Sostenibilità ambientale

Riciclo del vetro e Generazione Z tra consapevolezza e azione



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Una indagine condotta da Webboh Lab per CoReVe su 15mila adolescenti rivela comportamenti virtuosi nei confronti del riciclo del vetro e una spiccata sensibilità ambientale. Il presidente Gianni Scotti “La sfida è parlare a quel 5% che ricicla raramente per far comprendere lo spreco di risorse. Il lavoro con influencer, creators, scuole e territori va in questa direzione”

Pubblicato il 6 nov 2024



Riciclo Coreve

Webboh Lab, l’innovativo osservatorio dedicato alla Gen Z nato dalla collaborazione tra Webboh e l’istituto di ricerca Sylla, ha condotto un’indagine coinvolgendo 15.000 ragazzi, di età compresa tra i 14 e i 17 anni. L’obiettivo? Raccogliere dati sulle opinioni, sui comportamenti e sulle percezioni della Generazione Z riguardo al riciclo del vetro e all’utilizzo di imballaggi realizzati con tale materiale. Il sondaggio, realizzato per CoReVe – il consorzio nazionale per la raccolta, il riciclaggio e il recupero dei rifiuti di imballaggio in vetro in Italia -, ha portato alla luce alcuni aspetti di particolare interesse.

Riciclo del vetro e Generazione Z: una abitudine sostenibile che parte dalla scuola e dalla famiglia

Dall’analisi è emerso che tre quarti degli adolescenti (oltre il 76%) effettuano regolarmente la raccolta differenziata del vetro, mentre solo il 5% ha affermato di farlo raramente o mai. Tra questi ultimi: il 38% non differenzia il vetro perché non ci pensa, il 21% perché ha qualcuno che lo fa al posto suo e il 14% perché ritiene non ci siano sufficienti informazioni in merito al riciclo.

Le pratiche di riciclo del vetro sono ampiamente diffuse tra gli adolescenti che, in generale, prediligono l’uso di imballaggi in vetro per la loro maggiore sostenibilità. I comportamenti corretti, come la raccolta differenziata, sono stati trasmessi ai giovani principalmente dai genitori e dalla scuola, rendendoli una pratica riconosciuta e diffusa. La maggior parte degli intervistati ritiene che il buon esempio di altri e maggiori informazioni possano incentivare a migliorare la raccolta del vetro.

Inoltre, l’indagine ha rivelato che due adolescenti su tre (il 67%) sono consapevoli della possibilità di riciclare il vetro all’infinito senza perdere qualità, mentre il 65% di loro sa che le lampadine a incandescenza e i bicchieri di cristallo non possono essere riciclati insieme al vetro comune. Infine, l’85% dei giovanissimi è a conoscenza del fatto che riciclare una bottiglia di vetro riduce l’inquinamento dell’aria del 20% rispetto a produrne una nuova.

Per quanto riguarda la percezione sul territorio italiano, il 56,8% degli intervistati ritiene che in Italia ci sia un’adeguata attenzione alla raccolta differenziata del vetro e che sia molto importante effettuarla (70.9%). Il 60% dei ragazzi pensa che tra 10 anni il riciclo del vetro sarà più diffuso e il 74,7% è favorevole a sanzionare chi non differenzia il vetro dagli altri rifiuti.

Proattivi, utilitaristi, teorici e poeti: le facce della Generazione Z nel riciclo del vetro

L’elaborazione delle risposte ottenute rispetto ai temi legati al riciclo del vetro e alla sostenibilità ambientale ha consentito di individuare quattro gruppi di adolescenti con risposte affini sui temi approfonditi, ciascuno dei quali con un diverso orientamento nei confronti del riciclo del vetro.

