Analisi

Sostenibilità: significato, obiettivi e perché è importante anche per le aziende



Indirizzo copiato

“Soddisfare i bisogni della generazione presente senza compromettere quelli della generazione futura” è la definizione ufficiale di sviluppo sostenibile. Ma perché è così importante perseguire questo fine? I 17 Obiettivi di sviluppo sostenibile definiscono un nuovo modello di società, secondo criteri di maggior responsabilità in termini sociali, ambientali ed economici

Aggiornato il 23 lug 2024



Che cos'è la sostenibilità: le fonti di riferimento del Bilancio di sostenibilità
I 17 Sustainable Developmente Goals SDGs delle Nazioni Unite

L’esigenza di una crescita economica sostenibile e rispettosa dell’ambiente ha preso forma all’inizio degli anni Settanta, quando la società ha preso coscienza del fatto che il tradizionale modello di sviluppo avrebbe causato nel lungo termine il collasso dell’ecosistema terrestre. Da quel momento in poi si è iniziato a parlare e a scrivere di sostenibilità.

Nel corso degli anni, gli sforzi profusi per l’ambiente dalla comunità internazionale, tra cui l’Accordo di Parigi sul clima, hanno dimostrato concretamente che i limiti del Pianeta Terra sono reali.

E così, il nuovo modello di sviluppo, basato sulla sostenibilità, ha fondato le sue basi sul rispetto per il futuro. L’obiettivo è quello di creare un’economia che si sviluppi in modo responsabile, che usi le risorse naturali con parsimonia e sfruttando i vantaggi offerti dalla tecnologia senza arrecare danni all’ambiente. Per far questo, l’azione di tutti è fondamentale. In una parola, sostenibilità un obiettivo che in numero crescete di imprese e organizzazioni inziia ad essere affidato a una figura specifica: il sustainability manager.

Indice degli argomenti

Cosa significa sostenibilità

L’idea di sostenibilità e dunque di sviluppo sostenibile presenta una natura complessa, soggetta a numerose interpretazioni, ma la definizione universalmente riconosciuta risale al 1987 e si trova nel cosiddetto Rapporto Brundtland – dal titolo “Our common future” -, il quale pone l’attenzione sui principi di equità intergenerazionale e intragenerazionale.

Il rapporto identifica per la prima volta la sostenibilità come la condizione di uno sviluppo in grado di “assicurare il soddisfacimento dei bisogni della generazione presente senza compromettere la possibilità delle generazioni future di realizzare i propri”.

Definizione di sostenibilità: "assicurare il soddisfacimento dei bisogni della generazione presente senza compromettere la possibilità delle generazioni future di realizzare i propri"

L’enciclopedia Treccani aggiunge che il concetto di sostenibilità, rispetto alle sue prime versioni, ha fatto registrare “una profonda evoluzione che, partendo da una visione centrata preminentemente sugli aspetti ecologici, è approdata verso un significato più globale, che tenesse conto, oltre che della dimensione ambientale, di quella economica e di quella sociale. I tre aspetti sono stati comunque considerati in un rapporto sinergico e sistemico e, combinati tra loro in diversa misura, sono stati impiegati per giungere a una definizione di progresso e di benessere che superasse in qualche modo le tradizionali misure della ricchezza e della crescita economica basate sul Pil“.

In definitiva, la sostenibilità implica “un benessere (ambientale, sociale, economico) costante e preferibilmente crescente e la prospettiva di lasciare alle generazioni future una qualità della vita non inferiore a quella attuale“.

Tuttavia, è importante considerare che la sostenibilità è un concetto in continuo mutamento. Le interazioni tra il sistema ecologico e quello antropico possono essere influenzate dalla rapida evoluzione del panorama tecnologico, il quale potrebbe modificare i vincoli legati, ad esempio, all’utilizzo delle fonti energetiche.

Gli obiettivi dello sviluppo sostenibile secondo l’Agenda 2030

LAgenda 2030 per lo Sviluppo sostenibile è il programma d’azione per le persone, il Pianeta e la prosperità sottoscritto il 25 settembre 2015 dall’Assemblea generale dell’Onu, ovvero dai governi dei 193 Paesi membri.

Il cuore pulsante di questo programma è costituito da 17 Obiettivi per lo Sviluppo Sostenibile (SDGs), che a loro volta comprendono 169 traguardi distinti. Essi rappresentano un’evoluzione degli Obiettivi di Sviluppo del Millennio (MDGs), con l’obiettivo di completare ciò che questi ultimi non sono stati in grado di realizzare.

