“Rifiutare e denunciare” questa è la formula utilizzata dagli USA per smarcarsi, in modo ufficiale, dagli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile (SDGs) delle Nazioni Unite. Il rifiuto e la denuncia sono arrivati dal Consigliere per gli Affari Economici e Sociali (ECOSOC) presso la missione degli Stati Uniti alle Nazioni Unite Edward Heartney e sono stati pronunciati durante l’assemblea generale, in un momento particolarmente significativo nel quale veniva riaffermata l’importanza dell’Agenda 2030 in relazione a una iniziativa che prevedeva la creazione di una Giornata Internazionale della Coesistenza Pacifica.
Agenda 2030 e SDGs incompatibili con la sovranità USA
Il punto chiave dell’intervento di Heartney riguarda il passaggio in cui ha affermato che “l’Agenda 2030 e gli SDGs promuovono un programma di governance globale morbida che è incompatibile con la sovranità degli Stati Uniti e dannoso per i diritti e gli interessi degli americani,” aggiungendo che la nuova amministrazione statunitense ha “impostato una chiara e necessaria correzione di rotta sulle politiche di genere e sull’ideologia climatica rispetto agli SDG.”
Si tratta di una mossa nella quale si esprime la nuova posizione dell’amministrazione Trump rispetto alle iniziative internazionali sul clima e sulla sostenibilità, così come il ritiro degli USA da iniziative di finanziamento climatico e la stessa uscita dall’Accordo di Parigi che era arrivata a poca distanza dalla inaugurazione della presidenza Trump a gennaio.