L’articolo 101, paragrafo 1, del Trattato sul Funzionamento dell’Unione europea (“TFUE”) vieta gli accordi tra imprese che restringono la concorrenza, come gli accordi tra concorrenti che comportano prezzi più elevati o quantità inferiori. Al contempo, l’articolo 42 del TFUE stabilisce che le regole di concorrenza si applicano al settore agricolo solo nella misura determinata dal Parlamento e dal Consiglio.
Nel contesto della riforma della Politica Agricola Comune per il periodo 2023-2027, i co-legislatori hanno adottato l’anno scorso una nuova deroga, che consente le restrizioni della concorrenza negli accordi del settore agricolo se queste sono indispensabili per conseguire standard di sostenibilità più elevati rispetto alle norme obbligatorie ai sensi della normativa dell’Unione o nazionale. Tale deroga è contenuta nell’articolo 210 bis del regolamento (CE) n. 2021/2117, che modifica il regolamento (CE) n. 1308/2013 recante organizzazione comune dei mercati dei prodotti agricoli.
Gli accordi dovrebbero perseguire determinati obiettivi ambientali, come la riduzione dell’uso di pesticidi e del pericolo di resistenza antimicrobica e la protezione della salute e del benessere degli animali. Parti degli accordi dovrebbero essere produttori agricoli che agiscono di concerto con altri attori della catena di approvvigionamento. Inoltre, la Commissione e le autorità nazionali garanti della concorrenza hanno il diritto di sospendere tali accordi o imporre modifiche ad essi, qualora ritengano che ciò sia necessario per evitare l’esclusione della concorrenza o che siano compromessi gli obiettivi di cui all’articolo 39 TFUE.
La Commissione consulta i portatori di interessi sugli accordi di sviluppo sostenibile nell’agricoltura
Il Consiglio e il Parlamento hanno chiesto alla Commissione di emanare orientamenti sulle condizioni di applicazione di tale deroga entro l’8 dicembre 2023. Ciò contribuirebbe anche all’adempimento, da parte della Commissione, del suo mandato nell’ambito della strategia “Dal produttore al consumatore” e di chiarire il campo di applicazione delle norme di concorrenza in materia di azioni collettive nel settore dell’agricoltura.
Perciò, la Commissione europea invita i portatori di interessi come produttori primari, trasformatori, grossisti, dettaglianti e fornitori di fattori produttivi a condividere la loro esperienza in materia di accordi volti a conseguire gli obiettivi di sostenibilità nelle catene di approvvigionamento agroalimentari. Anche altri portatori di interessi, come analisti del settore, esponenti del mondo accademico e organizzazioni specializzate nell’ambito della sostenibilità nell’agricoltura, possono fornire il loro contributo.
Le informazioni raccolte – sui tipi di accordi di sostenibilità conclusi finora o che vorrebbero concludere, sulle potenziali restrizioni della concorrenza che da tali accordi sarebbero potute derivare o potrebbero derivare e sugli eventuali effetti di tale cooperazione sull’offerta, sui prezzi, sull’innovazione e su altri elementi – aiuteranno la Commissione a elaborare orientamenti su una nuova deroga in virtù della quale gli accordi di sostenibilità nel settore agricolo siano esentati, a determinate condizioni, dalle norme in materia di concorrenza.
Tutti i portatori di interessi sono invitati a presentare le loro osservazioni sul sito web della consultazione della Commissione entro il 23 maggio 2022. La Commissione esaminerà attentamente tutti i contributi e pubblicherà sul sito web della consultazione una sintesi dei principali risultati e le conclusioni.
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