L’Italia è al terzo posto in Europa per la produzione di rifiuti inerti derivanti da costruzione e demolizione, con un totale in un anno di 46 milioni di tonnellate. Le prime due posizioni sono occupate da Germania e Francia, che producono rispettivamente 89 e 61 milioni di tonnellate. Questi rifiuti rappresentano il 47,7% del totale dei rifiuti speciali prodotti in Italia.
La sfida del mercato delle materie prime-seconde
“Il problema principale risiede tuttavia nella difficoltà di reintrodurre i materiali riciclati nel mercato come vere materie prime-seconde – spiega Valter Ciaraffoni, direttore generale del Gruppo Seipa – Il tasso di sostituzione dei materiali naturali con quelli riciclati è fermo allo 0,4%, secondo i dati di Federbeton. Questo gap evidenzia la necessità di innovare e promuovere l’uso di materiali riciclati nell’edilizia”.
Innovazione e sostenibilità: la vision di Gruppo Seipa
Tra le aziende che anno accettato, nel comparto, la sfida della sostenibilità c’è Gruppo Seipa, che nel 2023 ha triplicato i volumi di materie prime-seconde rispetto ai materiali vergini, grazie all’utilizzo di prodotti innovativi. Questo ha portato a un tasso di reimpiego superiore al 50%, stabilendo un record nel settore.
Ridurre il consumo di risorse naturali
“Il riciclo e il riutilizzo dei materiali inerti sono non solo possibili, ma necessari per ridurre l’impatto ambientale delle costruzioni e garantire una gestione sostenibile delle risorse nel lungo termine”, sostengono gli esperti del Gruppo Seipa, che evidenziano come se anche altre aziende si mobilitassero su questo tema si potrebbe arrivare a ridurre il consumo di risorse naturali in Europa dal 15% al 30%, contribuendo significativamente alla sostenibilità ambientale.