Case Study

Costruire la fiducia, un barattolo alla volta: pesto Barilla sfrutta la blockchain per la tracciabilità del basilico



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Grazie alla collaborazione con xFarm Technologies e Connecting Food, ogni vasetto di Pesto Barilla venduto in Italia è dotato di un QR code sull’etichetta, che consente ai consumatori di seguire il percorso del basilico certificato da un sistema di tracciabilità basato su blockchain

Aggiornato il 24 ago 2024

Claudia Costa

Web Content Editor



pesto barilla

In un’epoca in cui qualità, trasparenza e sostenibilità rispecchiano appieno le richieste dei consumatori italiani, che in materia di food stanno diventando sempre più consapevoli ed esigenti, Barilla non perde tempo e abbraccia i temi dell’innovazione e della tracciabilità con una tecnologia di nuova generazione. Il Pesto Barilla alla Genovese, condimento iconico della cucina italiana, raggiunge ora un nuovo livello di sicurezza e affidabilità attraverso un progetto di collaborazione avviato dapprima con Connecting Food, FoodTech company impegnata a certificare l’autenticità degli alimenti e poi consolidato assieme a xFarm Technologies, tech company che punta alla digitalizzazione del settore agroalimentare.
Il progetto ha permesso di dotare progressivamente i vasetti di Pesto Barilla alla Genovese venduti in Italia di un QR code sull’etichetta, consentendo ai consumatori di ripercorrere il viaggio del basilico – ingrediente principe delle ricette della linea – attraverso un sistema di tracciabilità basato su Digital Twin e Blockchain che mette in mostra la filiera, svelandone origine, valore e sostenibilità. Infatti, conoscere l’intero percorso di produzione e distribuzione del basilico consente di verificare se è stato veramente realizzato nel rispetto di standard ambientali, sociali ed economici (ESG).
La filiera del Basilico Barilla è interamente italiana, certificata e risponde alle esigenze degli amanti del pesto attenti all’impatto sull’ambiente, sul pianeta e sulle persone. Attraverso la “Carta del Basilico“, Barilla si impegna su tre fronti: approvvigionamento di basilico da agricoltura sostenibile, protezione della biodiversità e valorizzazione delle comunità di agricoltori.

Il viaggio del basilico Barilla dal campo al vasetto con Blockchain

Grazie alla tecnologia blockchain di Connecting Food – scelta attraverso la call to action Good Food Makers nel 2020, hub di raccolta idee di giovani startup per metterle al servizio dell’agrifood – è ora possibile ripercorrere il viaggio del basilico del Pesto Barilla alla Genovese “dal campo alla tavola”. Ma come?

Basta semplicemente scansionare il QR code sull’etichetta, accedere a una Web App – senza la necessità di scaricare alcuna applicazione – e inserire il numero di lotto stampato sulla confezione. Da lì, i consumatori possono rivivere le varie fasi del processo produttivo, acquisendo immediatamente informazioni sicure e verificate sugli agricoltori che hanno coltivato il basilico, il luogo di coltivazione, la data di raccolta, e persino la data e il luogo di produzione di quello specifico vasetto di pesto.

Il progetto è reso possibile grazie ai rapporti di fiducia instaurati con i fornitori, che hanno fornito attivamente le informazioni necessarie per la tracciabilità. Barilla ha individuato e mappato tutti gli attori della filiera del pesto alla genovese del basilico, coinvolgendo nel processo 50 unità operative, 19 aziende agricole e 6 fornitori. Inoltre, lo stabilimento Barilla di Rubbiano (PR), che si pone come l’impianto di produzione di sughi più grande e sostenibile in Europa, grazie al ridotto consumo di acqua e al riutilizzo nel processo produttivo, è tra i protagonisti del progetto.

Tracciabilità end-to-end come “finestra” sulla sostenibilità di filiera

Quella di Connecting Food è una soluzione nata dalla complessità del mondo agroalimentare, caratterizzato da supply chain internazionali con tanti attori e sistemi informativi molteplici con standard e linguaggi differenti. Sostanzialmente si tratta di raccogliere, standardizzare, pulire e centralizzare le informazioni dei fornitori diretti o indiretti dando vita ad una unica fonte di dati.

Successivamente vengono creati i Digital Twins di ogni materia prima e dei semi-lavorati fino al prodotto finito che contiene le informazioni riguardanti origine, pratiche di lavorazione, trasformazioni, chilometri percorsi. La tracciabilità di questi gemelli digitali lungo tutta la catena del valore permette di aggiornare continuamente le informazioni che poi verranno condivise all’interno dell’azienda per efficientarne la gestione e all’esterno con i consumatori finali testimoniando il costante impegno di Barilla verso la trasparenza, favorendo un rapporto di fiducia con gli amanti del pesto. Tutti i dati raccolti sono stati autenticati sulla blockchain.