I più recenti SDGs condividono obiettivi comuni su questioni cruciali, come la lotta alla povertà, l’eliminazione della fame e il contrasto al cambiamento climatico. Questi obiettivi riguardano tutti i Paesi e tutti gli individui, senza escludere o lasciare indietro nessuno lungo il percorso necessario per raggiungere la sostenibilità a livello mondiale.

I firmatari, all’atto della sottoscrizione, riconoscono “che sradicare la povertà in tutte le sue forme e dimensioni, inclusa la povertà estrema, è la più grande sfida globale ed un requisito indispensabile per lo sviluppo sostenibile”.

Tutti i Paesi e le parti coinvolte, lavorando insieme in collaborazione, si impegnano a implementare questo programma con determinazione e dedizione.

“Siamo decisi a liberare la razza umana dalla tirannia della povertà e vogliamo curare e salvaguardare il nostro pianeta – affermano -. Siamo determinati a fare i passi audaci e trasformativi che sono urgentemente necessari per portare il mondo sulla strada della sostenibilità e della resilienza. Nell’intraprendere questo viaggio collettivo, promettiamo che nessuno verrà trascurato”.

In questo quadro, i propositi dell’Accordo “mirano a realizzare pienamente i diritti umani di tutti e a raggiungere l’uguaglianza di genere e l’emancipazione di tutte le donne e le ragazze – spiegano i sottoscrittori del documento -. Essi sono interconnessi e indivisibili e bilanciano le tre dimensioni dello sviluppo sostenibile: la dimensione economica, sociale ed ambientale. Gli Obiettivi e i traguardi stimoleranno nei prossimi 15 anni interventi in aree di importanza cruciale per l’umanità e il pianeta“.

Per approfondire, gli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile (Sustainable Development Goals, SDGs) si concentrano nell’affrontare un’ampia varietà di questioni riguardanti lo sviluppo economico e sociale. Questi includono:

  1. la povertà,
  2. la fame,
  3. la salute e il benessere
  4. il diritto a una istruzione di qualità,
  5. la parità di genere,
  6. l’accesso all’acqua pulita e sicura,
  7. la disponibilità di energia pulita,
  8. le possibilità di lavoro e di beneficiare della crescita economica,
  9. la capacità di innovazione nell’industria e nelle infrastrutture,
  10. l’impegno a ridurre le diseguaglianze,
  11. l’urbanizzazione sostenibile,
  12. modelli di produzione e di consumo sostenibili,
  13. la necessità di agire per il clima,
  14. l’attenzione alla vita nel mare e negli oceani,
  15. l’attenzione alla vita sulla terra,
  16. l’impegno a perseguire la pace, la giustizia e a creare istituzioni forti,
  17. lo sviluppo di partnership per il raggiungimento degli obiettivi

1. Agenda 2030, Goal 1: Sconfiggere la povertà

Porre fine ad ogni forma di povertà nel mondo

Agenda 2030, Goal 1: Sconfiggere la povertà  Porre fine ad ogni forma di povertà nel mondo

2. Agenda 2030 Goal 2: Sconfiggere la fame

Porre fine alla fame, raggiungere la sicurezza alimentare, migliorare la nutrizione e promuovere un’agricoltura sostenibile

Agenda 2030 Goal 2: Sconfiggere la fame - Porre fine alla fame, raggiungere la sicurezza alimentare, migliorare la nutrizione e promuovere un’agricoltura sostenibile

3. Agenda 2030, Goal 3: Salute e benessere

Assicurare la salute e il benessere per tutti e per tutte le età

Agenda 2030, Goal 3: Salute e benessere  Assicurare la salute e il benessere per tutti e per tutte le età

4. Agenda 2030, Goal 4: Istruzione di qualità

Fornire un’educazione di qualità, equa ed inclusiva, e opportunità di apprendimento per tutti

Agenda 2030, Goal 4: Istruzione di qualità - Fornire un’educazione di qualità, equa ed inclusiva, e opportunità di apprendimento per tutti

5. Agenda 2030, Goal 5: Parità di genere

Raggiungere l’uguaglianza di genere ed emancipare tutte le donne e le ragazze

Agenda 2030, Goal 5: Parità di genere - Raggiungere l’uguaglianza di genere ed emancipare tutte le donne e le ragazze

