La siccità sta colpendo circa 300.000 imprese italiane. L’allarme è stato emesso da Coldiretti a seguito della lettura della mappa continentale delle aree maggiormente colpite dall’emergenza idrica elaborata da Copernicus, il programma di osservazione e monitoraggio della terra dell’Unione Europea. L’Italia, insieme a Francia, Spagna e Germania, è uno dei Paesi più aridi. Questa situazione mette a rischio la produzione di grano duro, pomodoro, mais e altri prodotti agricoli, soprattutto nelle aree del Centro Nord e del bacino della Pianura Padana, dove il fiume Po è in secca. In uno scenario in cui si inizia a organizzare il razionamento, il risparmio di acqua in agricoltura è diventato fondamentale per la sopravvivenza delle coltivazioni. Ma come risolvere lo spreco di acqua in agricoltura?
Tecnologia sostenibile per la sopravvivenza dell’agricoltura
Prima azienda agricola acquaponica italiana di origini romane, The Circle nasce nel 2017 da un’intuizione di Valerio Ciotola, Simone Cofini, Lorenzo Garreffa e Thomas Marino, quattro giovani imprenditori classe 1992 che, nell’acquaponica, hanno intravisto la fattibilità di un business oggi scalabile che contribuisce a risolvere le più spinose problematiche ambientali.
L’acquaponica è una tecnologia agricola che combina idroponica e acquacoltura abbinando coltivazione fuori suolo e allevamento di pesci. Ad oggi, The Circle possiede il più grande impianto acquaponico del continente europeo, esteso su 5000mq. Varietà di piante ed erbe di altissima qualità e pregiate, pesti, oli e sali aromatizzati hanno attirato l’attenzione di alcuni dei maggiori player del settore ristorazione.
“The Circle è la prova che risparmiare fino a 135 litri di acqua per chilogrammo di prodotto rispetto all’agricoltura tradizionale è possibile grazie a un concetto di coltivazione che supera la tradizione e combina sensori, ricircolo di acqua e riduzione dei concimi chimici. L’acquaponica è solo uno degli esempi di tecnologia sostenibile che funziona e che la Commissione Europea incentiva. I modi per ridurre lo spreco di acqua in agricoltura su larga scala ci sono, c’è bisogno di visione e di accelerare con gli investimenti per creare una filiera più sostenibile” spiega Thomas Marino, co-fondatore di The Circle.
Un decalogo per ridurre lo spreco di acqua
Nata con l’obiettivo di contrastare la mancanza di oro blu e di terra nel settore attraverso l’acquaponica, The Circle ha costruito un decalogo delle soluzioni possibili per ridurre lo spreco di risorse idriche in agricoltura basato sul concetto di ricircolo rivolto anche a tutte quelle realtà che non producono in vertical farming:
- Ridurre l’uso di pesticidi e fertilizzanti: il ridimensionamento dell’uso di pesticidi e fertilizzanti migliora la capacità del suolo di trattenere l’acqua e riduce la necessità di irrigazione.
- Monitorare l’umidità del suolo: esistono in commercio sensori che rilevano l’umidità del suolo e segnalano quando è necessario irrigare le colture per evitare l’uso eccessivo di risorse idriche.
- Irrigare con l’acqua piovana: chi non è dotato di appositi sistemi di filtraggio per irrigare i campi con l’acqua depurata proveniente da fonti alternative può utilizzare l’acqua piovana raccolta all’interno dei serbatoi e contribuire all’abbattimento dello stress idrico e all’eliminazione dell’uso di acqua potabile.
- Valutare le condizioni meteorologiche: adattare l’irrigazione in base alle condizioni meteorologiche, monitorabili anche grazie all’utilizzo di sensori, riduce la necessità di irrigazione durante periodi di pioggia o di alta umidità.
- Ridurre l’evaporazione: l’evaporazione è uno dei principali fattori di spreco di acqua in agricoltura. Coprire il suolo con del materiale organico come il compost o con materiali sintetici come la plastica, può aiutare a contenere il fenomeno.
- Utilizzare sistemi di filtraggio: i sistemi di filtraggio consentono di riutilizzare più volte la stessa acqua rimuovendo detriti e altre impurità in un’ottica di ricircolo continuo.
- Utilizzare sistemi di irrigazione a goccia o microirrigazione: a differenza dell’irrigazione a pioggia o a spruzzo, questi sistemi somministrano l’acqua direttamente alle piante, in modo graduale e controllato, riducendo le perdite per evaporazione, drenaggio o versamento in aree non coltivate.
- Controllare la luce naturale: l’uso di tecniche di coltivazione in serra, come l’utilizzo di teli, tende o altri dispositivi atto a limitare l’ingresso di luce può regolare la temperatura e prevenire una maggiore richiesta di acqua da parte delle piante.
- Fare manutenzione agli impianti: la manutenzione periodica dei sistemi idrici consente di rilevare tempestivamente eventuali perdite d’acqua e infiltrazioni
- Puntare a un sistema di coltivazione a circuito chiuso: in un sistema di coltivazione a circuito chiuso l’acqua e i nutrienti vengono pompati attraverso le piante coltivate, in modo da riciclarli continuamente e minimizzare gli sprechi.