Risk management

Rischi di transizione: perché sono sempre più importanti per l’ESG



Indirizzo copiato

Affrontare i rischi di transizione è vitale per le aziende che desiderano rimanere competitive e sostenibili. L’intelligenza artificiale e il settore bancario e assicurativo in particolare rappresentano per ragioni diverse due riferimenti nell’analisi e nella gestione di questi rischi

Pubblicato il 29 gen 2025



Rischi di transizione: il risk management analizza i percorsi di sostenibilità

Cosa fare davanti alle trasformazioni incalzanti legate ai cambiamenti climatici? Mitigazione, adattamento o, meglio ancora, entrambe? Aziende e organizzazioni di qualsiasi dimensione in qualsiasi area del paese sono nella condizione di affrontare una trasformazione, più o meno grande, che permetta di affrontare e gestire i rischi climatici. La transizione energetica o la trasformazione industriale di interi settori pongono, a loro volta, le imprese davanti a scelte strategiche importantissime, decisive per il loro futuro. Ma per evitare tanti di questi rischi occorre mettere in conto la necessità di affrontare anche i rischi di transizione. La trasformazione o la transizione, di qualsiasi tipo, implica infatti e necessariamente l’assunzione di nuovi rischi che devono essere valutati, analizzati e affrontati con strumenti adeguati.

Definizione di Rischi di Transizione

I rischi di transizione si riferiscono alle problematiche economiche, sociali e legislative che le aziende e i mercati devono affrontare nell’adattarsi a un’economia ispirata ai principi di sostenibilità. Questi rischi sono determinati dai cambiamenti nei prodotti, nei servizi, nei processi di produzione o nei modelli di business e sono da mettere in relazione con i cambiamenti tecnologici, normativi e organizzativi che si rendono necessari per attuare quelle stesse trasformazioni necessarie per contribuire alla mitigazione o all’adattamento ai cambiamenti climatici.

La sostanza di questi rischi può essere rappresentata nelle capacità di una impresa di attuare in modo efficace le tante trasformazioni necessarie per ridurre e per disporre di strumenti in grado di gestire il proprio impatto senza compromettere la stabilità finanziaria e operativa.

Questi rischi fanno riferimento a cambiamenti normativi, all’evoluzione e all’adozione di standard, all’accesso e utilizzo di tecnologie specifiche e alla capacità di comprendere e gestire le evoluzioni del mercato, sia in termini di consumatori sia dal punto di vista degli investitori. I rischi di transizione hanno una relazione diretta con i criteri ESG e contribuiscono a determinare in modo sempre più importante il valore di una impresa.

Massima attenzione alla trasformazione del modello operativo

I rischi di transizione sono intrinsecamente legati alla necessità di un’impresa di modificare il proprio modello operativo appunto per rispondere a necessità di compliance normativa, per le esigenze dei clienti o per quelle degli investitori. Spesso, nella maggior parte delle situazioni per tutte queste ragioni assieme e a maggior ragione è importante affrontarli con una estrema attenzione all’evoluzione dell’organizzazione aziendale. Si tratta infatti di rischi che prima di tutto devono essere analizzati e compresi per poi rimodellare tutti i fattori che concorrono alla transizione e all’esposizione a questi rischi con una attenzione speciale alle operations aziendali.

Fattori che contribuiscono ai Rischi di Transizione

Diversi fattori alimentano i rischi di transizione. In primo luogo, l’adozione globale degli accordi climatici impone agli stati e alle aziende standard più elevati in termini di sostenibilità. In secondo luogo, il progresso tecnologico, in particolare nel campo delle energie rinnovabili e delle tecnologie pulite. La capacità di recepimento di aggiornamenti relativi alle normative ambientali, la gestione della compliance fiscale legata alle tasse sul carbonio, le restrizioni sulle emissioni, o degli obblighi di divulgazione più stringenti così come anche la citata evoluzione delle preferenze dei consumatori verso prodotti sostenibili sono tutti fattori che impongono di pensare ai rischi di transizione anche in termini di impatto sulle catene di fornitura e come definizione di strategie di green procurement.

Impatti dei Rischi di Transizione sulle aziende

Gli impatti dei rischi di transizione sulle aziende variano ampiamente a seconda del settore e della geografia. Per alcune imprese, questi rischi potrebbero tradursi in costosi adattamenti infrastrutturali o in una perdita di competitività qualora non si adeguino tempestivamente alle nuove regolamentazioni o tendenze del mercato. Per altre si tratta di rischi che devono prendere in considerazione gli effetti dei cambiamenti climatici in particolare degli eventi metereologici estremi e possono comportare anche lo spostamento di stabilimenti produttivi o la loro “messa in sicurezza”. Per altre realtà possono anche rappresentare un fattore che consente (o impone) di esplorare soluzioni innovative per trasformare le modalità stesse con cui si affrontano i rischi in un possibile vantaggio competitivo.