6. Agenda 2030, Goal 6: Acqua pulita e servizi igienico-sanitari

Garantire a tutti la disponibilità e la gestione sostenibile dell’acqua e delle strutture igienico-sanitarie

Agenda 2030, Goal 6: Acqua pulita e servizi igienico-sanitari  - Garantire a tutti la disponibilità e la gestione sostenibile dell’acqua e delle strutture igienico-sanitarie

7. Agenda 2030, Goal 7: Energia pulita e accessibile

Assicurare a tutti l’accesso a sistemi di energia economici, affidabili, sostenibili e moderni

Agenda 2030, Goal 7: Energia pulita e accessibile - Assicurare a tutti l’accesso a sistemi di energia economici, affidabili, sostenibili e moderni

8. Agenda 2030, Goal 8: Lavoro dignitoso e crescita economica

Incentivare una crescita economica duratura, inclusiva e sostenibile, un’occupazione piena e produttiva ed un lavoro dignitoso per tutti

Agenda 2030, Goal 8: Lavoro dignitoso e crescita economica - Incentivare una crescita economica duratura, inclusiva e sostenibile, un’occupazione piena e produttiva ed un lavoro dignitoso per tutti

9. Agenda 2030, Goal 9: Imprese, innovazione e infrastrutture

Costruire un’infrastruttura resiliente e promuovere l’innovazione ed una industrializzazione equa, responsabile e sostenibile

Agenda 2030, Goal 9: Imprese, innovazione e infrastrutture - Costruire un'infrastruttura resiliente e promuovere l'innovazione ed una industrializzazione equa, responsabile e sostenibile

10. Agenda 2030, Goal 10: Ridurre le diseguaglianze

Ridurre l’ineguaglianza all’interno di e fra le Nazioni

Agenda 2030, Goal 10: Ridurre le diseguaglianze - Ridurre l'ineguaglianza all'interno di e fra le Nazioni

11. Agenda 2030, Goal 11: Città e comunità sostenibili

Rendere le città e gli insediamenti umani inclusivi, sicuri, duraturi e sostenibili

Agenda 2030, Goal 11: Città e comunità sostenibili - Rendere le città e gli insediamenti umani inclusivi, sicuri, duraturi e sostenibili

12. Agenda 2030, Goal 12: Consumo e produzione responsabili

Garantire modelli sostenibili di produzione e di consumo

Agenda 2030, Goal 12: Consumo e produzione responsabili - Garantire modelli sostenibili di produzione e di consumo

13. Agenda 2030, Goal 13: Lotta contro il cambiamento climatico

Promuovere azioni, a tutti i livelli, per combattere il cambiamento climatico

Agenda 2030, Goal 13: Lotta contro il cambiamento climatico - Promuovere azioni, a tutti i livelli, per combattere il cambiamento climatico

14. Agenda 2030, Goal 14: Vita sott’acqua

Conservare e utilizzare in modo durevole gli oceani, i mari e le risorse marine per uno sviluppo sostenibile

Agenda 2030, Goal 14: Vita sott'acqua - Conservare e utilizzare in modo durevole gli oceani, i mari e le risorse marine per uno sviluppo sostenibile

15. Agenda 2030, Goal 15: Vita sulla Terra

Proteggere, ripristinare e favorire un uso sostenibile dell’ecosistema terrestre

Agenda 2030, Goal 15: Vita sulla Terra - Proteggere, ripristinare e favorire un uso sostenibile dell’ecosistema terrestre

16. Agenda 2030, Goal 16: Pace, giustizia e istituzioni solide

Promuovere società pacifiche e inclusive per uno sviluppo sostenibile

Agenda 2030, Goal 16: Pace, giustizia e istituzioni solide - Promuovere società pacifiche e inclusive per uno sviluppo sostenibile

17. Agenda 2030, Goal 17: Partnership per gli obiettivi

Rafforzare i mezzi di attuazione e rinnovare il partenariato mondiale per lo sviluppo sostenibile

17. Agenda 2030, Goal 17: Partnership per gli obiettivi - Rafforzare i mezzi di attuazione e rinnovare il partenariato mondiale per lo sviluppo sostenibile

Le tre dimensioni della sostenibilità

Sarà l’adozione nel 2011 a Göteborg (Svezia) della Strategia dell’Unione europea per lo sviluppo sostenibile, piano a lungo termine per il coordinamento delle politiche ai fini di uno sviluppo sostenibile a livello economico, sociale e ambientale, a fornire misure concrete che interessano tutte le dimensioni dello sviluppo.

