Eventi

Sostenibilità e inclusività dei sistemi agroalimentari: ne parlano gli Osservatori Digital Innovation a Dubai

Gli Osservatori Digital Innovation della School of Management del Politecnico di Milano, uno dei primi centri di ricerca dell’Unione Europea nell’ambito dell’innovazione digitale e tra i più importanti al mondo, porteranno all’Expo 2020 di Dubai, le eccellenze italiane dell’innovazione digitale applicata all’agroalimentare in occasione del convegno “Innovation for sustainable and inclusive agri-food systems”.

Pubblicato il 11 Feb 2022

shutterstock_747576208mod

L’avvio posticipato di un anno ha tolto poco o nulla all’Expo 2020 di Dubai, capace di attrarre ad oggi più di 12 milioni di visitatori – oltre 800mila quelli ad aver varcato le soglie del Padiglione Italia – e destinata ad accoglierne molti altri fino al 31 marzo 2022. Gli Osservatori Digital Innovation della School of Management del Politecnico di Milano, uno dei primi centri di ricerca dell’Unione Europea nell’ambito dell’innovazione digitale e tra i più importanti al mondo, porteranno nell’emirato le eccellenze italiane dell’innovazione digitale applicata all’agroalimentare in occasione del convegno “Innovation for sustainable and inclusive agri-food systems”.

L’evento organizzato dagli Osservatori Food Sustainability, Smart AgriFood e Contract Logistics, che si svolgerà il prossimo 21 febbraio presso l’Innovation House di Fondazione Politecnico di Milano, Regione Lombardia e Politecnico di Milano, mostrerà quali sono le sfide globali della sostenibilità nel settore agroalimentare e il ruolo dell’innovazione digitale come abilitatore di una trasformazione sostenibile. L’evento prevede la presentazione dei dati più significativi delle varie ricerche condotte nell’ambito da oltre 40 ricercatori, le testimonianze di innovazioni portate nel mondo dai player italiani (Gulliver, Number1, PPS – Price Performance Solutions) e la formazione innovativa collegata (i corsi di Agricultural Engineering e Food Engineering).

Abbiamo perciò chiesto a chi è direttamente coinvolto nell’evento di raccontarci come è nata l’idea di realizzarlo proprio a Dubai e perché è importante parlare di agroalimentare e logistica negli Emirati Arabi.

 

Quali opportunità esistono per la logistica AgriFood in un contesto così innovativo come Dubai?

Damiano Frosi, Direttore dell’Osservatorio Contract Logistics “Gino Marchet”

“L’incrocio tra “AgriFood” e “Logistica” è quello tra due pilastri portanti dell’economia globale e il risultato non può che essere effervescente! Il cibo non si può digitalizzare, ma deve essere trasportato e reso disponibile a miliardi di persone nel mondo. La Logistica sta dimostrando – in particolare dal 2020 – il suo ruolo cruciale per il settore AgriFood e finalmente ne viene riconosciuta l’assoluta strategicità, in particolare per conseguire gli obiettivi di sostenibilità (economica, ambientale e sociale). Le sfide di questo comparto sono tantissime: l’aumento del costo dei fattori produttivi (e ricordiamo che nel settore dell’AgriFood la logistica può incidere anche più del 15% del fatturato), la difficoltà di trovare manodopera, la sempre più fondamentale attenzione alla qualità del trasporto e della conservazione, la necessità di individuare modelli distribuitivi che consentano il minor numero di emissioni e sprechi, la capacità di sostenere la crescita del canale eCommerce in modo sostenibile. L’innovazione tecnologica e digitale, con l’intento di dare una forte spinta alla sostenibilità, è sicuramente la strada più promettente per rispondere alle sfide elencate e il contesto di Dubai è l’occasione per poterci confrontare sui progetti innovativi che stanno facendo fare alla logistica AgriFood passi da gigante in termini di efficienza ed efficacia.”

Quali sono le principali sfide di sostenibilità dove si concentra l’innovazione delle startup agrifood a livello globale? Come stanno rispondendo le imprese agrifood italiane, che saranno presentate a Dubai?

Giulia Bartezzaghi, Direttrice dell’Osservatorio Food Sustainability

“L’analisi di oltre 1.800 startup agrifood a livello internazionale e che perseguono uno o più degli obiettivi di sviluppo sostenibile inclusi nell’Agenda 2030 delle Nazioni Unite (SDG) mette in luce che gli ambiti di sostenibilità dove si concentra l’innovazione delle giovani imprese sono porre fine all’insicurezza alimentare e nutrizionale e promuovere un’agricoltura sostenibile (SDG 2), garantire modelli sostenibili di produzione e di consumo (SDG 12) e incentivare una crescita economica duratura, inclusiva e sostenibile e un’occupazione dignitosa per tutti (SDG 8). In risposta a queste sfide, le imprese agrifood italiane promuovono nuove pratiche di economia circolare e soluzioni di packaging “smart” per la prevenzione dello spreco alimentare, tecnologie innovative per l’agricoltura di precisione e la tracciabilità di filiera, modelli innovativi di filiera inclusiva e di logistica sostenibile.”

