Un sistema all’avanguardia per il monitoraggio in tempo reale della carica batterica delle acque reflue depurate è stato installato presso l’impianto di trattamento del Gruppo Hera a Cesena (FC), per la verifica dell’adeguatezza all’irrigazione in agricoltura.
Realizzato grazie alla collaborazione con ENEA, il sistema si affianca al prototipo di monitoraggio sviluppato in precedenti attività progettuali, che permette di valutare in real time la qualità delle acque reflue trattate e calcolare il volume di nutrienti fornito ai campi attraverso l’irrigazione in modo da adeguare i piani di concimazione e ridurre l’utilizzo di fertilizzanti sintetici.
PNRR per l’economia circolare in agricoltura
Svelato pochi giorni prima della Giornata Mondiale dell’Acqua, celebrata annualmente il 22 marzo, questo nuovo sistema di monitoraggio è stato sviluppato nell’ambito dei progetti PNRR a vantaggio del settore agricolo indirizzati alla produzione di nutrienti e fertilizzanti derivati da rifiuti agro-alimentari e fanghi di depurazione (Progetto PNRR CN AGRITECH National Research Centre for Agricultural Technologies e del Task 8.3.1 Nutrient recovery from wastes to produce mineral fertilizers and promoting water recovery dello Spoke 8 Circular economy in agriculture through waste valorization and recycling).
Tecnologie avanzate per minimizzare i rischi del riutilizzo irriguo
Oltre alla possibilità di identificare batteri come Escherichia coli attraverso processi enzimatici in meno di due ore – rispetto alle 24 ore necessarie con i metodi ufficiali – si è di fronte alla opportunità di una maggiore frequenza di monitoraggio, una valutazione immediata dell’uso appropriato e interventi rapidi. Tutto ciò è in linea con l’approccio alla minimizzazione dei rischi associati al riutilizzo, fondamentale nell’attuale evoluzione della normativa di settore.
Il sistema rappresenta una evoluzione del progetto VALUE CE-IN finanziato dalla Regione Emilia-Romagna e dal Fondo Sviluppo e Coesione. Si allinea ai principi del Regolamento EU 2020/741, entrato in vigore nel 2023, che mira a promuovere e standardizzare le pratiche di riutilizzo dell’acqua nella comunità europea.
Il regolamento europeo introduce diverse categorie di colture irrigabili, ciascuna con un livello specifico di qualità dell’acqua definito sulla base di alcuni parametri chimico-fisici e microbiologici: tra questi vi è anche la carica batterica che, attraverso la rilevazione del batterio Escherichia coli, riveste un ruolo fondamentale per la minimizzazione dei rischi.
Acque reflue in agricoltura per combattere la siccità
“Il riutilizzo irriguo delle acque reflue depurate rappresenta una pratica da perseguire in ottica di chiusura del ciclo della risorsa idrica come misura di contrasto alla riduzione della disponibilità di acqua, soprattutto in corrispondenza dei sempre più frequenti periodi di siccità”, ha evidenziato Luigi Sciubba del Laboratorio ENEA di Tecnologie per uso e gestione efficiente di acqua e reflui. “Tale pratica – conclude – può rappresentare un utile supporto alla produttività dei sistemi aziendali tra cui, in primis, quelli agricoli, nei quali il reperimento di una fonte idrica non convenzionale si associa anche al recupero diretto di nutrienti a favore dei suoli e delle colture”.