La sostenibilità economica riguarda la capacità di un sistema economico di produrre reddito e lavoro in maniera duratura; la sostenibilità ambientale interessa la tutela dell’ecosistema e il rinnovamento delle risorse naturali; la sostenibilità sociale è la capacità di garantire che le condizioni di benessere umano siano equamente distribuite.

L’affermazione della visione integrata delle tre dimensioni dello sviluppo, abbracciata anche dalla responsabilità istituzionale, si concretizza proprio nell’Agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile, che fonde in un tutt’uno:

  • dimensione ecologica: riproducibilità delle risorse;
  • dimensione economica: efficienza, crescita;
  • dimensione sociale: equità.

In definitiva, ognuno degli elementi del concetto di sviluppo sostenibile (attenzione per i bisogni presenti e attenzione per le future generazioni) può essere visto dai diversi tre aspetti: ambientali, sociali ed economici.

Che cos’è la sostenibilità ambientale

Preservare il capitale naturale è di vitale importanza, tenendo a mente che l’ambiente pone dei limiti a certe attività umane. In alcuni casi, non è possibile scambiare risorse ambientali o danni all’ambiente con altri vantaggi o benefici potenziali.

Per il benessere umano è fondamentale che l’ambiente continui a fornire risorse, a smaltire i rifiuti e a svolgere le funzioni essenziali per il sostegno della vita, come il mantenimento della temperatura e la protezione dalle radiazioni. Nessuna combinazione di benefici può compensare la perdita di aria pulita da respirare, acqua sufficiente da bere e suoli e climi che ci permettano di soddisfare le nostre necessità alimentari.

Una descrizione tecnica della sostenibilità ambientale arriva da The Natural Step, organizzazione internazionale no-profit dedicata all’innovazione attraverso la sostenibilità, che punta il focus su quattro tipi di riduzioni:

  • ridurre l’estrazione di sostanze naturali dalla crosta terrestre (metalli, combustibili fossili ecc.);
  • ridurre la produzione di sostanze e composti chimici (plastica, diossine ecc.);
  • ridurre il degrado fisico della natura e dei processi naturali (gli habitat marini, boschivi ecc.);
  • ridurre gli ostacoli che impediscono alle persone di soddisfare i bisogni umani fondamentali (condizioni di lavoro, di salute ecc.).

Sono concetti forti che superano l’idea di sostenibilità ambientale legata solo a riciclo e riuso e biodegradabilità, e ci portano oltre, verso un’idea più generale di contrazione e rimodulazione dei consumi che per decenni il mercato ha promosso attraverso la creazione di bisogni superflui e sempre nuovi. Gli aspetti più legati all’economia della sostenibilità ambientale fanno riferimento alla produzione sostenibile, all’economia circolare e, per fare un esempio più specifico, al ReManufacturing.

Non a caso, l‘ecologia ha come paradigma principale la stabilità (la garanzia della conservazione della sopravvivenza degli ecosistemi).

Che cos’è la sostenibilità sociale

E’ la condizione che mantiene la coesione di una società e la sua capacità di sostenere i suoi membri nel collaborare insieme per raggiungere obiettivi comuni, parallelamente al soddisfacimento dei bisogni individuali di salute e benessere, di un’adeguata nutrizione e riparo, di espressione e identità culturale e di impegno politico.

Non a caso, le scienze sociali hanno come paradigma l’uguaglianza (combattere contro le iniquità e i conflitti causati dai privilegi e dai differenziali tra sessi, età, gruppi, razze e paesi).

Che cos’è la sostenibilità economica

E’ intesa come sviluppo per il quale il progresso verso la sostenibilità sociale e ambientale si realizza attraverso risorse economiche disponibili. L‘ingiusta distribuzione della ricchezza è infatti causa di comportamenti non sostenibili e rende più difficile il cambiamento.

Non a caso, l‘economia ha come paradigma la crescita (la stagnazione e il sottosviluppo non sono considerati compatibili con la sopravvivenza dei sistemi economici e con il benessere degli uomini).

