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Aziende sostenibili: l’innovazione Capgemini per superare le sfide ambientali



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Il report “A World in Balance 2024” di Capgemini Research Institute mostra progressi significativi nelle pratiche sostenibili delle aziende (+22%), ma evidenzia anche le sfide ancora da affrontare. Ecco perché la tecnologia climatica diventa fondamentale per il raggiungimento degli obiettivi di sostenibilità 

Pubblicato il 4 ott 2024



Aziende sostenibili concept
Immagine di Owlie Productions da Shutterstock

“La sostenibilità aziendale non è più un’opzione, ma una necessità”. Le parole di Augusto Peruzzi, Director Industrial Operations Sustainability & Climate Change di Capgemini Engineering, trovano conforto nei risultati del report “A World in Balance 2024” di Capgemini Research Institute, che mostra come le organizzazioni abbiano compiuto notevoli progressi nell’adozione di pratiche sostenibili tra il 2022 e il 2024, con un incremento del 22%.

Secondo Peruzzi, “le aziende oggi devono consolidare la loro reputazione in ambito sostenibilità per evitare impatti negativi che possano influenzare la fiducia degli stakeholder finanziari e del mercato”: un concetto che si riflette chiaramente nel report, secondo cui la sostenibilità è diventata un pilastro fondamentale non solo per l’ambiente, ma anche per il successo e la resilienza delle imprese. Eppure, la strada per raggiungere la piena maturità su questo fronte è ancora lunga.

Sulla strada giusta, ma le sfide sono ancora tante

Lo scenario è duplice. Da un lato, il Sustainability Maturity Index di Capgemini rivela un aumento significativo nell’adozione di best practise ESG. Ad esempio, il 72% degli executive considera ora il riciclo un elemento centrale della produzione, rispetto al 53% del 2022. Inoltre, il 69% delle aziende sta riprogettando i prodotti per eliminare l’uso di materie prime fossili, rispetto al 47% del 2022.

La misurazione del consumo energetico dei processi industriali è salita al 71%, rispetto al 43% del 2022, e il 75% delle aziende ha implementato programmi di gestione delle risorse idriche, rispetto al 55% del 2022. Anche l’impegno verso la conservazione degli habitat naturali è cresciuto, con il 66% delle aziende che ora investe in questo settore, rispetto al 43% del 2022.

Sull’altro fronte, nonostante questi progressi, il report smorza gli eccessi di entusiasmo: le sfide che le organizzazioni devono ancora affrontare restano numerose e complesse. Ad esempio, solo il 38% delle organizzazioni si sente pronto a rendicontare le emissioni di Scope 3 downstream entro il 2025, mentre il 56% è preparato per le emissioni di Scope 3 upstream. Inoltre, il 69% degli executive ritiene che le tecnologie digitali e i dati accelereranno l’adozione delle climate technologies, ma lamenta la necessità di confrontarsi con costi elevati, carenze di competenze e incertezze normative. “Le aziende devono navigare in un panorama geopolitico complesso, che può rallentare gli investimenti in sostenibilità,” aggiunge Peruzzi.

Cresce la maturità ambientale, ma sul fronte pratico bisogna fare di più

Nel complesso, le organizzazioni stanno rafforzando il proprio impegno per raggiungere gli obiettivi di sostenibilità e il loro grado di maturità nell’adozione di pratiche sostenibili è aumentato in maniera costante dal 2022. Quest’anno l’84% dei dirigenti afferma che la propria organizzazione è in linea con gli obiettivi di riduzione delle emissioni, mentre meno di un decimo dichiara di essere in ritardo. Le organizzazioni stanno cercando di ridurre al minimo il loro impatto sull’ambiente e i progressi sono particolarmente visibili in termini di circolarità, design di prodotti sostenibili, misurazione e gestione delle risorse idriche. Tuttavia, sebbene a fine 2023 i dirigenti avessero in programma di aumentare gli investimenti in sostenibilità per quest’anno, questa volontà non si è concretizzata nella pratica: l’investimento medio annuo in iniziative e pratiche di sostenibilità ha rappresentato lo 0,82% del fatturato totale, in calo rispetto allo 0,92% del 2023.

La risposta di Capgemini

In questo contesto di progressi significativi e sfide aperte, Capgemini mette in campo una gamma completa di soluzioni per aiutare le aziende a intraprendere un percorso di sostenibilità. Queste soluzioni si articolano in tre fasi principali. Impegno, azioni e misurazione e report.