La ricerca dell’Osservatorio Smart AgriFood mostra che gli Emirati Arabi sono tra i primi Paesi al mondo in termini di finanziamenti alle startup Smart AgriFood. Come mai riveste un ruolo così importante questo paese?

Chiara Corbo, Direttrice dell’Osservatorio Smart AgriFood

“È vero, le startup degli Emirati Arabi attive nell’ambito dell’innovazione digitale nell’agrifood raccolgono quote importanti di finanziamenti, posizionando così gli Emirati Arabi tra i primi dieci Paesi al mondo. Una tendenza, questa, che vediamo già da diversi anni, con un numero importante di startup che operano in particolare nell’ambito della produzione della materia prima, ossia Agricoltura 4.0, Vertical Farming, ecc. Del resto le sfide globali di fronte a cui si trova il settore agricolo e alimentare rendono ormai essenziale investire in innovazione: il territorio degli Emirati Arabi è caratterizzato da scarsità di risorse idriche e di terre arabili e il Paese è perciò costretto a importare gran parte del cibo necessario a sfamare la popolazione. Gli effetti generati dalla pandemia, inoltre, hanno reso quanto mai evidente la necessità di investire in innovazione, come del resto conferma la strategia per la sicurezza alimentare degli Emirati Arabi, che prevede di raggiungere obiettivi di food security entro il 2050 lavorando, in particolare, sull’implementazione di strategie agricole resilienti che possano aumentare la produttività preservando gli ecosistemi. Il tutto facendo leva su innovazione e valorizzazione delle produzioni locali.  Dunque gli Emirati si confermano uno sbocco commerciale fondamentale per le aziende italiane dell’agrifood ma, al tempo stesso, un hub di grande interesse per tutte le giovani realtà innovative che sapranno proporre soluzioni capaci di coniugare produttività, qualità e sostenibilità delle produzioni agricole e alimentari.”

Quali spazi per una software house italiana a Dubai? Perché nell’AgriFood?

Stefano Capoferri, Business Development Manager di Gulliver S.r.l.

“Dubai e l’Expo rappresentano una grande opportunità di confronto e crescita, di miglioramento continuo per Gulliver, che già da tempo si impegna e lavora attivamente nel settore dell’agrifood, portando non solo soluzioni digitali che mettano in contatto gli agricoltori direttamente con i client finali tramite marketplace, ma dando anche vita ad un vero e proprio progetto start-up: “Legur”, l’app dedicata all’ottimizzazione dei flussi logistici inbound nel settore dell’agrifood, già utilizzata da diverse aziende italiane del settore.
Gulliver S.r.l nasce con l’obbiettivo di realizzare software innovativi che comportino un effettivo vantaggio strategico e un’opportunità di miglioramento per le aziende. Il successo riscontrato già con importanti clienti italiani e internazionali ci ha portato a voler internazionalizzare il nostro business in modo sempre più ingente, grazie anche all’aiuto delle nostre due piattaforme tecnologiche che riescono a garantire affidabilità, scalabilità, protezione degli investimenti e velocità di sviluppo.”

La logistica AgriFood internazionale è stata messa a dura prova dal periodo pandemico. Come si conciliano innovazione e sostenibilità in questo senso?

Renzo Sartori, Presidente di Number1 Logistics Group Società Benefit

“In generale possiamo dire che il sistema ha tenuto grazie ad alcuni trend che rimarranno come pilastri anche negli anni a venire. Tra questi segnaliamo l’uso delle tecnologie digitali, fondamentale per garantire la continuità delle attività economiche (es. smart working); il ricorso a politiche più “nazionalistiche” che stanno incentivando il rientro dall’estero di alcune fasi delle filiere considerate strategiche; infine, la pandemia ha incrementato la sensibilità dell’opinione pubblica nei confronti di tematiche ambientali e sociali, aumentando la consapevolezza della necessità di tutelare e preservare l’ecosistema a cui apparteniamo, spingendo i governi a mettere la sostenibilità al centro delle proprie politiche, come sta succedendo in Italia con il PNRR. Number1 si sta muovendo in questo contesto cercando di cogliere la crisi come una reale opportunità di cambiamento e innovazione, ripensando il proprio business model grazie a investimenti mirati su digitalizzazione e sostenibilità, puntando meno all’economicità e più alla qualità del servizio.”

Come si coniugano food packaging e innovazione digitale e che opportunità offrono per la riduzione dello spreco alimentare lungo la filiera?  

Guido Gatti, General Manager di PPS – Price Performance Solutions

“L’innovazione digitale si sposa bene con il food packaging. Il mercato, infatti, offre numerose soluzioni innovative che, come quella offerta da PPS, possono migliorare la gestione lungo la filiera e ridurre di conseguenza gli sprechi alimentari. È necessario però superare diversi ostacoli: la “resistenza” al cambiamento, la necessità di un ritorno economico, la difficoltà di cambiamento dei processi e delle componenti tecnologiche coinvolte.”

È possibile partecipare alla diretta streaming dell’evento iscrivendosi al seguente link

Valuta la qualità di questo articolo

La tua opinione è importante per noi!

Articoli correlati

Articolo 1 di 5