Economia circolare e sostenibilità ambientale

Il modello di produzione e di consumo tradizionale si fonda sul principio dell’Economia Lineare (take-make-dispose), ed ha avuto successo nel secolo scorso grazie ad un’elevata accessibilità a grandi quantità di risorse ed energia. La società si sta tuttavia accorgendo sempre più di vivere in un mondo in cui le risorse sono finite: il Covid-19 cha mostrato quanto possano essere pesanti le ripercussioni economiche legate ad interruzioni di fornitura (come, ad esempio, la recente crisi dei microchip). In un mondo in cui le risorse non sono infinite, è necessario fare sempre più i conti con queste problematiche di approvvigionamento.

Una valida alternativa può essere rappresentata dall’Economia Circolare, nuovo paradigma economico che disaccoppia la crescita economica dal consumo di risorse, ripensando i modelli di produzione e di consumo per ridurre gli sprechi e riutilizzare i materiali all’interno di cicli produttivi infiniti. In un’Economia Circolare, il modello di produzione di tipo “take-make-dispose” viene sostituito con la Riduzione, il Riuso, la Rigenerazione ed il Riciclaggio, attraverso modifiche che intercorrono lungo l’intero ciclo di vita dei prodotti, dalla fase di progettazione fino al recupero a fine vita.

Rigenerare prodotti e componenti è una delle strategie chiave dell’Economia Circolare, in grado di eliminare il concetto di fine vita e conseguire notevoli vantaggi ambientali. Attraverso la rigenerazione, è possibile recuperare scarti e rifiuti per poterli avviare a processi di rigenerazione, in modo da conferire loro una seconda vita.

I vantaggi della sostenibilità per le aziende

Che cosa distingue un’impresa “sostenibile”? Fondamentalmente, le best practice che caratterizzano questo status si declinano su tutti i versanti della sostenibilità.

Un’impresa sostenibile, ad esempio:

  • Utilizza gli scarti di altri processi come input;
  • Riduce al minimo o eliminare l’impiego di materiali nuovi estratti dalla terra;
  • Crea output che possono essere utilizzati da altri processi o riportati allo stato naturale ed elimina i rifiuti che non è possibile utilizzare o riportare allo stato naturale;
  • Utilizza la minor quantità possibile di energia per raggiungere il risultato desiderato;
  • Impiega energia essenzialmente prodotta da fonti rinnovabili.

Ma perché sforzarsi di ottenere risultati simili, certamente non di semplice realizzazione?

Partiamo da un dato. Secondo un rapporto di Nielsen, società leader nelle indagini di mercato, oggi il 52% dei consumatori si dichiara disposto a spendere di più se il brand adotta delle politiche di sostenibilità. Non solo. L’indagine spiega anche che “i marchi che sono in grado di connettersi strategicamente (con la sostenibilità) al comportamento dei consumatori aumentano le aspettative e la domanda”, precisando tuttavia che “le dichiarazioni di sostenibilità sulle confezioni dei prodotti devono anche riflettere sul modo in cui un’azienda opera dentro e fuori”.

Insomma, il valore di mercato di un atteggiamento etico è ormai innegabile, tanto che la sostenibilità è ormai vista come un elemento strategico in grado di innescare nuove dinamiche competitive e di giocare un ruolo cardine nella competizione.

Esistono due tipologie di aziende in termini di approccio sostenibile: le pioniere, che hanno precorso i tempi innescando strategie visionarie, e le “nuove arrivate”.

Per le prime, che non arrivano al 10% del totale, coraggio e politica lungimirante sono diventati parte integrante della strategia di business. Ed oggi, ad anni di distanza dalle loro prime esperienze, raccolgono già i frutti di quanto seminato:

  • riduzione dei costi;
  • efficientamento dei processi;
  • reputazione e il vantaggio competitivo.

Le “nuove arrivate”, invece, hanno iniziato da poco il loro percorso – quando già la sostenibilità era considerata un valore spendibile – e oggi proseguono la loro strada sulla spinta di clienti e stakeholder.

I vantaggi di cui gode un’impresa sostenibile

Volendoli riassumere, possiamo dire che esistono vantaggi in termini di sostenibilità sociale, che alimentano la fiducia che gli stakeholder interni ed esterni (lavoratori, fornitori, clienti, investitori etc.) nutrono verso l’azienda, e vantaggi relativi alla sostenibilità ambientale, come scelta per pratiche a basso impatto con ricadute positive sui costi.