Strategie per gestire i rischi di transizione

La gestione efficace dei rischi di transizione richiede una strategia proattiva che include l’analisi dettagliata dei potenziali impatti finanziari e operativi. Le aziende possono avvalersi di strumenti di risk management analysis per prevedere diversi futuri possibili e pianificare adeguatamente le misure più appropriate. Il presupposto per questa strategia è determinato dalla capacità di integrazione della sostenibilità nei processi decisionali aziendali e dalle collaborazioni strategiche con altre imprese o entità governative.

I rischi di transizione sono una componente di quelli che vengono definiti come rischi ESG nei quali rientrano anche fattori come la governance aziendale e la responsabilità sociale. I rischi di transizione si concentrano specificatamente sugli aspetti ambientali legati al cambiamento climatico e sull’impatto sociale di questi rischi. Le strategie di ESG risk richiederanno sempre di più un’attenzione particolare alla transizione come componente fondamentale della strategia di ogni azienda verso la sostenibilità.

Intelligenza artificiale e rischi di transizione

L’intelligenza artificiale costituisce uno strumento prezioso nella gestione dei rischi di transizione. Attraverso l’analisi predittiva, l’AI può aiutare le aziende a identificare potenziali rischi e a identificare possibili correttivi. Il monitoraggio in tempo reale dei fattori aziendali che più concorrono all’esposizione ai rischi di transizione permettono di pilotare la transizione con la massima attenzione.

Nello stesso tempo anche le istituzioni finanziarie giocano un ruolo chiave nella gestione dei rischi di transizione. Nelle strategie del mondo bancario che puntano a orientare i capitali verso investimenti sostenibili la valutazione dei rischi di transizione svolge evidentemente un ruolo centrale nella gestione dei portafogli creditizi. Banche e assicurazioni stanno alzando il livello di attenzione verso questi rischi nelle loro analisi di risk management per identificare meglio le vulnerabilità legate al clima nei loro investimenti, nei prestiti o nelle polizze. Questa pratica non solo promuove una finanza responsabile ma aiuta anche le istituzioni finanziarie a proteggersi da potenziali instabilità future legate ai cambiamenti ambientali globali.

