L’Agenda 2030 dell’ONU e il rinnovato focus su ambiente, forza lavoro ed economicità imprenditoriale stanno spingendo un numero crescente di imprese italiane a investire per raggiungere gli obiettivi di transizione ecologica. Un esempio emblematico viene dal settore manifatturiero, dove ben il 60% delle aziende ha già avviato iniziative di sostenibilità ambientale, economica e sociale (ESG).
Sustainability manager fra le 10 professioni più richieste in Italia
Tuttavia, rispetto al resto d’Europa, in Italia c’è un “divario occupazionale”. In Paesi come Danimarca, Germania o Svezia, la figura del sustainability manager è ormai insostituibile all’interno delle aziende, mentre in Italia è quasi inesistente, nonostante sia fondamentale a partire dal lavoro di rendicontazione. Questo ruolo è così cruciale che Linkedin lo include tra le prime dieci professioni più richieste in Italia (precisamente al quinto posto). La sua importanza è stata riconosciuta anche dal Governo italiano con l’emanazione del D.lgs 125 del 2024 – di recepimento della direttiva UE 2022/2464 Corporate Sustainability Reporting Directive (CSRD) – che impone alle aziende di redigere il bilancio di sostenibilità a partire dal 2025.
Il master in “ESG & Sustainability Management”
Per rispondere alle esigenze crescenti del mercato in termini di Digital Skills e di Green Skills, l’Università degli Studi Niccolò Cusano ha lanciato il master di II livello in “ESG & Sustainability Management“, che fornirà agli studenti e ai manager competenze avanzate per svolgere ruoli manageriali, consulenziali e direttivi e agire come protagonisti del cambiamento e della transizione verso modelli circolari, sostenibili e resilienti.
Al termine del percorso formativo di Unicusano, gli studenti avranno acquisito una serie di competenze, tra cui: gestione delle risorse aziendali in modo sostenibile; predisposizione autonoma di accordi di secondo livello, regolamenti di welfare, accordi di lavoro agile, accordi relativi a premi di risultato, accordi di prossimità; comprensione del marketing e della finanza sostenibile, come delle relazioni industriali in vista delle innovazioni richieste dal mercato; conoscenza degli strumenti adeguati per interpretare autonomamente gli attuali strumenti di valutazione della sostenibilità; gestione delle risorse umane evitando fenomeni regressivi; identificare soluzioni di business innovative; gestione sostenibile delle organizzazioni nelle diverse aree funzionali.
Tutti gli strumenti necessari per operare in chiave ESG
“Oggi è necessaria una formazione specifica – dichiara la professoressa Gabriella Arcese, coordinatrice del master Unicusano – che fornisca tutti gli strumenti necessari al futuro manager della sostenibilità per operare non solo in chiave ambientale ma anche economica e sociale, evitando così i grossi errori del passato di cui il greenwashing è un esempio lampante”.
“Il sustainability manager – prosegue la docente Unicusano – aiuta la transizione verde nelle aziende elaborando strategie idonee per conseguire la piena sostenibilità secondo quei tre pilastri. La novità dell’Unicusano è il focus sul Life Cycle Assessment (LCA), metodologia che valuta l’impronta ambientale di un prodotto/servizio lungo il suo intero ciclo di vita secondo tre strumenti: valutazione cicli di vita ambientale, economica e sociale”.
Saper leggere i dati sulle prestazioni di sostenibilità
“Il bilancio di sostenibilità o la rendicontazione di sostenibilità rappresenta la fotografia completa dell’impegno dell’azienda e delle organizzazioni sui temi ambientali, sociali e di governance – precisa il collega e coordinatore del master Unicusano, Claudio Miglio – In generale la rendicontazione di sostenibilità rappresenta una vera e propria piattaforma di dati e di informazioni fondamentali per comunicare le prestazioni e gli impatti di sostenibilità di un’impresa o di una organizzazione. Consente alle aziende di misurare e di valutare in modo preciso e confrontabile il loro impatto su una vasta gamma di temi legati al tema della sostenibilità”. E conclude: “Dal punto di vista tecnico-amministrativo, la rendicontazione di sostenibilità misura e comunica l’assunzione di responsabilità sulle performance dell’organizzazione e delle aziende rispetto agli obiettivi dello sviluppo sostenibile”.