I sistemi alimentari rappresentano un driver chiave per arrestare il cambiamento climatico e il degrado ambientale; per questo, occorre partire a monte della filiera, dotando gli agricoltori di strumenti e soluzioni sostenibili per proteggere le loro colture da organismi nocivi. Nel contesto della strategia Farm to Fork (dal produttore al consumatore), che tra gli altri obiettivi si prefigge quello di ridurre la dipendenza e l’uso di pesticidi chimici nei campi, gli Stati membri hanno approvato nuove norme (nello specifico, quattro atti giuridici) per facilitare il processo di approvazione e autorizzazione dei prodotti fitosanitari biologici contenenti microrganismi (batteri, funghi, virus e protozoi).
Finora i requisiti per i microrganismi si basavano su principi molto simili a quelli per le sostanze chimiche attive. I nuovi atti seguono un approccio diverso che si basa sulla biologia e l’ecologia di ciascun microrganismo e tiene conto delle più recenti conoscenze scientifiche. Una volta applicate le nuove norme, previste entro novembre, l’approvazione dei microrganismi e l’autorizzazione dei prodotti fitosanitari biologici che li contengono saranno significativamente più rapide. Facilitando l’immissione sul mercato di questi prodotti fitosanitari biologici, gli agricoltori, compresi quelli che producono colture biologiche, avranno a disposizione più alternative per una protezione sostenibile delle colture.
“Nell’ambito della strategia Farm to Fork, – spiega Stella Kyriakides, Commissaria responsabile per la Salute e la sicurezza alimentare – ci siamo impegnati a ridurre del 50% l’uso di pesticidi chimici entro il 2030 e, per farlo, è fondamentale fornire alternative che rispettino il nostro pianeta e la nostra salute. L’UE ha tra i più elevati requisiti ambientali e un ruolo di primo piano quando si tratta di sostenibilità del suo sistema alimentare, l’annuncio di oggi ne è un’ulteriore prova tangibile e concreta”.
Immagine fornita da Shutterstock