L’innovazione nell’agrifood passa attraverso i concetti di digitalizzazione, resilienza e ora più che mai, sostenibilità. E’ questo il volto dell’agroalimentare presentato ad Expo Dubai in occasione dell’evento People – Planet – Prosperity, la conferenza di alto livello dedicata alla promozione delle best practices e delle esperienze condivise tra Italia ed Emirati Arabi Uniti, alla presenza del Ministro delle Politiche Agricole Stefano Patuanelli, accompagnato dalla rappresentanza del CREA, il Consiglio per la ricerca in agricoltura e l’analisi dell’economia agraria.
“Le aziende agricole italiane sono le più diversificate in Europa in attività, e l’agricoltura italiana è un modello per lo sviluppo rurale in Europa e probabilmente nel mondo”, e mostrando i risultati dei suoi progetti a Expo 2020 Dubai, la speranza per il CREA è di “attrarre l’attenzione e promuovere nuove partnership tra Italia ed Emirati Arabi Uniti” spiega Stefano Vaccari, direttore generale del CREA.
Una delegazione di 15 Gruppi di Azione Locale (GAL), ha presenziato come portavoce di 200 comunità territoriali italiane, che partecipano al progetto CREA Rete L.E.A.D.E.R., incubatore di progetti e strategie innovative che mettono al centro i territori rurali, coniugando coesione sociale e sostenibilità economica e ambientale. Cofinanziato dall’UE e sostenuto dal MiPAAF e con il Programma “Rete Rurale Nazionale 2014-2023”, solo negli ultimi cinque anni, ha coinvolto oltre 12 mila partner e dato vita ad oltre 15 mila progetti.
Il modello vincente dell’agricoltura italiana per produzioni sostenibili e circolari in sicurezza
Nel panel Best Practices for Innovation in Agriculture, dedicato all’agricoltura di precisione, come innovazione di processo, CREA ha presentato alcune delle attività di ricerca con ricadute reali e concrete, in termini di soluzioni innovative e di processi di assistenza tecnica.
i-Guess Med – acronimo di Innovative Greenhouse Support System in the Mediterranean Region – è il sistema innovativo di supporto alle decisioni (DSS), basato su Big Data e Intelligenza Artificiale, per la fertirrigazione efficiente (soprattutto nelle aree con acque di bassa qualità, quali la salina, riducendo contemporaneamente l’uso di acqua e le perdite di nutrienti e sostanze chimiche nell’ambiente); la gestione di malattie e di parassiti (attraverso la valutazione dei rischi effettuata tramite la gestione integrata) e il miglioramento delle condizioni climatiche delle serre orticole (attraverso l’evapotraspirazione colturale), in particolare per le piante di pomodoro in suolo e fuori suolo della Regione Mediterranea. L’obiettivo è quello di ottenere sia produzioni più sane e sostenibili sia di qualità superiore che dalle rese più elevate.
SimAgri è il simulatore di guida in grado di replicare un cantiere di lavoro agro-meccanico, anche di notte, ma anche una situazione di guida su strada, utile per verificare le prestazioni delle macchine, per la formazione del personale in sicurezza e per massimizzare le possibilità in termini di utilizzo del prodotto e sostenibilità ambientale, offerte dalla agricoltura di precisione.
La sua concezione prevede un sistema di realtà virtuale/immersiva “driver in the loop”: il conducente, immerso nel trattore e nell’ambiente di lavoro, verifica i comandi e riceve i relativi feedback. Presenta modelli realistici per ricostruire eventi da scenari reali acquisiti, con effetti sulla sostenibilità, formazione e digital twin (gemello digitale) delle aziende agricole.
Per quanto riguarda l’economia circolare è stato presentato il biochar, un carbone naturale, ottenuto tramite un processo di pirolisi da residui colturali, in questo caso da potature di palme negli agroecosistemi desertici. Il biochar consente sia di migliorare la fertilità fisica, chimica e biologica dei suoli, in particolare quelli aridi, sabbiosi e poveri di nutrienti e la ritenzione idrica e di nutrienti, sia di incrementarne il sequestro di carbonio, concorrendo a ridurre le emissioni di CO2 e, di conseguenza, a mitigare i cambiamenti climatici.
Nel panel sulle Diete Tradizionali come motore dello Sviluppo Sostenibile e del Turismo, il CREA ha mostrato il valore aggiunto dell’integrazione tra tradizione e innovazione, nelle aree rurali. Sono state presentate tre esperienze dal Nord al Sud Italia nella progettazione di nuovi modelli di sviluppo che combinano prodotti agroalimentari locali di alto valore, patrimonio, paesaggio e turismo.