Alla fine, è possibile applicare modelli di Business Analytics e Business Intelligence che permettono di valutare rischi e problematiche, come stimare la solidità della catena di fornitura.

Per il 2023 il QR code sarà presente sulle confezioni di Pesto Barilla alla Genovese in Italia, ma il sistema di tracciabilità in blockchain riguarderà presto anche altre referenze, non solo in Italia ma anche all’estero.

“Il tema della tracciabilità è sempre più caro al consumatore consapevole ed è strettamente connesso a quello della sostenibilità – dichiara Matteo Gori, Global Marketing Director Pesto Barilla – Il QR code in etichetta e la tracciabilità in blockchain ci consentono di essere ancora più vicini ai consumatori, comunicando in maniera trasparente tutta la qualità di una filiera eccellente come quella del basilico italiano, il nostro oro verde, offrendo informazioni sicure e garantite, raccontando chi l’ha raccolto, dove e molto altro”.

Barilla sceglie blockchain per anticipare criticità e assicurare sostenibilità

A livello tecnico, il sistema blockchain di cui si serve Barilla è costruito su Distributed Ledger Technology, che raccoglie e traccia i dati relativi alla filiera delle materie prime, fornendo ai consumatori informazioni sicure e garantite. I dati provengono da fonti autenticate e non possono essere manomessi. E mentre i database tradizionali consentono modifiche o cancellazioni relativamente semplici dei dati, in un database blockchain le informazioni vengono registrate in modo permanente, grazie alla crittografia e alle relazioni tra i set di dati.

Nello specifico, ogni pezzo o set di dati rappresenta un blocco di dati. Ogni blocco è collegato al precedente inserendo un hash crittografico, un timestamp e metadati della transazione. Questi blocchi interconnessi formano una “catena” di blocchi che crea record protetti e inalterabili. Gli hash crittografici non possono essere modificati perché qualsiasi manipolazione dei dati danneggerebbe l’integrità della blockchain.

Nella pratica, la possibilità di tracciare in tempo reale ogni lotto dal campo alla produzione, consente di anticipare qualsiasi criticità che possa evidenziarsi nella catena o che si è già verificata, e quindi risalire all’origine e intervenire. Un altro beneficio è la possibilità di rintracciare e gestire in maniera efficiente certificazioni e protocolli, assicurando che tutto avvenga secondo i propri standard di sostenibilità.

Un modello di innovazione e sostenibilità per l’agroalimentare

Insieme a xFarm Technologies, Barilla ha completato la digitalizzazione della filiera del basilico con l’obiettivo di calcolare in modo accurato le emissioni al fine di mettere in campo azioni atte a ridurlo e assicurare una completa tracciabilità ed efficienza della supply chain fino alla tavola.

La digitalizzazione riguarda tutte le 25 aziende e cooperative conferenti il basilico e coinvolge un totale di 310 ettari di terreno. Una grossa fetta del lavoro è stata volta a semplificare la vita degli agricoltori conferenti che tracciano tutte le informazioni dei terreni, dagli appezzamenti coltivati alle singole attività svolte, archiviando ogni dato all’interno della piattaforma Barilla Farming, sviluppata da xFarm Technologies in collaborazione con il CNR e già utilizzata anche nella filiera del grano tenero della Carta del Mulino.

Ciò consente di calcolare l’impatto effettivo di ogni singola azienda: numerosi parametri ambientali, come l’impronta carbonica, l’impronta idrica, acidificazione ed eutrofizzazione, vengono calcolati sulla base delle attività agronomiche svolte e visualizzati direttamente dall’app Barilla Farming.

Una visione più ampia delle operazioni svolte lungo la filiera garantisce una maggiore efficienza di processo, includendo le fasi dalla trasformazione al confezionamento in fabbrica grazie alla tecnologia Connecting Food. Questo assicura il pieno rispetto del disciplinare da parte dei fornitori e l’individuazione delle pratiche più virtuose, a tutto vantaggio della freschezza e genuinità del prodotto finito e della sostenibilità. Inoltre, l’integrazione del DSS (Decision Support System) sviluppato dal CNR nella piattaforma Barilla Farming permette un monitoraggio continuo e sofisticato delle attività agronomiche, facilitando decisioni più informate e tempestive.

“Il sodalizio con Barilla è di lungo corso, è iniziato già nel 2020 con lo sviluppo della piattaforma Barilla Farming e la digitalizzazione della filiera del grano tenero. Siamo orgogliosi di poter allargare il perimetro della digitalizzazione anche a un’ulteriore filiera chiave come quella del pesto, uno dei prodotti di punta dell’azienda e simbolo dell’agroalimentare italiano” commenta Matteo Vanotti, CEO di xFarm Technologies.

Articolo aggiornato al 24 agosto 2024

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