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Macchine utensili e sostenibilità digitale alla 34.BI-MU



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Organizzata da EFIM – Ente Filiere Italiane Macchine e UCIMU – Sistemi per produrre, la fiera metterà in mostra le tecnologie 4.0 e 5.0 per ottimizzare l’impiego delle risorse e il consumo energetico, a cui si affiancheranno incontri di approfondimento culturale tematico e iniziative dedicate ai giovani. Appuntamento al 9-12 ottobre a Fiera Milano Rho

Pubblicato il 4 ott 2024



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Le normative sempre più severe in tema di sostenibilità e la crescente attenzione di consumatori e investitori verso gli standard ESG (Environmental, Social, Governance) richiedono alle aziende di ridurre l’impatto sull’ambiente, adottando processi produttivi più attenti alla gestione delle risorse, abbracciando l’utilizzo di materiali riciclabili, e introducendo soluzioni digitali che con un monitoraggio in real time permettono di ridurre ogni forma di spreco e migliorare l’efficienza complessiva.

In questa direzione si è mossa a suo tempo UCIMU – Sistemi per produrre, l’associazione dei costruttori italiani di macchine utensili, robot e automazione, che ha fatto da apripista nel redigere il bilancio di sostenibilità e ora, a conferma dell’attenzione che dedica alla tematica, ha ottenuto la certificazione ICIM ISO 20121: 2013 per la 34.BI-MU, biennale internazionale della macchina utensile, robot, automazione, digital e additive manufacturing, tecnologie ausiliarie e abilitanti, che andrà in scena dal 9 al 12 ottobre 2024 a Fiera Milano Rho.

La sostenibilità ESG al centro della 34.BI-MU

L’edizione 2024 di BI-MU, organizzata da EFIM – Ente Filiere Italiane Macchine, si qualifica come un evento sostenibile, gestito e organizzato secondo i principi della sostenibilità ambientale, economica e sociale. D’altra parte, la stessa tecnologia esposta è espressione dell’attenzione che il mondo manifatturiero presta a questo tema. Sotto i riflettori di BI-MU sono le macchine e i sistemi di produzione e automazione di ultima generazione, dotati di tecnologie 4.0 e 5.0, in grado cioè di assicurare corretta gestione delle risorse e risparmio energetico. Oltre a ciò, la stessa proposta di revamping e retrofitting intercetta la domanda espressa da quanti, per differenti ragioni, scelgono di allungare il tempo di utilizzo di un macchinario, in linea con i principi dell’economia circolare.

Inoltre, al momento dell’adesione alla manifestazione, alle aziende espositrici di 34.BI-MU sono state poste due domande relative al loro approccio alla sostenibilità e quasi il 50% delle imprese espositrici ha dichiarato di aver intrapreso azioni in ambito di sostenibilità, mentre il 25% conferma di aver ottenuto una o più certificazioni in questo ambito.

L’impegno degli organizzatori di BI-MU nel realizzare un evento sostenibile è dimostrato anche dall’inserimento tra i temi di esposizione di quello della certificazione con un focus speciale sull’ambiente. L’attenzione alla dimensione sociale è invece testimoniata dai numerosi incontri di approfondimento culturale tematico aperti alla partecipazione di tutti gli operatori presenti in fiera, cosi come dalle iniziative – potenziate rispetto alle passate edizione – dedicate ai giovani. In tema gestionale-governance, infine, l’impegno mostrato nell’organizzazione di BI-MU è confermato anche stretta collaborazione tra EFIM e il quartiere espositivo di Fiera Milano per la realizzazione di azioni in linea con i principi di sostenibilità.

