Una percentuale considerevole di italiani, precisamente il 74%, ritiene che sia di vitale importanza attuare misure immediate per contrastare la siccità e i danni causati da condizioni meteorologiche avverse, partendo da un progetto di costruzione di invasi per la raccolta dell’acqua piovana. Questo non solo garantirebbe una riserva idrica, ma contribuirebbe anche a prevenire frane e instabilità del terreno. Il dato emerge da un sondaggio Coldiretti/Noto Sondaggi 2024 presentato durante il convegno “Acqua e Agricoltura”, organizzato in collaborazione con Univerde.
Infrastrutture, piani di adattamento e innovazione tecnologica tra le priorità
Coldiretti sottolinea che l’alternanza tra lunghi periodi di siccità e violente ondate di maltempo porta oggi a una situazione in cui i canali asciutti facilitano il rapido deflusso delle piogge, causando danni poiché i terreni aridi non riescono a trattenere l’acqua che tende a scorrere via provocando frane e smottamenti. In questo modo, l’Italia perde annualmente l’89% della pioggia che finisce nei 230mila chilometri di canali attraverso il Paese e da qui nel mare.
Secondo gli italiani intervistati, la creazione di infrastrutture sul territorio è l’intervento più urgente per far fronte gli effetti dei cambiamenti climatici sulle coltivazioni – come evidenziato da Coldiretti – a cui si aggiungono piani di adattamento climatico e investimenti in innovazione tecnologica.
Un progetto per la raccolta dell’acqua piovana
In collaborazione con Anbi – Associazione nazionale delle bonifiche, Coldiretti ha sviluppato un progetto immediatamente realizzabile per una rete di bacini di accumulo. Come fa sapere Coldiretti, i laghetti sarebbero costruiti senza l’uso di cemento, utilizzando pietra locale e le stesse terre di scavo con cui sono stati preparati, allo scopo di raccogliere la pioggia e utilizzarla in caso di necessità. L’obiettivo dichiarato è quello di raccogliere il 50% dell’acqua piovana che potrebbe essere impiegata per una serie di altri usi, riducendo così il prelievo di acqua potabile.
Che ruolo hanno gli agricoltori
L’indagine Coldiretti/Noto Sondaggi evidenzia anche il ruolo cruciale degli agricoltori nella tutela dell’ambiente. L’84% degli italiani che hanno espresso un’opinione attribuisce alle aziende agricole un ruolo positivo in questo frangente, dalla manutenzione del territorio alla lotta contro la cementificazione.
Il fenomeno del consumo di suolo
Il consumo del suolo è un altro fattore che aggrava gli effetti dei cambiamenti climatici. A causa della cementificazione e dell’abbandono, l’Italia ha perso quasi un terzo (30%) dei terreni agricoli negli ultimi cinquant’anni. Di conseguenza, la superficie agricola utilizzabile in Italia si è ridotta a soli 12,8 milioni di ettari. Questo ha avuto ripercussioni sulla manutenzione e pulizia del territorio e sulla stabilità idrogeologica del Paese, secondo l’analisi Coldiretti.