COP29

Biennial Transparency Reports: trasparenza e innovazione per la politica climatica



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I BTR dovranno diventare sempre di più strumenti chiave per la gestione e l’innovazione delle politiche climatiche, dovranno aiutare a misurare, comparare e favorire l’adozione di pratiche efficaci e sostenibili a livello globale.

Pubblicato il 19 nov 2024

Mauro Bellini

Direttore Responsabile ESG360.it, EnergyUP.Tech e Agrifood.Tech



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Rendicontazione di sostenibilità. La parola chiave per capire come superare alcune delle principali problematiche dietro le quali si nasconde la volontà di rallentare o frenare le politiche ambientali è quella che rappresenta la capacità di mostrare i risultati che si possono raggiungere con uno sviluppo sostenibile. Misurare e rendicontare la sostenibilità è un principio che permette di dimostrare concretamente i costi e i vantaggi legati ai percorsi di sostenibilità ed è alla base di qualsiasi decisione ponderata e affidabile. Una rendicontazione di sostenibilità affidabile deve essere non solo precisa, ma prima di tutto trasparente, ovvero deve permettere a tutti i soggetti di poter verificare in modo chiaro e con metriche condivise i risultati raggiunti e le criticità che si incontrano.

Il ruolo delle Biennial Transparency Reports (BTR)

Nello specifico le politiche per il clima in discussione a COP29 hanno bisogno, quest’anno assai più che nel passato, di trasparenza ovvero di forme di garanzia sulle azioni intraprese e sulle esperienze realizzate. Ed è qui che si collocano le Biennial Transparency Reports (BTR) ovvero le reportistiche che i paesi sono chiamati a presentare ogni due anni nell’ambito dell’Accordo di Parigi sul clima.

Le BTR si configurano come rapporti strutturati per fornire tutti i principali dati sulle azioni intraprese da ciascun paese in termini di mitigazione del cambiamento climatico e di adattamento. Nelle Biennial Transparency Reports ciascun paese deve inserire informazioni dettagliate sulle politiche climatiche, sulle emissioni di CO2, ma anche sul supporto finanziario che è stato ricevuto o che è stato messo a disposizione e sulle modalità in cui è stato utilizzato.

La creazione di una condizione di fiducia su come si arriva alla sostenibilità

L’obiettivo principale dei Biennial Transparency Reports è quello di contribuire a rendere i paesi più responsabili in merito alle loro promesse climatiche per arrivare a creare una condizione di fiducia reciproca. Nello stesso tempo, grazie alle informazioni dei BTR, è possibile identificare le aree di debolezza o di forza per valutare come indirizzare meglio gli sforzi e le azioni di supporto.

I Biennial Trasparency Reports rappresentano anche un mezzo per condividere best practices e per migliorare l’efficacia delle politiche climatiche a livello globale, permettono infatti di analizzare l’evoluzione delle politiche climatiche su scala globale, e consentono di comprendere il ruolo di fattori come l’innovazione tecnologica.

Nel corso dell’evento dedicato ai Biennial Trasparency Reports Simon Stiell, Segretario Esecutivo dell’ONU per i Cambiamenti Climatici, ha presentato i miglioramenti a livello di framework dei BTR come fattore determinante non solo per aumentare la trasparenza, ma anche per rafforzare il senso di responsabilità di ciascun stato membro sugli impegni e sui risultati e come fattore che aiuta e spinge verso la creazione del dialogo necessario all’attuazione di un maggior numero di iniziative ambientali a livello globale.

I BTR e l’innovazione politica

La creazione di condizioni per il raggiungimento di obiettivi climatici globali passa inevitabilmente per la capacità di attuare anche forme di innovazione politica. Si tratta della capacità dei paesi di disporre di strumenti più adeguato sul piano dei processi decisionali per attuare forme di gestione delle politiche climatiche a livello internazionale. Attraverso l’analisi dettagliata e il confronto dei dati raccolti, i Biennial Transparency Reports permettono di promuovere delle strategie basate sulle reali evidenze e sui risultati concreti di ciascuna legislazione ambientale. A questo si aggiunge un ruolo educativo e formativo che può costituire uno strumento per i decisori politici e per i manager aziendali per qualificare e valorizzare la capacità di raggiungere gli obiettivi stabiliti e di rendicontarli in modo affidabile a beneficio di tutti gli stakeholder.

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