Crollo della domanda di macchine utensili in Italia: Transizione 5.0 sotto accusa

Il 2024 si prospetta un anno difficile per il mercato delle macchine utensili in Italia. Secondo i dati aggiornati del Centro Studi di UCIMU – Sistemi per Produrre, la domanda nazionale di queste macchine registrerà un calo vertiginoso (-25,9%), passando dai 5,8 miliardi di euro del 2023 a soli 4,3 miliardi, che impatterà sulle consegne dei costruttori italiani, che si fermeranno a 2,7 miliardi (-19,5%), e sulle importazioni (-34,8%). La grande debolezza del consumo italiano impatterà naturalmente sul valore della produzione che calerà del 6,2% a 7,1 miliardi di euro. Ma quali sono le cause di questo tracollo?

In occasione della conferenza di presentazione della 34.BI-MU, Riccardo Rosa, presidente di UCIMU, ha segnalato tre principali fattori a cui imputare questa situazione. In primo luogo, si tratta di un calo fisiologico dopo anni di crescita sostenuta, durante i quali la domanda è stata così elevata che i produttori faticavano a soddisfare gli ordini.

Il secondo fattore è legato alla Transizione 5.0, un piano che avrebbe dovuto stimolare l’innovazione e l’adozione di nuove tecnologie indirizzate soprattutto al risparmio energetico. Tuttavia, il suo arrivo in ritardo ha generato otto mesi di incertezza, con molti clienti che hanno preferito rimandare gli ordini in attesa di chiarimenti. Inoltre, il piano sembra non aver riscosso il successo sperato, con pochissime adesioni rispetto ai fondi disponibili.

Infine, la congiuntura internazionale ha giocato un ruolo significativo. L’inflazione, i prezzi elevati delle materie prime e le tensioni geopolitiche, come i conflitti in Russia e Medio Oriente, hanno contribuito a creare un clima di incertezza che ha frenato ulteriormente gli investimenti.

Nonostante il calo della domanda interna, l’export ha registrato una crescita del 4,4%, con gli Stati Uniti che si confermano il principale mercato di destinazione, seguiti da Germania, Francia, Cina e India. Un piccolo spiraglio in un panorama complessivamente negativo.

Guardando al futuro, le previsioni per il 2025 sono più ottimistiche. Secondo le stime di Oxford Economics, il consumo globale di macchine utensili dovrebbe aumentare dell’8%, un trend che dovrebbe continuare anche nel 2026 con un incremento del 6,7%. In particolare, i mercati asiatici, europei e americani dovrebbero registrare una ripresa significativa. Anche per l’Italia, si prevede un contesto di recupero. Dopo il calo del 2024, la domanda di investimenti in nuove tecnologie di produzione da parte degli utilizzatori italiani dovrebbe rimbalzare a +17,5% nel 2025, seguito da un ulteriore incremento del +4,2% nel 2026.

“Alle autorità di governo chiediamo – ha concluso il presidente di UCIMU – di pensare già, per il 2026, ad un programma di misure che possa nuovamente accompagnare lo sviluppo di innovazione della nostra industria manifatturiera con l’obiettivo di rafforzarne la competitività. L’esperienza ci dice che devono essere provvedimenti semplici, di facile comprensione e utilizzo, esattamente come è stato il 4.0 al suo esordio. Come rappresentante del mondo dell’industria, UCIMU è disponibile, come accadde per il 4.0, a partecipare ai tavoli di lavoro indetti dalle autorità di governo così da poter contribuire alla stesura delle norme portando il punto di vista delle imprese”.

Tutto pronto per l’edizione 2024 di BI-MU

“Ora gli strumenti a disposizione delle aziende sono chiari, BI-MU ha quindi il timing perfetto per intercettare la domanda congelata per mesi e crediamo che, come già accaduto in passato, potrà fare da booster per il riavvio degli investimenti in beni strumentali” ha osservato Alfredo Mariotti, direttore generale di UCIMU

“A conferma della fiducia che gli operatori del settore ripongono in BI-MU – ha aggiunto Mariotti – sono i numeri di questa manifestazione che, nonostante il contesto particolarmente complicato, ha saputo difendere la sua posizione di evento di riferimento per l’industria della macchina utensile, robotica, automazione, digital e additive manufacturing, vedendo crescere il numero dei suoi espositori (diretti e indiretti)”.