  1. I proattivi del riciclo (34%) Sono giovani con un forte orientamento pragmatico e proattivo verso il riciclo del vetro. Attribuiscono grande importanza alla protezione dell’ambiente e alla riduzione dell’inquinamento: sono molto sensibili al tema ambientale e sono convinti che il riciclo del vetro rappresenti un aiuto concreto. In generale sono coerenti negli atteggiamenti verso la sostenibilità, le scelte di consumo e le pratiche quotidiane di differenziazione dei rifiuti, riuso e riciclo dei materiali. Mostrano un atteggiamento attivo nel correggere comportamenti scorretti altrui e sono d’accordo anche a sanzionare chi non differenzia. Chiedono maggiori informazioni per incentivare la raccolta differenziata e l’esempio virtuoso di influencer e personaggi famosi.
  2. Utilitaristi del riciclo (28%) Gli adolescenti appartenenti a questo cluster si concentrano sugli aspetti funzionali e utilitaristici del riciclo, ma sono molto meno motivati rispetto ai temi legati alla sostenibilità ambientale. Riconoscono l’importanza del vetro come materiale non dannoso per l’ecosistema e dimostrano familiarità con i contenitori per il riciclo. Nonostante ciò, non si dimostrano particolarmente motivati dal concetto di riciclo o dall’impatto ambientale che esso può avere. Sono un po’ meno virtuosi nella raccolta differenziata del vetro rispetto alla media. Per stimolare il riciclo propongono incentivi economici e sono contrari all’introduzione di sanzioni per chi non differenzia i rifiuti.
  3. I teorici del riciclo (23%) I disincantati del riciclo sono i più lontani rispetto ai temi del riciclo e dell’ambiente. Mostrano una visione più poetica e simbolica del vetro, attribuendo un valore speciale alla sua purezza e alla sua capacità di rinascita, tuttavia, sono meno virtuosi nella raccolta differenziata, trovandola complicata e impegnativa e rimanendo meno sensibili rispetto al tema della sostenibilità ambientale in generale. Affermano di essere motivati a riciclare il vetro per il suo riutilizzo infinito, ma sono meno preoccupati dei dettagli pratici, come il riconoscimento dei contenitori corretti o la rimozione dei tappi.
  4. Poeti della trasformazione (15%) I giovani appartenenti a questo gruppo sono molto coinvolti sui temi della sostenibilità ambientale e sono molto sensibili alle tematiche collegate. Si differenziano rispetto al primo gruppo, i proattivi del riciclo, per la loro visione più romantica e idealistica: vedono il vetro come un materiale poetico e speciale, e prediligono l’imballaggio in vetro per le sue caratteristiche uniche. Sono i più informati rispetto alle corrette pratiche di riciclo del vetro. Riciclano molto di più rispetto alla media, sono favorevoli ad ogni incentivo che favorisca la diffusione di buone pratiche e sono anche favorevoli a sanzioni per chi non differenzia correttamente il vetro. Infine, adottano, in generale, uno stile di vita sostenibile e si sentono protagonisti attivi, attribuendo importanza alla corretta gestione del vetro, poiché motivati dal valore ambientale del riciclo.

La sfida di CoReVe è parlare a quel 5% che ricicla raramente

L’indagine è molto interessante e ci consente di capire cosa pensano e come si comportano i giovanissimi – osserva Gianni Scotti, Presidente di CoReVe – – In linea generale tra i ragazzi c’è allineamento tra comportamenti ambientalmente sostenibili, la consapevolezza ambientale e il riciclo del vetro. Quasi la totalità di loro – ben il 90% – pensa che la crisi climatica sia una cosa seria e che il riciclo del vetro sia una parte fondamentale per ridurre l’inquinamento. Ma la sfida di CoReVe è parlare a quel 5% che ricicla raramente per far comprendere quale spreco di risorse, ambientali ed economiche, sia non riciclare il vetro correttamente. Il lavoro che stiamo facendo con influencer, creators, scuole e territori va proprio in questa direzione. Il buon tasso di riciclo che può vantare l’Italia non è dato per scontato ma va mantenuto e se possibile migliorato. È per questo che è fondamentale sapere cosa la Gen Z pensi quali comportamenti assuma”, ha concluso Scotti.

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