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Mobilità sostenibile: il mercato delle auto elettriche stenta, ma si prepara al decollo



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Il report di Boston Consulting Group: nel 2023 il 25% dei mezzi venduti è elettrico o ibrido, ma nonostante le previsioni di crescita su scala globale, il settore affronta la difficoltà del rendere profittevole la produzione. Il boom nel 2030

Pubblicato il 26 set 2024



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Per ogni auto elettrica venduta al prezzo di 50mila dollari le case automobilistiche perdono in media 6mila dollari, al netto dei crediti fiscali. A evidenziarlo è lo studio “Can OEMs Catch the Next Wave of EV Adopters?“, realizzato da Boston Consulting Group per analizzare le sfide economiche e strategiche della transizione verso l’elettrico dell’automotive.

Il problema dei costi di produzione

“Esistono naturalmente differenze regionali e di segmento, ma l’elettrico rimane un costo significativo per le aziende – spiega Mattia Rodriquez, Partner di Bcg – I maggiori oneri derivano dai costi di produzione, in particolare dal pacco batteria, che incide attualmente per il 30-35% sul costo totale del veicolo elettrico. Guardando al 2030 questo potrebbe scendere, arrivando a circa 20-25%. Ci sono inoltre costi incrementali legati a elettronica non presente su motori a combustione, tutta la componentistica software è molto superiore e questo comporta costi anche in termini di ricerca e sviluppo”.

Come migliorare la redditività

Secondo quanto evidenziato dallo studio di Bgc l’elemento chiave per migliorare la redditività è la riduzione dei costi legati alle batterie: se nel 2022 il costo medio era di circa 140 dollari per kwh, Bcg prevede che entro il 2030 questa cifra possa scendere a un valore variabile tra i 75 e i 100 dollari per kwh.

“La diminuzione dei costi – spiega Bcg in una nota – sarà guidata da diversi fattori, tra cui gli effetti dell’economia di scala (la riduzione dei costi unitari dovuta all’aumento della produzione), le innovazioni tecnologiche, a partire dallo sviuppo di nuove chimiche delle celle, come nel caso delle batterie allo stato solido, e l’ottimizzazione della catena di fornitura.

Le aspettative del mercato

A determinare il successo dei veicoli elettrici sarà, in ogni caso, la capacità dell’industria di soddisfare le aspettative dei consumatori. Oggi, ad esempio, secondo i dati pubblicati da Boston Consulting Group, il 40% acquisterebbe sarebbe disposto ad acquistare un veicolo elettrico se il tempo di ricarica non superasse i 30 minuiti, se l’autonomia fosse di circa 550 chilometri e se il costo non superasse i 50mila dollari. Requisiti che a oggi soltanto un paio di modelli possono soddisfare. A questo c’è da aggiungere il tema delle infrastrutture di ricarica: per sviluppare una rete capillare sono necessari investimenti congiunti da parte di governi, enti locali e operatori privati.

Le prospettive future

Tutte queste criticità non impediscono però al mercato di avere prospettive di crescita interessanti per i prossimi anni: se già nel 2023 il 25% delle auto vendute a livello mondiale erano elettriche o ibride, Bcg prevede che entro il 2030 questa percentuale aumenti fino al 55-60%, per arrivare al 75-80% entro il 2035. A sostenere questa crescita saranno le normative più stringenti sulle emissioni, che spingono le case automobilistiche a investire nell’elettrificazione, un total cost of ownership destinato a diventare più competitivo grazie alla riduzione dei costi delle batterie e dei veicoli, e le partnership strategiche che accelereranno l’innovazione e la riduzione dei costi. Infine, si prevede che gli incentivi governativi continuino anche per il futuro a incentivare l’acquisto di veicoli elettrici.

Le prospettive per l’ibrido

In unafase storica di passaggio come quella attuale, infine, i veicoli ibridi rappresentano secondo Bcg un compromesso efficace per i consumatori: il 56% del campione, infatti, ha dichiarato di essere disposto a scegliere un ibrido se le proprie esigenze non sono soddisfatte dai veicoli completamente elettrici.

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