Protagoniste della manifestazione sono oltre 750 imprese, l’8,5% in più di quelle registrate per l’edizione del 2022. Inoltre, il 37% delle aziende presenti è di provenienza estera: Germania, Giappone, Taiwan, Svizzera, USA, Spagna, Francia, Cina, Corea del Sud, Austria, UK, Turchia, Repubblica Ceca, Danimarca, Polonia, Paesi Bassi, San Marino, Irlanda, Hong Kong, Belgio sono i paesi rappresentati. Per quanto concerne gli espositori diretti, il confronto con l’edizione passata ha visto un aumento del 15% rispetto al dato del 2022, se si guarda poi ai soli espositori esteri, il numero è raddoppiato.

Le tecnologie in mostra, distribuite su una superficie totale di 65.000 metri quadrati nei quattro padiglioni allestiti per l’evento, 9-11/13-15, rappresentano l’offerta internazionale di settore. Accanto alle macchine e ai sistemi di produzione, vero cuore dell’esposizione, la 34.BI-MU propone 8 temi che, come recita lo slogan della fiera, intendono rappresentare “Tutte le facce dell’innovazione”: RobotHeart, piùAdditive, BI-MU Digital, Metrology and Testing, Power4Machines, Heat and Surface Treatments, The composites, Consulting and Certification.

In ottica di sostenibilità, una interessante overview di Revamping & Retrofitting mostra come le macchine utensili e gli impianti possano, se opportunamente rigenerati e dotati di nuove funzionalità, avere una seconda vita.

Spazio anche a cultura e competenze

Accanto all’offerta espositiva, è previsto l’approfondimento culturale tematico che è affidato al ricco programma di incontri 4 convegni, a cura di organizzatori, espositori ed esperti del mondo dell’industria e della ricerca applicata alla produzione manifatturiera: circa una ottantina di appuntamenti, la gran parte dei quali ospitati nell’Arena BI-MUpiù.

Il calendario fittissimo di incontri prevede speech, tavole rotonde e TED sui temi più caldi nel mondo produttivo, quali robotica e automazione, digitalizzazione e sostenibilità, mercati, nuovi standard e novità, in risposta alle tendenze in materia di innovazione e produzione e all’approccio previsto dai criteri ESG, sempre più rilevanti per chi opera nel mondo dell’industria.

Per questa 34esima edizione, BI-MU apre le sue porte alla visita delle scuole per tutti i quattro giorni della manifestazione, accogliendo non solo gli studenti delle scuole secondarie di secondo grado ma anche le scolaresche di scuola secondaria di primo grado, per presentare il settore e incuriosire i giovani alunni in un momento cruciale per la decisione del percorso formativo da intraprendere dopo la “scuola dell’obbligo”.

A ciò si aggiunge uno speciale progetto Education & Job pensato per avvicinare il mondo della scuola alle imprese e di favorire il matching tra domanda e offerta mettendo in contatto i professionisti interessati a nuove proposte di collaborazione e le aziende del settore che hanno l’esigenza di poter contare su personale motivato e preparato ad operare nelle fabbriche del futuro.

Tra le numerose iniziative realizzate nell’ambito di UCIMU Academy vi è ROBOTGAMES, il nuovo concorso pensato per stimolare i giovani a cimentarsi nella realizzazione di prototipi di automazione robotica con applicazione al mondo dell’industria, promosso da Fondazione UCIMU e realizzato da EFIM con il supporto di Fondazione Fiera Milano, la cui finale si terrà venerdì 11 ottobre a BI-MU. Contenuti del concorso, interviste ai giovani protagonisti direttamente presso le scuole e i momenti salienti della finale in presa diretta saranno raccontati da Greta Galli, content creator di tecnologia con oltre 100 mila followers su Instagram che ha sostenuto il progetto.

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