Quello dello spreco alimentare è un tema di grande attualità. Basti pensare che circa un terzo del cibo prodotto a livello globale viene perso o sprecato, una percentuale che arriva a toccare il 50% nel caso di frutta e verdura. Questi alimenti, particolarmente apprezzati dagli italiani, finiscono spesso per ammuffire nei frigoriferi o addirittura sugli scaffali dei supermercati. Un esempio di come le tecnologie possono aiutare a combattere lo spreco di frutta e verdura, arriva dalla startup italiana AgreeNET che per affrontare questa problematica ha ideato PìFresc, un innovativo sistema per la conservazione della frutta fresca.
AgreeNET è una delle sette startup selezionata nella prima edizione di FoodSeed, il programma di accelerazione e sviluppo AgriFoodTech e Open Innovation della Rete Nazionale di CDP Venture Capital SGR – sostenuto da partner promotori e co-investitori quali Fondazione Cariverona, UniCredit e Eatable Adventures, tra i principali acceleratori FoodTech su scala globale, in qualità di co-investitore e gestore operativo del programma.
PìFresc, una soluzione innovativa per la conservazione della frutta fresca
La FAO stima che in tutto il mondo il 13% del cibo venga perso lungo la catena di distribuzione, mentre in Europa la distribuzione, stoccaggio e trasporto rappresentano il 20% delle perdite. Il valore economico delle perdite e sprechi alimentari è di 16 miliardi di euro in Italia e 143 miliardi nell’UE.
Grazie a tecnologie indirizzate a evitare lo spreco di frutta, PìFresc offre vantaggi a produttori e distributori dell’ortofrutticolo, non solo prolungando la durata di conservazione della frutta a scaffale (shelf-life), ma assicurando un incremento significativo dei ricavi e dei profitti.
Realizzato con un materiale innovativo a base biologica e biodegradabile, PìFresc viene applicato direttamente come uno sticker sul packaging dei prodotti, per poi rilasciare sostanze naturali normalmente prodotte dalle piante per proteggersi da microrganismi patogeni.
Un “semplice” adesivo in grado di ridurre il food waste e aumentare i profitti
Un processo che permette – secondo i test condotti – di ritardare l’insorgenza della muffa di almeno una settimana e di ridurre lo spreco dovuto al deperimento e le relative perdite economiche fino al 74%, con un’efficacia che si estende oltre un mese (quindi anche quando il prodotto è già nelle case dei consumatori).
PìFresc è una soluzione naturale ideale per i frutti non climaterici ed è quindi indispensabile per una vasta gamma di prodotti tra cui agrumi, uva da tavola, fragole, frutti di bosco, ciliegie, di cui l’Italia è uno dei principali produttori a livello mondiale.
Garantisce l’efficacia anche con confezioni non sigillate offrendo flessibilità nell’imballaggio e nella distribuzione, il che riduce i reclami dei clienti e apre a nuovi mercati più lontani. PìFresc è inoltre in linea con le politiche ambientali e normative sul packaging sostenibile.
Ortofrutta, tecnologie contro lo spreco alimentare: il whitepaper di AgreeNET
Il team di AgreeNET, composto da giovani professionisti con anni di esperienza nel campo dell’analisi degli alimenti, dello sviluppo di biomateriali, dell’agronomia e della gestione di progetti complessi, sta attualmente raccogliendo capitali da fondi di Venture Capital per avviare la produzione e la commercializzazione del prodotto e per sviluppare ulteriori tecnologie a supporto della filiera agroalimentare.
Nel frattempo ha pubblicato ‘Shelf-life e Ortofrutta‘, un whitepaper disponibile gratuitamente che mira a sensibilizzare i lettori sul problema dello spreco alimentare, focalizzandosi in particolare sul settore ortofrutticolo.
Il whitepaper include contributi di rappresentanti di aziende e startup impegnate nella lotta al food waste come Oscar Farinetti (imprenditore nel settore food e fondatore Eataly), Vincenzo Vitiello (CPO e Co-founder Vitesy), Giulio Martinacci (CEO e Co-founder Tuidi), Francesco Tansella (CEO e Co-founder Olivia), Mirco Cerisola (Italy Country Director Too good to go), Paolo Rellini (COO e Co-founder Regusto), Alberto Barbari (Regional VP Italy Eatable Adventures).
L’obiettivo è fornire una panoramica del problema e delle specificità delle filiere italiane, evidenziando alcune soluzioni innovative e mettendo in luce le criticità dal punto di vista della filiera e del regolatore europeo, esplorando il mondo dell’active packaging e le sue potenzialità.