Più nel dettaglio, i vantaggi sono così riassumibili:

  • aumento dell’efficienza delle attività e dei processi aziendali;
  • utilizzo razionale delle risorse, con riduzione degli sprechi e costi;
  • miglior capacità di gestione dei rischi;
  • maggiore comprensione del mercato grazie alla capacità di innovazione;
  • incremento della reputazione dell’azienda e del capitale intangibile;
  • miglioramento del clima interno.

Adottare come principio imprenditoriale la sostenibilità permette di inserire nella strategia, nei processi e nei prodotti, delle considerazioni ambientali e sociali capaci di generare valore in una prospettiva di lungo periodo.

Nella pratica significa gestire in modo efficiente e strategico le risorse a disposizione, naturali, finanziarie, umane o relazionali che siano; coinvolgere i propri dipendenti nel processo decisionale, farli sentire parte integrante del progetto e incentivarli, rendere sostenibili la attività principali dell’impresa, studiando soluzioni per rendere efficienti tutte le pratiche ed operazioni di routine e giornaliere, sostenere le imprese locali nella scelta dei fornitori, monitorando così la catena di approvvigionamento.

Esempi di sviluppo sostenibile

Gli esempi di sviluppo sostenibile

Una breve ma esauriente guida scritta da Enzo Bonanni, presidente di Ona (Osservatorio nazionale amianto) puntualizza alcune pratiche essenziali per uno sviluppo ambientale sostenibile:

Riciclo dei rifiuti e riuso

Tra le varie specie animali che abitano il nostro pianeta, l’uomo è l’unico che dà avvio a cicli non chiusi”– scrive -. “Cosa significa? Significa che gli altri animali producono rifiuti che ritornano a far parte dell’ambiente in cui sono prodotti e vengono riutilizzati. Pensiamo per esempio ai prodotti della digestione che vengono a far parte dell’ambiente sostenibile sono fertilizzanti naturali. L’uomo invece produce rifiuti non riutilizzabili che non rientrano nel ciclo naturale.

Ridurre lo spreco e la produzione dei rifiuti è uno dei capisaldi del modello di sviluppo eco sostenibile. La modalità di approvvigionamento di materie prime, la trasformazione delle stesse e la produzione di materiale di scarto deve essere ampiamente studiata prima di immettere un prodotto sul mercato. Anche noi possiamo fare molto in questa direzione, facendo in modo rigoroso la raccolta differenziata e dedicandoci all’acquisto consapevole. Inoltre possiamo preferire lo sviluppo prodotti sostenibili”.

Fonti di energia rinnovabile

Prediligere fonti di energia rinnovabile e studiare nuovi sistemi per l’approvvigionamento di energia green è uno dei capisaldi dello sviluppo sostenibile. Le risorse fossili del nostro pianeta non sono infinite e necessitano di un tempo incredibilmente lungo per rigenerarsi. Inoltre la loro estrazione, lavorazione e consumo sono altamente inquinanti e responsabili dell’inquinamento atmosferico. Nel nostro piccolo prediligiano l’energia da fonti rinnovabilie, come l’energia solare“.

Mobilità sostenibile

Siamo ancora lontani da un piano di mobilità sostenibile che consenta di non penalizzare le aree verdi dei nostri centri urbani. Nel nostro piccolo possiamo scegliere di spostarci a piedi o in bicicletta in tutti i generi di spostamenti che lo consentono e possiamo scegliere con cura i veicoli sui quali ci muoviamo quando siamo costretti a spostarci in auto”.

Economia circolare

Sono esempi concreti di economia circolare i prodotti di scarto di un processo di produzione che vengono riutilizzati. Pensiamo al packaging della pasta prodotto con gli scarti della crusca. Siamo ancora lontani dalla creazione di cicli chiusi anche se numerosi esempi virtuosi riducono i rifiuti e lo spreco e mettono sul mercato prodotti duraturi progettati per avere una seconda vita in quasi il 100% dei loro componenti”.

