il sotto-pilastro ‘Allineamento Normativo UE’ e rafforzato la valutazione delle partecipazioni dei fondi, considerando non solo l’esposizione ma anche l’intenzionalità degli investimenti. Siamo soddisfatti del fatto che i nostri rating mantengano una coerenza nel tempo. Questa continuità rappresenta un valore fondamentale per i nostri clienti, garantendo un riferimento affidabile per la costruzione dei portafogli, la definizione degli obiettivi e il monitoraggio delle performance di sostenibilità. Nel valutare la conformità regolamentare europea dei fondi, MainStreet Partners identifica i rischi di greenwashing suddividendoli in quattro categorie: coerenza, chiarezza, denominazione e linguaggio utilizzato. Complessivamente, l’87% dei fondi ha passato il test mentre la causa principale del mancato superamento è l’adozione di denominazioni non conformi.

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