EU Stories - La coesione innova l'Italia

Tutti
Iniziative
Analisi
Social
Video
Agevolazioni
A febbraio l’apertura dello sportello Mini Contratti di Sviluppo
Quadri regolamentari
Nuovi Orientamenti sull’uso delle opzioni semplificate di costo
Coesione
Nuovo Bauhaus Europeo (NEB): i premi che celebrano innovazione e creatività
Dossier
Pubblicato il long form PO FESR 14-20 della Regione Sicilia
Iniziative
400 milioni per sostenere lo sviluppo delle tecnologie critiche nel Mezzogiorno
Formazione
“Gian Maria Volonté”: dalle aule al mondo del lavoro, focus sui tirocini della Scuola d’Arte Cinematografica
TRANSIZIONE ENERGETICA
Il ruolo del finanziamento BEI per lo sviluppo del fotovoltaico in Sicilia
Formazione
“Gian Maria Volonté”: dalla nascita ai progetti futuri, focus sulla Scuola d’Arte Cinematografica. Intervista al coordinatore Antonio Medici
MedTech
Dalla specializzazione intelligente di BionIT Labs una innovazione bionica per la disabilità
Finanza sostenibile
BEI e E-Distribuzione: investimenti per la sostenibilità energetica
Professioni
Servono competenze adeguate per gestire al meglio i fondi europei
Master
Come formare nuove professionalità per governare e gestire al meglio i fondi europei?
Programmazione UE
Assunzioni per le politiche di coesione: prossimi passi e aspettative dal concorso nazionale. Il podcast “CapCoe. La coesione riparte dalle persone”
innovazione sociale
Rigenerazione urbana: il quartiere diventa un hub dell’innovazione. La best practice di San Giovanni a Teduccio
Programmazione europ
Fondi Europei: la spinta dietro ai Tecnopoli dell’Emilia-Romagna. L’esempio del Tecnopolo di Modena
Interventi
Riccardo Monaco e le politiche di coesione per il Sud
Iniziative
Implementare correttamente i costi standard, l'esperienza AdG
Finanziamenti
Decarbonizzazione, 4,8 miliardi di euro per progetti cleantech
Formazione
Le politiche di Coesione UE, un corso gratuito online per professionisti e giornalisti
Interviste
L’ecosistema della ricerca e dell’innovazione dell’Emilia-Romagna
Interviste
La ricerca e l'innovazione in Campania: l'ecosistema digitale
Iniziative
Settimana europea delle regioni e città: un passo avanti verso la coesione
Iniziative
Al via il progetto COINS
Eventi
Un nuovo sguardo sulla politica di coesione dell'UE
Iniziative
EuroPCom 2024: innovazione e strategia nella comunicazione pubblica europea
Iniziative
Parte la campagna di comunicazione COINS
Interviste
Marco De Giorgi (PCM): “Come comunicare le politiche di coesione”
Analisi
La politica di coesione europea: motore della transizione digitale in Italia
Politiche UE
Il dibattito sul futuro della Politica di Coesione
Mobilità Sostenibile
L’impatto dei fondi di coesione sul territorio: un’esperienza di monitoraggio civico
Iniziative
Digital transformation, l’Emilia-Romagna rilancia sulle comunità tematiche
Politiche ue
Fondi Coesione 2021-27: la “capacitazione amministrativa” aiuta a spenderli bene
Finanziamenti
Da BEI e Banca Sella 200 milioni di euro per sostenere l’innovazione di PMI e Mid-cap italiane
Analisi
Politiche di coesione Ue, il bilancio: cosa ci dice la relazione 2024
Politiche UE
Innovazione locale con i fondi di coesione: progetti di successo in Italia
Agevolazioni
A febbraio l’apertura dello sportello Mini Contratti di Sviluppo
Quadri regolamentari
Nuovi Orientamenti sull’uso delle opzioni semplificate di costo
Coesione
Nuovo Bauhaus Europeo (NEB): i premi che celebrano innovazione e creatività
Dossier
Pubblicato il long form PO FESR 14-20 della Regione Sicilia
Iniziative
400 milioni per sostenere lo sviluppo delle tecnologie critiche nel Mezzogiorno
Formazione
“Gian Maria Volonté”: dalle aule al mondo del lavoro, focus sui tirocini della Scuola d’Arte Cinematografica
TRANSIZIONE ENERGETICA
Il ruolo del finanziamento BEI per lo sviluppo del fotovoltaico in Sicilia
Formazione
“Gian Maria Volonté”: dalla nascita ai progetti futuri, focus sulla Scuola d’Arte Cinematografica. Intervista al coordinatore Antonio Medici
MedTech
Dalla specializzazione intelligente di BionIT Labs una innovazione bionica per la disabilità
Finanza sostenibile
BEI e E-Distribuzione: investimenti per la sostenibilità energetica
Professioni
Servono competenze adeguate per gestire al meglio i fondi europei
Master
Come formare nuove professionalità per governare e gestire al meglio i fondi europei?
Programmazione UE
Assunzioni per le politiche di coesione: prossimi passi e aspettative dal concorso nazionale. Il podcast “CapCoe. La coesione riparte dalle persone”
innovazione sociale
Rigenerazione urbana: il quartiere diventa un hub dell’innovazione. La best practice di San Giovanni a Teduccio
Programmazione europ
Fondi Europei: la spinta dietro ai Tecnopoli dell’Emilia-Romagna. L’esempio del Tecnopolo di Modena
Interventi
Riccardo Monaco e le politiche di coesione per il Sud
Iniziative
Implementare correttamente i costi standard, l'esperienza AdG
Finanziamenti
Decarbonizzazione, 4,8 miliardi di euro per progetti cleantech
Formazione
Le politiche di Coesione UE, un corso gratuito online per professionisti e giornalisti
Interviste
L’ecosistema della ricerca e dell’innovazione dell’Emilia-Romagna
Interviste
La ricerca e l'innovazione in Campania: l'ecosistema digitale
Iniziative
Settimana europea delle regioni e città: un passo avanti verso la coesione
Iniziative
Al via il progetto COINS
Eventi
Un nuovo sguardo sulla politica di coesione dell'UE
Iniziative
EuroPCom 2024: innovazione e strategia nella comunicazione pubblica europea
Iniziative
Parte la campagna di comunicazione COINS
Interviste
Marco De Giorgi (PCM): “Come comunicare le politiche di coesione”
Analisi
La politica di coesione europea: motore della transizione digitale in Italia
Politiche UE
Il dibattito sul futuro della Politica di Coesione
Mobilità Sostenibile
L’impatto dei fondi di coesione sul territorio: un’esperienza di monitoraggio civico
Iniziative
Digital transformation, l’Emilia-Romagna rilancia sulle comunità tematiche
Politiche ue
Fondi Coesione 2021-27: la “capacitazione amministrativa” aiuta a spenderli bene
Finanziamenti
Da BEI e Banca Sella 200 milioni di euro per sostenere l’innovazione di PMI e Mid-cap italiane
Analisi
Politiche di coesione Ue, il bilancio: cosa ci dice la relazione 2024
Politiche UE
Innovazione locale con i fondi di coesione: progetti di successo in Italia

Articoli correlati

Articolo 1 di 5