Sostenibilità

Vinicolo e sostenibilità: boom delle B Corp in Italia



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Con un totale di 7 imprese vinicole B Corp, l’Italia si posiziona al primo posto in Europa seguita da Francia e Danimarca. Sono in tutto 25 le aziende del comparto che si misurano con gli standard ESG di B Lab

Pubblicato il 11 nov 2024



viticoltura macchine

Nell’industria vitivinicola un numero sempre crescente di aziende decide di intraprendere un percorso di sostenibilità mirato all’acquisizione della Certificazione B Corp. Secondo le statistiche più recenti di B Lab Italia, l’ente no-profit che supervisiona il movimento delle B Corp nel nostro paese, l’Italia si colloca in cima alla classifica europea per il numero di aziende vinicole certificate B Corp. Con un totale di 7 imprese, il Belpaese raccoglie il 30% delle B Corp presenti in Europa (23 aziende in totale) e il 10% delle realtà presenti in tutto il mondo (72 imprese), superando la Francia e la Danimarca che contano rispettivamente 6 e 3 B Corp.

Queste aziende virtuose – Perlage Winery, Feudi di San Gregorio, Avignonesi, Tasca d’Almerita, Cielo e Terra, Perrini e Marcel Zanolari – che nel 2023 hanno generato un fatturato aggregato di oltre 125 milioni di euro, fanno parte di un movimento che ad oggi in Italia conta 309 B Corp che occupano oltre 29.000 persone, generando un fatturato che supera i 15,5 miliardi di euro (al 16 ottobre 2024).

B Corp vinicole: aumentano le certificazioni in Italia ed Europa

L’ottenimento della Certificazione B Corp si conferma un fenomeno in espansione nel settore vinicolo a livello globale: dal 2022 ad oggi la filiera ha registrato un incremento del numero di certificazioni del 43% in Italia e del 60% in Europa e nel mondo. Altre 16 aziende hanno deciso di approcciare il modello B Corp e misurare le proprie performance attraverso il B Impact Assessment (BIA). Inoltre, 2 sono già nel percorso di Certificazione per il 2025. Unite alle 7 B Corp, sono 25 le aziende vinicole italiane che si misurano con gli standard ESG di B Lab.

“Il settore vinicolo è un fiore all’occhiello dell’economia italiana e della nostra identità culturale. Le aziende B Corp che operano in questa filiera sono l’incarnazione del savoir faire, e rappresentano modelli virtuosi, creando valore e generando impatti positivi per l’ecosistema naturale, l’ambiente, le comunità e le persone che ci lavorano. Queste realtà hanno scelto di fondere innovazione e sostenibilità, abbracciando la filosofia B Corp, impegnandosi in varie azioni per una viticoltura sostenibile, come ad esempio riducendo l’uso di pesticidi, proteggendo e valorizzando il proprio territorio. Come B Lab Italia supportiamo queste imprese che si distinguono per la loro attenzione alle pratiche rigenerative, un aspetto che rappresenta l’essenza del Made in Italy”, ha commentato Anna Puccio, Managing Director di B Lab Italia.

A beneficiarne oltre all’ambiente è il fatturato

Oltre all’impatto positivo sull’ambiente e sulla comunità, la Certificazione B Corp porta con sé ricadute anche in termini economici. La crescita del fatturato risulta essere parte integrante del modello B Corp, come dimostra una recente Ricerca realizzata dal Research Department di Intesa Sanpaolo in collaborazione con B Lab Italia, secondo cui nel 2022 l’andamento del fatturato di queste imprese ha registrato una crescita pari al 32,4% in termini mediani rispetto al 2019, superiore rispetto al 19% messo a segno dalle imprese non B Corp.

Come si legge nel comunicato rilasciato da B Lab “Le B Corp vinicole italiane si distinguono non solo per la propria eccellenza produttiva, ma per l’impegno verso la sostenibilità e la responsabilità sociale, trovando nell’ambiente l’innovazione tecnologica da cui partire per promuovere un reale cambiamento positivo nella filiera”.

Gli esempi virtuosi di B Corp vinicole in Italia

Tra gli esempi più virtuosi c’è Perlage Winery che ha risparmiato oltre una tonnellata di materiale da imballaggio convenzionale, grazie alla creazione di materiale a fibre estensibili, ed evitato l’emissione di 214 tonnellate di CO2 attraverso la produzione di bottiglie più leggere.

  • Feudi di San Gregorio utilizza il 100% di energia elettrica da fonti rinnovabili, mentre il 40% è autoprodotta da impianti fotovoltaici. Inoltre, ha implementato metodi di coltivazione a minore impatto, sviluppato componenti di packaging più sostenibili, e avviato progetti nel sociale.
  • Avignonesi ha piantato alberi e piante autoctone per tutelare le viti e la biodiversità locale e sta adottando soluzioni di economia circolare per il packaging volte ad aumentare la percentuale di materiali riciclati e riciclabili.
  • Tasca D’Almerita ha evitato l’emissione di 8,54 tonnellate di C02 grazie alla riduzione del peso delle proprie bottiglie e aumentato del 13% la superficie destinata a zone naturali, incolte, laghi, torrenti e boschi. Ha anche dato impulso alla nascita di SOStain, il primo programma di sostenibilità per la viticoltura siciliana.
  • Perrini alleva animali liberi al pascolo per fertilizzare in modo naturale, sostiene i fornitori e le comunità locali e aderisce al progetto Wine-AUT di solidarietà per ragazzi autistici.
  • Marcel Zanolari sta abbandonando la monocoltura e introducendo specie vegetali sinergiche al terreno per rendere i vigneti più sani e i vini di maggiore qualità, oltre ad impiegare preparati biodinamici e naturali in alternativa a pesticidi e fertilizzanti.
  • Infine dal 2017 Cielo e Terra si alimenta esclusivamente con energia elettrica proveniente da fonti rinnovabili certificate. Negli ultimi cinque anni ha recuperato oltre 45 mila metri cubi di acqua, l’equivalente del consumo annuale di circa 250 famiglie, ha ridotto del 10% la produzione di rifiuti rispetto al 2022, con un calo di circa 40 tonnellate di scarti. La totalità dei rifiuti aziendali è destinata ad operazioni di recupero e riciclaggio, sottolineando l’impegno per una gestione circolare dei materiali. Cielo e Terra si conferma così la cantina con il più alto fatturato ad essere Zerowaste e con la migliore Water Footprint (WFP) tra le cantine certificate VIVA. Dal 2025, l’azienda utilizzerà solo materiali certificati FSC, rafforzando ulteriormente il suo approccio sostenibile e responsabile.

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