Esempi di sviluppo sostenibile

  • Energia solare: è completamente gratuita e disponibile in un’offerta illimitata. Sostituire l’energia non rinnovabile con questo tipo di energia è efficace sia dal punto di vista ambientale che finanziario.
  • Energia eolica: è prontamente disponibile. Sfruttare la potenza dell’energia eolica richiede l’uso di mulini a vento; tuttavia, a causa dei costi di costruzione e della ricerca di un luogo adatto, questo tipo di energia è destinato a servire più che il singolo individuo. L’energia eolica può integrare o addirittura sostituire il costo della rete elettrica, e quindi può essere un buon investimento e rimane un grande esempio di sviluppo sostenibile.
  • Rotazione delle colture: è definita come “la successiva messa a dimora di diverse colture sulla stessa terra per migliorare la fertilità del suolo e aiutare a controllare insetti e malattie“. Questa pratica agricola è vantaggiosa sotto diversi aspetti, soprattutto perché è priva di sostanze chimiche. È stato dimostrato che la rotazione delle colture massimizza il potenziale di crescita della terra, prevenendo al tempo stesso malattie e insetti nel suolo. Questa forma di sviluppo non solo può andare a vantaggio degli agricoltori commerciali, ma può anche aiutare coloro che fanno giardinaggio in casa.
  • Impianti idrici efficienti: sostituire le attuali pratiche costruttive e sostenere l’installazione di efficienti docce, servizi igienici e altri apparecchi idrici può conservare una delle risorse più preziose della Terra: l’acqua. Esempi di apparecchi efficienti sono i prodotti del programma WaterSense dell’EPA, l’Agenzia statunitense per la protezione dell’ambiente, così come le toilette a doppio scarico e compostaggio. Secondo l’EPA, ci vuole molta energia per produrre e trasportare l’acqua e per trattare le acque reflue, e poiché meno dell’uno per cento dell’approvvigionamento idrico disponibile sulla Terra è acqua dolce, è importante che l’uso sostenibile dell’acqua venga impiegato a livello individuale e sociale.
  • Spazi verdi: comprendono parchi e altre aree in cui le piante e la fauna selvatica sono incoraggiati a prosperare. Questi spazi offrono anche al pubblico grandi opportunità di svago all’aperto, specialmente in aree urbane densamente popolate. Secondo alcuni studi, i vantaggi degli spazi verdi includono: “contribuire a regolare la qualità dell’aria e il clima …. ridurre il consumo energetico contrastando gli effetti del riscaldamento delle superfici pavimentate …. ricaricare le falde acquifere e proteggere laghi e corsi d’acqua da deflusso inquinati“. Una ricerca condotta nel Regno Unito dall’Università di Exeter Medical School ha anche rilevato che il passaggio ad un’area più verde potrebbe portare a miglioramenti significativi e duraturi della salute mentale di un individuo.

Volendo poi elencare in modo più sommario le buone pratiche in termini di sviluppo sostenibile, ecco altri comportamenti facilmente applicabili:

  • Produzione extra di energia in casa (smart grids)
  • Creazione di comunità energetiche
  • Mobilità intelligente
  • Car sharing
  • Smart working
  • Deforestazione sostenibile
  • Economia di quartiere
  • Uso di biocarburante
  • Elettrificazione
  • Agrivoltaico

Sostenibilità e finanza sostenibile

La sostenibilità e la finanza sostenibile sono due concetti strettamente correlati che stanno assumendo un ruolo sempre più rilevante nella società e nell’economia globale. La sostenibilità si riferisce alla proposizione di soddisfare le esigenze del presente senza compromettere la capacità delle future generazioni di soddisfare le loro. Questo concetto si estende oltre l’ambiente, comprendendo anche aspetti sociali ed economici.

La finanza sostenibile, da parte sua, si riferisce all’integrazione di considerazioni ambientali, sociali e di governance (ESG) negli investimenti e nelle decisioni finanziarie. Questo approccio mira a promuovere pratiche economiche sostenibili e ad indirizzare i capitali verso investimenti che generano benefici a lungo termine per la società e l’ambiente, oltre che per gli investitori.

Gli investimenti sostenibili possono sostenere la transizione verso un’economia a basse emissioni di carbonio, promuovere l’inclusione sociale e contribuire alla realizzazione degli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile delle Nazioni Unite. Allo stesso tempo, le aziende che adottano pratiche sostenibili possono beneficiare di un accesso più facile al capitale, di una migliore reputazione e di una maggiore resilienza.

