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Microalghe: il futuro del cibo e di molto altro ad AlgaeFarm

La filiera dell’alghicoltura sarà protagonista ad AlgaeFarm, l’evento realizzato in collaborazione con AISAM (Associazione Italiana per lo Studio e le Applicazioni delle Microalghe) che si svolgerà i prossimi 25 e 26 maggio a Pordenone Fiere. La produttività delle microalghe coltivate e le loro applicazioni in campo alimentare, nutraceutico, cosmetico e farmaceutico saranno i temi caldi delle conferenze.

Pubblicato il 14 Feb 2022

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A un passo dal miliardo di dollari (990 milioni) già l’anno scorso, la recente ricerca della californiana StrategyR prevede per l’alghicoltura una crescita media annuale del 5,2% da qui al 2026. A trainare maggiormente il mercato, due specie algali: spirulina (49%) e chlorella (29,4%) presenti in cibi e prodotti nutraceutici acquistati per il loro valore di rafforzamento delle difese dell’organismo, un effetto comportamentale derivante dalla pandemia e che già si è fatto sentire nella seconda metà del 2020 e nel 2021.

Promossa dall’Unione Europea per lo sviluppo della Blue Economy e della bioeconomia, l’algocoltura offre possibilità di implementazione in molteplici ambiti, come l’agricoltura e l’ambiente urbano, garantendo una produzione sostenibile, soprattutto perché non necessita di suolo e di elevati apporti di CO2. Ma sono tanti gli scenari futuri e gli ambiti di utilizzo delle microalghe: da quello dell’alimentazione umana e animale, alla produzione di energia sostenibile e biocarburante, fino alle applicazioni in economia circolare e nel settore chimico-farmaceutico.

Il mercato delle microalghe in Italia

In Italia, la domanda di microalghe essiccate si attesta su circa 200 tonnellate per utilizzi che vanno dall’alimentare e dalla nutraceutica alla cosmesi e alla farmacopea fino ai mangimi per i pesci. Tuttavia, meno del 13% della domanda viene oggi soddisfatta dalla produzione nazionale, per i tre quarti concentrata sulla spirulina e in capo ad una decina di aziende che puntano sulla certificazione biologica, per l’alta qualità richiesta dal nostro mercato. La concorrenza è molto forte soprattutto per via della spirulina “certificata bio” proveniente da India, Cina e Sud-Est Asiatico che vanta prezzi che sono un terzo di quella europea.

Le potenzialità di mercato rimangono comunque molto elevate e interessanti. Oltre la biomassa essiccata, che si può definire il grado zero dell’utilizzo delle microalghe, le altre sostanze ricavabili dalla biomassa fresca (quindi non esposta alla concorrenza asiatica) hanno prezzi di mercato che salgono molto rapidamente. Gli acidi grassi, tra cui gli omega-3, spuntano tra i 200 e 600 dollari al kg, mentre per la fucoxantina, un potente anti-infiammatorio, si arriva a 45.000 dollari al kg. La ricerca si concentra oggi sul miglioramento della produttività delle microalghe coltivate.

Appuntamento ad AlgaeFarm

Questi i temi caldi che animeranno le conferenze di AlgaeFarm. Dopo la digital preview dello scorso anno, tutti gli attori del mondo della ricerca, delle tecnologie e delle applicazioni delle microalghe si riunirà in Fiera a Pordenone i prossimi 25 e 26 maggio. L’evento si svolgerà in contemporanea con le mostre-convegno AquaFarm e NovelFarm ed è realizzato in collaborazione con AISAM (Associazione Italiana per lo Studio e le Applicazioni delle Microalghe).

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