Buono, accessibile, sicuro e rispettoso dell’ambiente: il cibo irlandese rispetta tutti questi parametri. E anche nel 2021 l’Irlanda figura al 1° posto del Global Food Security Index (GFSI), la classifica annuale dell’Economist Intelligence Unit (EIU), realizzato con la collaborazione di Corteva Agriscience, che misura la sicurezza alimentare in 113 Paesi del mondo attraverso le metriche di accessibilità, disponibilità, qualità, sicurezza e resilienza (ne abbiamo evidenziato i principali risultati ed evidenze in questo articolo). L’Irlanda ha sbaragliato la concorrenza in tutti parametri con una significativa mole di investimenti in ricerca e sviluppo nel settore agroalimentare.
Come si legge nel GFSI, nel corso di dieci anni, l’Irlanda è stata in grado di mantenere bassi i costi alimentari, affrontando al contempo le disuguaglianze e garantendo che rimanga in vigore una rete di sicurezza. Ha visto un grande salto nella ricerca e sviluppo agricolo ed è stata in grado di ridurre al minimo la perdita di cibo, contribuendo a garantire che sia disponibile abbastanza cibo di qualità. Il governo ha anche elevati standard nutrizionali ed è politicamente impegnato nell’adattamento.
La nazione più sicura al mondo dal punto di vista alimentare è leader a livello internazionale nell’agritech e nell’industria di trasformazione. Agricoltura e allevamento sono settori cardine per l’economia in Irlanda tanto che circa 150 mila addetti, su meno di 5 milioni di abitanti, producono cibo per 35 milioni di persone. Il 10% del latte per bambini consumato nel mondo è prodotto qui.
Il merito di una produzione sempre più high-tech e sostenibile va ai diversi attori della “tripla elica”: imprese privati, centri di ricerca e istituzioni governative come Enterprise Irland, l’agenzia per l’innovazione e lo sviluppo, 1° Venture Capital d’Europa.
Irlanda: la sicurezza alimentare negli impianti di trasformazione
Al 12° European Food Sure Summit, svoltosi a Milano il 14 e 15 giugno, l’irlandese Unison Process Solutions ha presentato il primo sistema al mondo di auto-test di integrità degli scambiatori di calore impiegati nei processi di pastorizzazione e sterilizzazione.
Dal latte alla birra, dal gelato all’aranciata, la sicurezza di ogni alimento risiede anche nella costante efficienza dell’impianto di trasformazione. Fino ad oggi il monitoraggio degli scambiatori di calore a piastre è stato manuale e saltuario: da uno a quattro volte l’anno con il rischio di non individuare piccoli difetti e crepe che possono causare gravissime contaminazioni.
Il nuovo sistema HEIST™ (Heat Exchanger Integrity Self-Testing) dell’azienda irlandese, invece, garantisce un monitoraggio continuo senza smontare il macchinario.
Il programma di sostenibilità alimentare che supervisiona il 90% del food&beverage
L’Irlanda pone grande attenzione anche nell’accelerare i processi di decarbonizzazione legati all’agricoltura. Il programma Origin Green di Bord Bia è stato lanciato nel 2012, quando ancora la sostenibilità non era entrata a pieno titolo a livello internazionale. L’Agenda Onu 2030 per lo Sviluppo Sostenibile, infatti, è stata sottoscritta da 193 paesi solo tre anni più tardi.
Il primo programma di sostenibilità agroalimentare che opera su scala nazionale, unendo governo, settore privato e l’intera supply chain, dopo dieci anni ha dato risultati tangibili ed eclatanti. Con il 90% del food&beverage prodotto sotto la supervisione del programma Origin Green, le 300 imprese alimentari e 55 mila aziende agricole hanno ridotto di oltre il 6% la produzione di CO2 per unità di carne e di latte animale.
Produzione sempre più hi-tech e sostenibile: le soluzioni delle startup
Nel 2050 ci saranno 10 miliardi di persone da sfamare e molte soluzioni verranno proprio dalle nuove tecnologie: intelligenza artificiale, sensori, automazione e data analytics. Enterprise Ireland non ha rallentato il supporto alle startup nemmeno durante la pandemia.
Applicazioni che ogni anno animano l’Innovation Arena, la più importante vetrina internazionale dell’agri-tech. Il contest si tiene in occasione del National Ploughing Championships, la più grande fiera agricola all’aperto del mondo, quest’anno di nuovo in presenza dal 20 al 22 settembre a Ratheniska, nella contea di Laois.
La competizione dell’anno scorso ha attirato più di 50 partecipanti focalizzando l’attenzione sulla sostenibilità. Il vincitore è stato Brandon Bioscience, che ha sviluppato una nuova formula a base di un’alga biostimolante per ridurre l’uso di azoto nei fertilizzanti.
L’Agritech StartUp Award è andato ad ApisProtect che sta fornendo sistemi di allerta precoce agli apicoltori di tutto il mondo. Premiate anche le startup Carbon Harvesters con la tecnologia per misurare le pratiche di sostenibilità adottate monetizzando le riduzioni delle emissioni negli allevamenti; e FodderBox che permette la coltivazione idroponica di foraggio e di alghe per l’alimentazione dei ruminanti.
Innovare la produzione lattiero-casearia migliorando reddittività e sostenibilità
Enterprise Ireland favorisce lo sviluppo e la diffusione delle nuove tecnologie anche attraverso centri di ricerca all’avanguardia. Fiore all’occhiello sono il Food for Health Ireland Centre, il Meat Technology Ireland, il Dairy Processing Technology Centre che ha appena ricevuto da Enterprise Ireland uno stanziamento di 14 milioni di euro.
L’obiettivo è innovare la produzione lattiero-casearia conciliando redditività e sostenibilità secondo i parametri del 2030 Climate Energy Policy Framework europeo. Il centro potrà contare nei prossimi 5 anni su altri 20 milioni di euro da industrie partner e bandi di ricerca. Una bella iniezione di fiducia per la Terra e i suoi abitanti.