Venti anni di bilanci di sostenibilità. RadiciGroup si conferma tra i pionieri della rendicontazione non finanziaria su base volontaria, con un percorso partito nel 2004 con la pubblicazione del primo bilancio sociale e approdato nei giorni scorsi alla presentazione del ventesimo bilancio di sostenibilità. Nel tempo il documento è arrivato a prendere in considerazione tutti gli aspetti dell’Esg, mettendoli tra gli elementi centrali della strategia di business dell’azienda che opera con più di trenta siti tra Asia, Americhe ed Europa.
Misurare per conoscere
“In questi vent’anni, il Bilancio di Sostenibilità ha rappresentato un punto di riferimento per sviluppare l’approccio sostenibile del nostro Gruppo. Misurare è stato infatti il primo passo per conoscere, conoscere è stato il primo passo per decidere come migliorare ogni giorno – spiega Angelo Radici, presidente di RadiciGroup, azienda attiva nella produzione di soluzioni tessili avanzate con applicazioni in vari settori industriali con sede a Gandino (BG) e con presenza globale – Il Bilancio di Sostenibilità ha permesso, anno dopo anno, di restituire una panoramica dettagliata delle strategie e delle azioni intraprese da RadiciGroup per ridurre i propri impatti e cogliere le opportunità che una gestione ottimale degli aspetti ambientali, sociali e di governance possono offrire. Oggi costituisce un vero valore aggiunto che alimenta la reputazione del Gruppo presso tutti gli stakeholder. Naturalmente il nostro percorso prosegue: ci stiamo infatti preparando per la rendicontazione obbligatoria prevista dalla direttiva europea Csrd”.
Gli investimenti e i risultati
Secondo i dati pubblicati sul report RadiciGroup ha investito tra il 2019 e il 2023 278 milioni di euro a sostegno della competitività delle aziende del Gruppo, di cui 45 milioni soltanto nel 2023. Quanto agli investimenti ambientali, destinati all’introduzione di Best Available Techniques ed efficientamento delle performance, nel 2023 hanno raggiunto i 4,2 milioni di euro. Una strategia che ha consentito di raggiungere in anticipo il primo obiettivo della roadmap al 2030 “From Earth to Earth”, la riduzione a livello di Gruppo dell’83% delle emissioni dirette di CO2 equivalenti rispetto al 2011. “Per l’abbattimento di queste emissioni – spiega Radici – abbiamo attuato soltanto nell’area Specialty Chemicals un piano di investimenti pluriennale di oltre 12 milioni di euro che ci ha permesso, passo dopo passo, di ridurre drasticamente il nostro impatto ambientale”.
Un significativo contributo a questo risultato è arrivato dall’entrata in funzione di un impianto EnviNOx nello stabilimento di Radici Chimica in Germania che, grazie a questa innovazione tecnologica, ha fortemente ridotto le proprie emissioni dirette di gas serra (- 92%).
L’utilizzo responsabile delle risorse naturali
Nel 2023 la quota di energia elettrica da fonti rinnovabili utilizzata per i processi produttivi si è consolidata al 59%, mentre di è inoltre innalzata al 79% la percentuale di risorse idriche risparmiate grazie alla pratica di riciclo dell’acqua. Alcuni impianti del gruppo, infatti, riutilizzano infatti la stessa acqua fino a 60 volte e poi la riconsegnano all’ambiente. Inoltre, tutte le aziende del Gruppo operano per contenere la generazione di scarti e rifiuti attraverso una gestione rigorosa dei processi: nel 2023 è stato recuperato il 73% dei rifiuti non pericolosi e, di questi, il 56% è stato destinato al recupero interno.
Gli scarti diventano risorse
“La maggior parte dei nostri scarti di produzione diventano risorsa per la realizzazione di nuovi prodotti – puntualizza Radici – come, per esempio, Renycle il nostro brand per i prodotti da riciclo. L’impegno di RadiciGroup nel recupero degli scarti pre e post consumer è una pratica consolidata da oltre 40 anni e oggi incoraggiata anche da crescenti richieste di mercato e dalle politiche europee”.
Radici group utilizza inoltre da tempo gli studi di Life Cycle Assessment per calcolare oggettivamente l’impatto ambientale dei propri prodotti e introdurre soluzioni di mitigazione dell’impronta ambientale. Un impegno testimoniato anche da numerose certificazioni ambientali ottenute nel tempo.
L’open innovation
Nell’ottica di promuovere la collaborazione con clienti, fornitori, partner scientifici o esperti indipendenti, spiega l’azienda, al fine di sviluppare tecnologie o materiali innovativi e sostenibili, RadiciGroup ha fortemente promosso progetti di open innovation: occasioni per stimolare una cultura di Gruppo sempre più aperta al cambiamento e alla contaminazione con ambiti di conoscenza diversi.
Le iniziative per la formazione
La formazione per i lavoratori e le lavoratrici in RadiciGroup ha origine dalla sostenibilità, tanto che nel 2023 l’azienda ha organizzato il primo corso di formazione su vasta scala dedicato alla sostenibilità e alla circolarità, coinvolgendo circa 240 dipendenti e totalizzato 1.500 ore formative. Oltre a questo, pazienda ha promosso un’indagine conoscitiva interna sui diritti umani, i cui risultati saranno la base per la formulazione di una politica aziendale in ambito diritti umani e diversità.