Nella fase di Impegno, Capgemini supporta le organizzazioni nella definizione di una strategia di sostenibilità e di una governance adeguata. Questo include l’identificazione di nuovi modelli di business per una trasformazione sostenibile e l’attivazione delle leve interne necessarie alla crescita di una consapevolezza aziendale. “La sostenibilità impone alle aziende di confrontarsi con nuove sfide. La valutazione dei rischi e delle opportunità è il contributo che Capgemini fornisce ai suoi clienti per determinare concrete strategie aziendali,” afferma Peruzzi.

Quando si parla di Azioni ci si riferisce invece al miglioramento dei prodotti e dei servizi aziendali, analizzandone il ciclo di vita e le normative che ne influenzano la commercializzazione. Questo processo è fondamentale per ottenere un vantaggio competitivo sul mercato, riducendo l’impatto di CO2 e promuovendo la circolarità dei materiali. Capgemini estende il suo supporto anche alle operazioni di produzione e supply chain, aiutando le aziende a ottimizzare l’uso delle risorse energetiche e dei materiali critici.

Infine, nella fase di Misurazione e Report, Capgemini accompagna le aziende nel monitorare i progressi delle proprie azioni e nell’identificare le opportunità ESG. Questo assicura una comunicazione trasparente nei confronti degli stakeholder, attraverso processi di rendicontazione previsti dalle normative, come la Corporate Sustainability Reporting Directive (CSRD).

Il ruolo cruciale delle climate technologies per le aziende sostenibili

Le climate technologies, ovvero le tecnologie progettate per affrontare il cambiamento climatico, giocano un ruolo fondamentale nella strategia di Capgemini a favore delle aziende sostenibili. Secondo il report, tecnologie come il solare, l’eolico, il fotovoltaico, i veicoli elettrici, le pompe di calore e i carburanti alternativi sono essenziali per la decarbonizzazione. Ad esempio, le energie rinnovabili contribuiranno per il 25% alla riduzione delle emissioni nel settore energetico entro il 2050. Anche i veicoli elettrici, con la loro efficienza quadrupla rispetto ai veicoli a combustione, sono destinati a ridurre significativamente le emissioni globali.

Materiali e tecnologie green

In questo quadro, Capgemini si impegna a supportare le aziende nella ricerca e nell’adozione di materiali e tecnologie green. “Aiutiamo i nostri clienti a trovare fornitori di materiali innovativi e sostenibili, valutando la capacità di questi fornitori di garantire continuità e qualità”, spiega Peruzzi. Inoltre, Capgemini valuta la supply chain in termini di sostenibilità, considerandone non solo i costi e i tempi di consegna, ma anche i criteri ambientali e sociali.

Risk assessment e digitalizzazione dei processi

Per ridurre i rischi legati alla sicurezza degli impianti e ai cambiamenti climatici territoriali, Capgemini offre poi soluzioni di risk assessment dei processi produttivi e azioni di mitigazione. La digitalizzazione dei processi produttivi è un altro aspetto cruciale: grazie all’uso di sensori e tecnologie avanzate, le aziende possono monitorare in tempo reale le performance dei loro impianti e anticipare eventuali problematiche. Il ricorso alla metodologia BIM, in questo senso, è decisivo: il Building Information Modeling consente infatti di digitalizzare l’intero ciclo di vita degli edifici, dalla progettazione alla gestione operativa, migliorando la sostenibilità e l’efficienza. Un tassello chiave per favorire un salto di qualità in ambito Sustainability.

Decarbonizzazione ed energy management

Nel campo della decarbonizzazione ed energy management, Capgemini offre diagnosi energetiche per identificare opportunità di miglioramento e riduzione delle emissioni. Questo include l’ottimizzazione degli impianti, la sostituzione di tecnologie obsolete e il cambiamento dei processi operativi. Per quanto riguarda le emissioni Scope 3, Capgemini supporta le aziende nella ricerca di materiali alternativi e nella progettazione di prodotti che consumino meno energia durante l’uso finale. La circular economy è un’altra area di focus, con soluzioni che permettono alle aziende di recuperare e riutilizzare materiali e componenti per nuovi prodotti.

La carta vincente: integrare tecnologie avanzate nei processi

“La capacità di integrare tecnologie avanzate e soluzioni digitali nei processi produttivi e operativi è cruciale per dar vita ad aziende davvero sostenibili,” afferma Peruzzi. “Capgemini, forte di questa consapevolezza, lavora al fianco delle aziende per identificare e implementare le migliori soluzioni, garantendo così un impatto positivo sul pianeta e la creazione di valore a lungo termine”.

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