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FoodER: in Emilia-Romagna la prima università internazionale dell’agroalimentare

Food-ER consentirà di progettare e avviare, entro il prossimo triennio, un insieme di attività di formazione tale da fornire ai giovani gli strumenti per dare risposte nuove nell’agri-food, guardando alla piena sostenibilità, anche in rapporto alla scarsità di risorse globali e ai cambiamenti climatici

Pubblicato il 24 Ago 2022

FoodER Emilia-Romagna

Nasce FoodER (Emilia-Romagna International Network for Education and Industrial Research on Food and Beverage), la prima università internazionale dell’agroalimentare, che consentirà di progettare e avviare, entro il prossimo triennio, un insieme di attività di formazione tale da fornire a giovani talenti gli strumenti per rispondere alle sfide dell’agrifood, guardando alla piena sostenibilità, anche in rapporto alla scarsità di risorse globali e ai cambiamenti climatici: master di secondo livellolaurea magistralealta formazione dedicata alle imprese, rafforzamento dei dottorati di ricerca. E di farlo a partire dalla Food Valley regionale, comparto d’eccellenza in Italia e a livello internazionale, col record europeo di prodotti Dop e Igp, aziende e gruppi industriali noti in tutto il mondo, così come saperi e tradizioni artigianali.

Il progetto FoodER si avvia con lo stanziamento di 3 milioni di euro da parte della Regione con l’obiettivo di rendere l’Emilia-Romagna un polo di attrazione di talenti internazionali e garantire un flusso costante di alte specializzazioni necessario anche alla crescita delle filiere produttive, alla creazione di imprese innovative e start-up tecnologiche nel settore agroalimentare, alla ricerca pubblica e privata, per diventare sempre più punto di riferimento nel Paese e all’estero nell’affrontare e risolvere problematiche di grande attualità, per uno sviluppo sostenibile e rispettoso delle risorse naturali.

Un hub nazionale nella Food Valley per coinvolgere i giovani nella sfida della sostenibilità

“Facciamo nascere un hub nazionale della didattica e delle competenze in un comparto dove la nostra regione fa vincere la qualità del mondo, per attirare qui giovani che ci aiutino nella sfida della sostenibilità, della competitività delle nostre imprese e del buon lavoro. E ancora una volta lo facciamo come sistema regionale, mettendoci insieme: università, centri di ricerca, grandi gruppi e realtà dalle forti radici territoriali e nella tradizione” spiega il Presidente Stefano Bonaccini.

“Come Regione diamo l’impulso e sosteniamo la nascita di FoodER, ringraziando tutti i soggetti coinvolti per la risposta positiva e l’impegno nel realizzarla, a partire dai Rettori – continua Bonaccini – Ripercorriamo la strada che abbiamo aperto con MUNER, la Motorvehicle University of Emilia-Romagna, che oggi richiama centinaia di ragazze e ragazzi da tutto il mondo coi suoi corsi di laurea internazionali in ingegneria nell’automotive, e non è un caso se proprio dalle loro facoltà arrivano risposte innovative su motori ecologici e veicoli moderni. Allo stesso modo vogliamo che anche dalla Food Valley arrivi una nuova spinta su ricerca e innovazione in un comparto così importante come quello agroalimentare, che serva al nostro territorio e al Paese”.

FoodER Emilia-Romagna

Atenei, centri di ricerca e imprese insieme per attrarre talenti da ogni Paese

Dai nuovi metodi per la qualità e la sicurezza alla digitalizzazione e innovazione dei processi produttivi. Dalla riduzione dell’impatto ambientale delle produzioni – consumi d’acqua, territori, emissioni – a nutrizione e salute. Dalla tracciabilità e dalla legislazione di settore al design e alla creatività applicati alla buona tavola. E molti altri temi e materie sui quali giovani talenti di ogni Paese potranno formarsi in Emilia-Romagna grazie a FoodER.

Food-ER è il network voluto dalla Regione che vede insieme le quattro Università regionali, i soci fondatori: di Parma – capofila del progetto -, Modena e Reggio Emilia, Bologna, Ferrara. Ai soci fondatori si affiancano come soci aggregati, l’Università Cattolica del Sacro Cuore di Piacenza, che già fa parte della Rete di Alta Tecnologia della Regione Emilia-Romagna; il Clust-ER Agroalimentare, che riunisce soggetti pubblici e privati, centri di ricerca, imprese, enti di formazione; imprese regionali, sia quelle leader di filiera che le piccole e medie imprese, e i cinque quartieri fieristici internazionali: Bologna Fiere, Fiere di Parma, Fiere di Rimini – Ieg, Cesena, Fiere di Piacenza. I nuovi percorsi curriculari valorizzeranno le specializzazioni e le competenze espresse dai singoli territori, dalle Università e dalle imprese del settore.

“Con questa iniziativa puntiamo a formare un nuovo gruppo di esperti e manager che abbiano cultura e caratura internazionale, ma anche grande conoscenza del patrimonio enogastronomico e produttivo identitario dei nostri territori. Cogliendo le nuove sfide green, dalla terra alla tavola, cui bisogna dare risposta. Food-ER è una straordinaria novità nel panorama italiano e non a caso nasce proprio in Emilia-Romagna. Una grande occasione per qualificare il nostro sistema delle competenze e mettere nuovi talenti a disposizione delle nostre filiere produttive per mantenerle nell’eccellenza certificata, tracciata e salvaguardata. Creando in questo modo nuova occupazione di qualità” dichiara Vincenzo Colla, Assessore alle attività produttive.

FoodER: il network internazionale per l’educazione e la ricerca industriale

FoodER prevede lo sviluppo di un programma internazionale di alta formazione inter-ateneo, con una forte integrazione con il sistema industriale, un’offerta formativa riconoscibile ed inclusiva e il rilascio di titoli congiunti. L’offerta formativa attivata comprenderà: master di II livello, una laurea magistrale, alta formazione dedicata alle imprese, dottorati di ricerca rafforzati e coordinati. Sarà condivisa e realizzata esclusivamente in lingua inglese secondo un sistema di formazione “diffusa”, ossia costituito da diversi “pacchetti tematici” che potranno essere scelti dagli studenti al fine di completare il percorso di studio in maniera personalizzata e sulla base di specifiche esigenze.

Il percorso progettato sarà sviluppato in connessione con le attività di ricerca, promuovendo e supportando la collaborazione tra i gruppi e le infrastrutture per la ricerca, facilitando le interazioni con i partner industriali e di ricerca nazionali ed internazionali. Le risorse saranno concentrate su progetti strategici che rispondano alle sfide globali del settore e alle esigenze delle imprese, anche acquisendo nuove risorse pubbliche e private.

Il coinvolgimento delle imprese emiliano-romagnole nel progetto FoodER permetterà di costruire un network di partner del settore che siano disposti a mettere in rete i loro impianti pilota a favore dello sviluppo delle competenze e di nuove tecnologie. Una volta a regime, FoodER darà vita ad un incubatore/acceleratore verticale regionale caratterizzato da una forte connessione tra start up e tessuto industriale partner del progetto in un’ottica di collaborazione e Open Innovation.

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