Nello specifico la finanza sostenibile si basa su diversi fattori chiave, tra cui:

  1. Considerazione dei fattori ESG (ambientali, sociali e di governance): Questi fattori influenzano le decisioni di investimento, aiutando a identificare rischi e opportunità che possono non essere evidenti dall’analisi finanziaria tradizionale.
  2. Transparenza e divulgazione di informazioni: Per fare scelte di investimento sostenibili, gli investitori hanno bisogno di informazioni accurate e affidabili. Le aziende devono quindi divulgare le loro performance ESG in modo trasparente.
  3. Rischio climatico: I cambiamenti climatici rappresentano un rischio significativo per molti investimenti. La finanza sostenibile considera il rischio climatico e cerca di investire in maniera tale da mitigarlo.
  4. Coinvolgimento degli stakeholder: Gli stakeholder, inclusi gli azionisti, i dipendenti, i clienti e la comunità, hanno un ruolo importante nel guidare le pratiche sostenibili delle aziende.
  5. Regolamentazione: Molti governi stanno introducendo normative per promuovere la sostenibilità nel settore finanziario. Queste regolamentazioni possono includere requisiti di divulgazione, standard di investimento sostenibile e incentivi per gli investimenti verdi.
  6. Innovazione finanziaria: Nuovi strumenti finanziari, come i green bond e i social bond, stanno emergendo per finanziare progetti sostenibili.
  7. Allineamento con gli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile (SDG) delle Nazioni Unite: Molti investitori stanno cercando di allineare i loro portafogli con gli SDG, per contribuire a risolvere le sfide globali come la povertà, l’ineguaglianza e il cambiamento climatico.

Sostenibilità come trasformazione di comportamenti e abitudini di consumo

La sostenibilità dipende in larghissima misura dai nostri comportamenti, dalle nostre decisioni quotidiane, dal nostro rapporto con le risorse che si esprime nelle nostre decisioni di acquisto e dalle modalità con cui consumiamo prodotti, come ci muoviamo, come gestiamo i consumi energetici.

Il raggiungimento di obiettivi di sostenibilità dipende dunque anche da come sappiamo modificare i nostri comportamenti avendo ben chiaro nelle nostre scelte il tipo di impatto che stiamo generando rispetto all’ambiente o rispetto alla dimensione della sostenibilità sociale.

Fonte: Statista

Il ruolo della tecnologia: le Green Technologies

Come molti osservatori hanno più volte sottolineato la sostenibilità è frutto di un grande lavoro di innovazione. Non basta “consumare meno”, ridurre l’utilizzo di energia o limitare l’utilizzo di risorse se non si cambia, grazie alla tecnologia, il modo di raggiungere i propri obiettivi. La tecnologia e l’innovazione rappresenta la strada primaria per raggiungere obiettivi di sostenibilità senza rinunciare allo sviluppo.

I dati della tavola di Statista che segue mostrano come le Green Technology siano attese a uno sviluppo importante che ha esattamente lo scopo di rispondere, in modo nuovo, alla domanda di sostenibilità nelle imprese, nei servizi, presso i consumatori finali.

Fonte: Statista

Greenwashing e Greenhushing: i rischi connessi alla sostenibilità

La sostenibilità è per qualasiasi organizzazione un grande percorso nel quale si affrontano diverse trasformazioni con l’obiettivo di migliorare le proprie performance in termini di rispetto dell’ambiente, di responsabilità sociale, di atteggiamento attento all’etica e al buon governo. Tuttavia si tratta di un percorso che non è esente da rischi e non a caso i temi della sostenibilità sono diventati parte integrante di qualsiasi strategia di risk management non solo per quanto attiene ai rischi ESG. in questo senso il tema dei rischi e degli atteggiamenti verso la sostenibilità vedono una doppia polarizzazione: da una parte il tema del Greenwashing, ovvero della strumentalizzazione e della “esaltazione” dei risultati raggiunti sui temi della sustainability. All’opposto ci sono aziende che per timore di non poter rispondere alle sempre più pressanti aspettative della normativa, dei mercati e dei consumatori corrono il rischio del Greenhushing, ovvero della reticenza se non della omissione nella condivisione e comunicazione di informazioni. In entrambi i casi una spinta a fornire informazioni e dati sempre più chiari, precisi e soprattutto affidabili arriva dallla normativa, a partire dalla CSRD, che punta a rendere il Bilancio di sostenibilità uno strumento sempre più importante per la comunicazione e la valutazione delle performance di sostenibilità.

Articolo aggiornato il 23 Luglio 2024

Articoli correlati

Articolo 1 di 5